Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo agente di scansione PET rileva i primi segni di Alzheimer

Amyloid beta in Alzheimer patient and control with new PET agentGli studi con PET 18F-SMBT-1 suggeriscono che un aumento del legame 18F-SMBT-1 è rilevabile già nelle fasi precliniche dell'accumulo di Aβ. (CN=controlli, AD=Alzheimer, Aβ=Amiloide-beta)

Un nuovo agente di scansione per tomografia a emissione di positroni (PET), altamente selettivo, può rilevare la presenza dell'ossidasi monoamina-B (MAO-B) sovraespressa in individui cognitivamente inalterati con molta amiloide-beta (Aβ), uno dei primi segni del morbo di Alzheimer (MA).


Secondo gli autori della ricerca, pubblicata sul Journal of Nuclear Medicine, il radiotracciatore 18F-SMBT-1 consente di comprendere meglio il ruolo dell'infiammazione nel MA, consentendo di stabilire più accuratamente lo stadio della malattia e la prognosi, in una fase più precoce.


L'infiammazione cerebrale che accompagna il MA comporta la presenza di astrociti reattivi, che sono cellule che sovraesprimono MAO-B. Il radiotracciatore 18F-SMBT-1 appena sviluppato è altamente selettivo per la MAO-B e di conseguenza ha un aumento del legame con gli astrociti reattivi.


"Questo aumento del legame suggerisce che il 18F-SMBT-1 può potenzialmente essere usato come marcatore surrogato per rilevare l'astrogliosi reattiva nel MA"
, ha osservato Victor Villemagne MD, professore di psichiatria all'Università di Pittsburgh in Pennsylvania.


Lo studio puntava a caratterizzare il legame del 18F-SMBT-1 con gli astrociti reattivi nel continuum del MA. I partecipanti allo studio comprendevano tre gruppi clinici: 57 controlli cognitivamente inalterati, 12 soggetti che soddisfavano i criteri per il lieve deterioramento cognitivo (MCI) e 8 soggetti che soddisfavano i criteri del MA.


I partecipanti sono stati sottoposti a diversi tipi di scansione: PET 18F-SMBT-1, PET-Aβ, PET-Tau e risonanza magnetica. Le immagini sono state normalizzate e sono state eseguite analisi statistiche per valutare il legame del 18F-SMBT-1 in relazione all'onere della patologia Aβ e Tau. Il 18F-SMBT-1 è risultato altamente correlato con il carico Aβ e molto meno con il carico di tau.


I tre gruppi clinici sono stati quindi classificati in base al loro stato Aβ (Aβ+ o Aβ-). Non sono state riscontrate differenze significative nel legame del 18F-SMBT-1 tra i partecipanti ai gruppi di controllo e MCI. Nei soggetti Aβ+ con MA, il legame 18F-SMBT-1 era significativamente più elevato. Ancora più importante, il legame 18F-SMBT-1 era significativamente più elevato nel gruppo di controllo Aβ+ rispetto al gruppo di controllo Aβ-.


Villemagne ha affermato:

"È degno di nota che le regioni cerebrali in cui abbiamo visto questo legame più elevato del 18F-SMBT-1 nel gruppo di controllo sono conosciute per la deposizione precoce di Aβ. Ciò suggerisce che gli astrociti reattivi sono associati alla deposizione precoce di Aβ nelle fasi precliniche del MA e probabilmente hanno un ruolo nella progressione clinica.

"L'implementazione di 18F-SMBT-1 chiarirà il ruolo dell'astrogliosi reattiva in varie condizioni neurodegenerative, non solo nel MA, e i suoi potenziali effetti indipendenti e/o sinergici su patologia, neurodegenerazione, cognizione e progressione della malattia. Ciò ha il potenziale di definire e perfezionare i ruoli diagnostici, di stadiazione e prognostica dell'astrogliosi reattiva in queste condizioni".

 

 

 


Fonte: Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: VL Villemagne, ...[+16], CC Rowe. Assessing Reactive Astrogliosis with 18F-SMBT-1 Across the Alzheimer Disease Spectrum. Journal of Nuclear Medicine, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.