Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Molti pazienti mancano dei profili tipici di biomarcatori di Alzheimer

Un nuovo studio del Karolinska Institutet e dell'Ospedale Universitario Karolinska indica che solo una percentuale piuttosto piccola di individui che frequentano una clinica di memoria specializzata hanno un profilo di biomarcatore di tipo Alzheimer e potrebbe essere considerato idoneo per nuovi trattamenti che modificano la malattia puntando l'amiloide.

Lo studio, pubblicato il 21 settembre 2022 su Neurology®, è stato condotto nell'ambito della collaborazione strategica di ricerca tra Karolinska Institutet e Janssen Pharmaceutica NV.


I biomarcatori che riflettono la tipica patologia cerebrale nel morbo di Alzheimer (MA) possono supportare la diagnosi e guidare il processo decisionale terapeutico nella pratica clinica, quando saranno disponibili trattamenti modificanti la malattia.


Le caratterizzazioni delle coorti eterogenee di vita reale nella clinica della memoria, esterne agli ambienti di ricerca, sono tuttavia scarse e non è chiara quale percentuale di pazienti mostri effettivamente un profilo di biomarcatori di tipo MA e che potrebbe essere considerata per i nuovi trattamenti.

 

Molti pazienti alla clinica di memoria di Solna

In questo studio, il gruppo di ricerca guidato dalla prof.ssa Miia Kivipelto MD/PhD, ha studiato i profili dei biomarcatori in un campione grande e ben caratterizzato di pazienti della clinica della memoria dell'ospedale universitario del Karolinska a Solna, in Svezia. Questa clinica specializzata, aperta nell'aprile 2018, esamina le persone con problemi cognitivi inviate principalmente da medici di medicina generale e medici del lavoro operanti nell'area e persone sotto i 70 anni di tutta la regione di Stoccolma.


Seguendo un modello rapido, tutti gli esami diagnostici vengono eseguiti entro una settimana. La maggior parte dei pazienti subisce abitualmente un prelievo lombare per raccogliere liquido cerebrospinale, una scansione cerebrale (MRI) e dei test neuropsicologici nell'ambito del flusso di lavoro diagnostico e tutti i pazienti sono anche invitati a fornire il consenso per includere i propri dati e campioni nel database e nella biobanca dell'ospedale per la ricerca clinica.


La Solna Memory Clinic è l'esempio di una clinica con tutte le risorse altamente specializzate richieste sia per la valutazione diagnostica che per l'implementazione di nuovi trattamenti di MA modificanti la malattia, quando saranno disponibili. In questo contesto della vita reale, i ricercatori volevano applicare la cosiddetta 'classificazione biomarcatori ATN' per capire quale percentuale dei pazienti ha biomarcatori anormali di (A)miloide, (T)au e lesione (N)euronale che sono tipici del MA.


Inoltre, con questi biomarcatori scoperti e altri dati clinici, miravano a valutare quale percentuale dei pazienti può essere potenzialmente considerata idonea per un farmaco anti-amiloide che modifica la malattia. Questa classe di farmaci è stata la prima a entrare nella pratica clinica e la stima dell'ammissibilità si basava sulle linee guida statunitensi pubblicate.


Lo studio ha incluso tutti i pazienti della clinica Solna che hanno avuto la loro prima visita diagnostica fino a febbraio 2021 e con la disponibilità dei dati e del consenso per il database di ricerca: su 410 soggetti con età media di 59 anni, il 52% aveva la diagnosi di compromissione cognitiva soggettiva, 23% di lieve deterioramento cognitivo, il 25% di demenza.

 

La maggior parte aveva biomarcatori normali

I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte dei pazienti aveva effettivamente un profilo normale di biomarcatori, vale a dire che nessuno dei biomarcatori studiati era considerato anormale. Questo è rimasto valido anche quando i ricercatori hanno esplorato non solo i valori di riferimento dei biomarcatori che vengono usati nella pratica clinica quotidiana, ma anche valori di soglia guidati da dati più indulgenti (sviluppati in questo studio).


A seconda della soglia, l'amiloide anormale è stato riscontrato in circa il 30% dei pazienti (17% quando sono state applicate soglie regolari di laboratorio), che è inferiore a quanto riportato in precedenza. Seguendo le linee guida per il trattamento anti-amiloide (che considerano i biomarcatori ma anche la salute e lo stato cognitivo), solo il 13% di tutti i pazienti sembrava potenzialmente ammissibile a questo tipo di trattamento.


In particolare, tra i pazienti nella fase del lieve deterioramento cognitivo o nello stadio di demenza, circa un quarto sono stati considerati potenzialmente ammissibili, rispettivamente. Poiché i ricercatori non hanno valutato tutti i criteri dettagliati di ammissibilità al trattamento, il vero numero di pazienti ammissibili potrebbe essere ancora più basso.


Lo studio ha dimostrato che, in una clinica di memoria con tutte le infrastrutture necessarie per diagnosticare i pazienti con MA e iniziare nuovi trattamenti, la maggior parte dei pazienti non aveva il profilo richiesto dei biomarcatori e non poteva essere considerata per il trattamento anti-amiloide.


I risultati evidenziano la necessità di continuare a sviluppare trattamenti per modificare la malattia con diversi meccanismi d'azione. Vista la ricchezza di dati clinici e di biocampioni del database di ricerca e della biobanca, i ricercatori sperano negli studi futuri per capirne di più sull'eterogeneità del MA e sulla compromissione cognitiva e sui meccanismi e i percorsi biologici sottostanti.

 

 

 


Fonte: Karolinska Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Rosenberg, ...[+9], M Kivipelto. β-Amyloid, Tau, Neurodegeneration Classification and Eligibility for Anti-amyloid Treatment in a Memory Clinic Population. Neurology, 21 Sep 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.