Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test con fluo potrebbe vedere l'Alzheimer prima dell'insorgenza

E' stata presentata la scorsa settimana una rivoluzionaria tecnica di scansione del cervello in grado di diagnosticare l'Alzheimer con una precisione quasi perfetta.

La scoperta offre una nuova speranza per la scoperta della malattia nelle sue prime fasi, anche prima che i sintomi si sviluppino integralmente; e significa anche che ci saranno meno possibilità di una diagnosi errata, quindi a quelli con altre forme di demenza può essere dato il trattamento corretto. Il test è entrato nella fase finale di sperimentazione clinica. Se i risultati continuano a dimostrarsi di successo, potrebbe essere lanciato entro la fine del 2012.

Fino ad ora, l'unico modo per diagnosticare l'Alzheimer (AD) è attraveso l'esclusione di altre condizioni come il cancro, la depressione o anche una carenza di vitamina. La conferma definitiva arriva dopo la morte, quando si vedono campioni di tessuto cerebrale contenente alti livelli di placche beta-amiloidi, il segno caratteristico dell'AD.

Ma ora un nuovo composto chiamato Flutemetamol, che evidenzia durante la scansione le aree del cervello colpite dalla malattia, sta mostrando risultati promettenti negli studi clinici. Il composto viene iniettato nel braccio e il paziente che presenta sintomi di Alzheimer viene sottoposto ad una tomografia ad emissione di positroni (PET). Se sono presenti nel cervello placche beta-amiloidi, il Flutemetamol li fa brillare di luce rossa, confermando che il paziente ha AD.

La seconda fase dello studio sul Flutemetamol è stata completata all'inizio di quest'anno. Nello studio, 65 pazienti affetti da Alzheimer e altre condizioni degenerative di salute mentale, con meno di un anno di vita residua, sono stati trattati con Flutemetamol per vedere cosa rivelava la PET.

Codice colore: Una scansione del cervello che ha un colorito salutare ad esso
Codice colore: Una scansione del cervello con un colore che non lo danneggia

Risultati post-mortem hanno mostrato che quando uno specialista da solo ha cercato di diagnosticare ogni caso, il 15 per cento delle diagnosi erano errate. Tuttavia, utilizzando Flutemetamol c'era solo un 7 per cento di tasso di errore. Eventuali errori durante la scansione sono stati causati da bassi livelli di placche di beta amiloide che non significano necessariamente che un paziente abbia sviluppato AD completamente. Comunque molti esperti ritengono che avere una scansione positiva di amiloide possa indicare il rischio di sviluppare AD in futuro.

Il dottor Francois Nicolas, direttore di neurologia alla GE Health, la società che sta sviluppando il Flutemetamol, dice: 'Ciò che rende i risultati rivoluzionari è che rende possibile per la prima volta una diagnosi sia corretta che più precoce. Questo potrebbe aumentare significativamente la qualità e anche la durata della vita del paziente. Allo stesso modo, coloro la cui scansione non mostra segni di AD possono essere trattati in modo appropriato secondo il bisogno'.

Differenza: Le due serie di scansioni mostrano chiaramente la differenza tra il cervello infetto e quello sano
 Differenza: Le due serie di scansioni mostrano chiaramente la differenza tra il cervello infetto e quello s

L'AD colpisce circa 342.000 britannici, ma i sintomi - dimenticanza, improvvisi cambiamenti di umore, confusione e problemi di linguaggio, tra gli altri - sono vaghi e difficili da misurare o attribuire a una condizione specifica. La demenza è più comune negli adulti sopra i 65 anni, anche se non è del tutto compreso perché si sviluppa; età, storia familiare, gravi ferite alla testa e anche l'eccessiva esposizione all'alluminio sono state collegate ad AD. Il professor Leslie Findley, neurologo consulente dell'Essex Neuroscience Unit, è rincuorato dai risultati, ma crede che debba essere fatta ancora più ricerca sul modo in cui si presenta la demenza.

Egli dice: 'Lo studio è molto positivo, ma non sappiamo ancora il quadro completo. Essere in grado di rilevare l'AD con una diagnosi molto precoce sarebbe davvero innovativo'.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in MailOnLine il 12 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.