Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Livelli elevati di trigliceridi legati a rischio più basso di demenza

Secondo uno studio pubblicato su Neurology®, gli anziani con livelli di trigliceridi più elevati nell'intervallo da normale a superiore al normale avevano un rischio di demenza inferiore e un declino cognitivo più lento nel tempo rispetto agli individui con livelli di trigliceridi più bassi.


Lo studio però, ha trovato solo un'associazione, e quindi non dimostra che livelli più elevati di trigliceridi impediscono la demenza. I trigliceridi, acidi grassi e il tipo più comune di grasso nel sangue, contribuiscono fino al 95% dei grassi alimentari, che sono la principale fonte di energia del cervello.


"Livelli più elevati di trigliceridi possono riflettere comportamenti complessivamente migliori per la salute e lo stile di vita che dovrebbero proteggere dalla demenza", ha affermato il primo autore dello studio Zhen Zhou PhD, della Monash University di Melbourne, in Australia. "I nostri risultati suggeriscono che i livelli di trigliceridi possono servire da utile predittore per il rischio di demenza e di declino cognitivo nelle popolazioni più anziane".


I ricercatori hanno usato dati sanitari per identificare 18.294 persone in una coorte con un'età media di 75 anni, che non avevano una diagnosi precedente di Alzheimer (MA) o di altra demenza. I partecipanti sono stati seguiti per una media di 6 anni, durante i quali 823 di loro hanno sviluppato una demenza.


I ricercatori hanno esaminato i loro valori di colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) e colesterolo lipoproteco ad alta densità (HDL) per ogni anno dello studio. Quindi hanno diviso i partecipanti in 4 gruppi in base ai livelli di trigliceridi a digiuno. Nel totale, la media dei trigliceridi era di 106 milligrammi per decilitro (mg/dl). Per gli adulti, un livello normale o sano di trigliceridi è inferiore a 150 mg/dL.


Dopo aver regolato i dati alle variabili che potrebbero influire sul rischio di demenza, che comprende istruzione e trattamenti per abbassare il colesterolo, i ricercatori hanno scoperto che ogni raddoppio dei livelli di trigliceridi era associato a un rischio inferiore del 18% di sviluppare la demenza. Per gruppo:

  • le 1.416 persone del gruppo di trigliceridi più basso avevano livelli inferiori a 62 mg/dl e 82 di loro (6%), hanno sviluppato la demenza;
  • le 7.449 persone del 2° gruppo avevano livelli da 63 a 106 mg/dl e 358 (5%) hanno sviluppato la demenza; rispetto al gruppo più basso, avevano il 15% in meno di probabilità di sviluppare la demenza;
  • le 7.312 persone del 3° gruppo avevano livelli da 107 a 186 mg/dl e 310 (4%) hanno sviluppato la demenza; rispetto al gruppo più basso, avevano il 24% in meno di probabilità di sviluppare la demenza;
  • le 2.117 persone del 4° gruppo avevano livelli di 187 mg/dL o superiore e 73 (3%) hanno sviluppato la demenza; rispetto al gruppo più basso, aveva il 36% in meno di probabilità di sviluppare la demenza.


I ricercatori hanno anche convalidato i risultati in un altro set di dati composto da 68.200 anziani del Regno Unito, dei quali 2.778 hanno sviluppato la demenza in un periodo medio di 12 anni. Hanno osservato un risultato costante che mostra un rischio ridotto del 17% di demenza con ogni raddoppio dei livelli di trigliceridi.


I ricercatori hanno anche scoperto che trigliceridi più elevati erano associati a un declino più lento della cognizione composita, un risultato combinato dei test di funzione globale, velocità psicomotoria, lingua e funzione esecutiva e memoria nel tempo. Una limitazione dello studio è stata che i ricercatori hanno esaminato solo over-65 anni che inizialmente non avevano problemi cognitivi, quindi i risultati non sono generalizzabili ad altre popolazioni.


"Sono necessari altri studi per capire se componenti specifici all'interno dei trigliceridi possono promuovere una migliore funzione cognitiva, nella speranza di sviluppare nuove strategie preventive", ha affermato Zhou.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Z Zhou, [+21], M Nelson. Association Between Triglycerides and Risk of Dementia in Community-Dwelling Older Adults: A Prospective Cohort Study. Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)