Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco inverte cambiamenti dell'invecchiamento nelle cellule cerebrali di animali

Farmaci che influenzano i livelli di una proteina importante del cervello coinvolta nell'apprendimento e nella memoria, invertono i cambiamenti cellulari nel cervello tipici dell'invecchiamento, secondo uno studio su animali apparso sul numero del 7 dicembre del Journal of Neuroscience.

Le scoperte potrebbero un giorno aiutare lo sviluppo di nuovi farmaci che migliorano le funzioni cognitive negli anziani.

La perdita di memoria legata all'invecchiamento è associata con il deterioramento progressivo della struttura e funzione delle sinapsi (le connessioni tra le cellule cerebrali) nelle regioni del cervello fondamentali per l'apprendimento e la memoria, come l'ippocampo.

Recenti studi hanno suggerito che l'acetilazione degli istoni, un processo chimico che controlla se i geni sono accesi, colpisce di questo processo. In particolare, colpisce la capacità delle cellule cerebrali di modificare la forza e la struttura delle loro connessioni per l'immagazzinamento di informazioni, un processo noto come plasticità sinaptica, che è una firma cellulare della memoria.

In questo studio, Cui-Wei Xie, PhD, della University of California, Los Angeles, e colleghi, hanno scoperto che rispetto ai topi giovani, l'ippocampo dei topi anziani ha meno Fattore Neurotrofico Derivato dal Cervello (BDNF, una proteina che promuove la plasticità sinaptica) e minore acetilazione degli istoni del gene BDNF. Trattando il tessuto dell'ippocampo degli animali più vecchi con un farmaco che aumenta l'acetilazione degli istoni, sono stati in grado di ripristinare la produzione di BDNF e la plasticità sinaptica ai livelli degli animali più giovani. "Questi risultati fanno luce sul processo di perdita dell'effcienza delle sinapsi e sulla loro maggiore vulnerabilità al deterioramento durante l'invecchiamento", ha detto Xie, che ha condotto lo studio. "Tale conoscenza potrebbe aiutare a sviluppare nuovi farmaci contro l'invecchiamento cognitivo e contro le malattie neurodegenerative legate all'invecchiamento, come l'Alzheimer", ha aggiunto.

I ricercatori hanno anche scoperto che, trattando il tessuto dell'ippocampo degli animali più vecchi con un altro farmaco che attiva un recettore BDNF, si è anche invertito il deficit di plasticità sinaptica nei ratti anziani. Poiché l'acetilazione degli istoni è importante in molte funzioni in tutto il corpo, questi risultati offrono una via potenziale per trattare deficit di plasticità sinaptica legate all'invecchiamento, senza interferire con l'acetilazione degli istoni.

"Sembra che i cambi nella regolazione genica, che avvengono nel corso della vita, privano costantemente il cervello di un fattore chiave per la crescita e causano un crollo del 'macchinario' che supporta memoria, cognizione e vitalità dei neuroni", ha affermato Gary Lynch, PhD, esperto di plasticità sinaptica all'University of California, Irvine. "La grande notizia suggerita da questo studio è che può essere possibile invertire questi effetti".

La ricerca è stata sostenuta dal National Institute on Aging e dall'Older Americans Independence Center dell'UCLA.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: Materiale della Society for Neuroscience.

Riferimento: Y. Zeng, M. Tan, J. Kohyama, M. Sneddon, JB Watson, YE Sun, C.-W. Xie. Epigenetic Enhancement of BDNF Signaling Rescues Synaptic Plasticity in Aging . Journal of Neuroscience , 2011; 31 (49): 17800 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.3878-11.2011.

Pubblicato in ScienceDaily il 7 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)