Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Delineati obiettivi prioritari per la ricerca e i farmaci di Alzheimer

Ricercatori del Jackson Laboratory elaborano la prima classifica completa del ruolo relativo e del significato di ogni gene e di ogni proteina coinvolti nello sviluppo dell'Alzheimer.

Beta amyloid plaques

Studiando il genoma umano, analizzando come le proteine ​​sono codificate, o monitorando l'espressione dell'RNA, i ricercatori stanno comprendendo rapidamente e molto meglio i meccanismi genetici e cellulari complessi che sono alla base della demenza.


Ma c'è un problema: mentre le nuove tecnologie stanno rivelando una miriade di strade per la ricerca sul morbo di Alzheimer (MA), è impossibile sapere in anticipo quali percorsi di ricerca porteranno a trattamenti efficaci.


"Abbiamo innumerevoli potenziali obiettivi, ma non sappiamo quali puntare", ha affermato Greg Carter, docente del Jackson Laboratory (JAX), che ha guidato lo studio. "Lo sviluppo dei farmaci è lento e costoso, quindi per approfittare di queste nuove intuizioni, abbiamo bisogno di un modo per dare la priorità in modo efficace".


Ora, Carter e i suoi colleghi dello JAX - in collaborazione con partner di Stanford University, Emory University e Sage Bionetworks - hanno fatto proprio questo, offrendo la prima classifica completa del ruolo e del significato relativo di ogni gene e proteina nello sviluppo della malattia. Il lavoro è stato riferito su Alzheimer & Dementia in occasione della Conferenza Internazionale 2024 dell'Alzheimer's Association del 28 luglio.


"Questo è lo studio più completo eseguito fino ad oggi del cervello dei pazienti di MA", ha detto Carter. "Stiamo integrando la ricerca da più campi, come genetica e -omica, per tutta la durata della vita del paziente e su una scala molto più ampia di quanto era possibile fare finora".


Il team ha impiegato l'apprendimento automatico per mettere insieme e sovrapporre i risultati di oltre due dozzine di studi genetici su larga scala, insieme ad analisi multi-omiche di quasi 2.900 cervelli, per identificare migliaia di potenziali obiettivi per interventi terapeutici. Gli obiettivi sono stati quindi ordinati in 19 'biodomini' separati che riflettono meccanismi biologici che si ritiene contribuiscano al MA.


Carter e i suoi colleghi non volevano solo una lunga lista di bersagli genici e proteici indifferenziati. Invece, ogni bersaglio è associato a una specifica ipotesi terapeutica, rendendo più facile capire come funziona e identificare i candidati alla convalida sperimentale. Il team è riuscito anche a contrassegnare gli obiettivi che potrebbero avere un ruolo nelle prime fasi del MA, supportando lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici per gli interventi pre-sintomatici.


"Questo è incredibilmente importante, ma anche molto impegnativo: la maggior parte dei nostri dati proviene da cervelli post mortem, quindi il nostro lavoro è stato come cercare di dedurre dove è iniziato un incendio forestale dopo che tutto è in cenere", ha affermato Carter. "La nostra modellazione al computer riavvolge efficacemente la progressione della malattia per identificare i primi marcatori che corrispondono alla patologia di fase avanzata".


Tale approccio sta già dando importanti informazioni, tra cui nuove prove che i mitocondri - le centrali energetiche delle cellule - potrebbero avere un ruolo significativo nelle prime fasi del MA. Il team ha trovato una serie di obiettivi promettenti in questo biodominio, suggerendo che la funzione mitocondriale potrebbe essere un indicatore precoce molto forte di MA e un fattore chiave della progressione della malattia.


I risultati e i loro dati completi sono disponibili al pubblico attraverso l'Emory-Sage-SGC-JAX TREAT-AD Center, che fa parte di un consorzio finanziato dai NIH dedicato alla ricerca di MA, offrendo a ricercatori e innovatori di biotecnologie uno strumento fondamentale per supportare ricerche future più intelligenti e più mirate.


"Stiamo adottando un approccio aggressivamente aperto", ha detto Carter. "Se una società biotecnologica o farmaceutica vuole coglierlo e usarlo, può farlo, e speriamo che lo faccia".

 

 

 


Fonte: Jackson Laboratory (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: GA Cary, [+11], GW Carter. Genetic and multi‐omic risk assessment of Alzheimer's disease implicates core associated biological domains. Alz&Dem: Transl Res&Clin Interv, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)