Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ipertensione aumenta il rischio di Alzheimer?

Normo and hypertensive brain vasculature Vascolarizzazione in cervello normoteso e iperteso (Fonte: Taylor et al)

Le persone over-60 con ipertensione non trattata possono avere un aumento del rischio di morbo di Alzheimer (MA) rispetto a coloro che sono, o sono stati, trattati per la pressione alta e alle persone senza questa condizione cronica. La nuova ricerca, una meta-analisi pubblicata su Neurology®, non dimostra che la pressione alta non trattata provoca il MA, ma indica solo un'associazione.


"L'ipertensione è una delle cause principali di ictus e malattie cerebrovascolari, eppure può essere controllata con i farmaci, riducendo il rischio di queste malattie", ha affermato il primo autore Matthew J. Lennon MD/PhD, dell'Università del New South Wales, in Australia. "L'assunzione di farmaci per la pressione sanguigna ha anche dimostrato nelle ricerche precedenti di ridurre il rischio generico di demenza di una persona, ma si sa meno come la pressione sanguigna influisce sul rischio di MA. La nostra meta-analisi ha esaminato le persone anziane e ha scoperto che non trattare la pressione sanguigna può effettivamente aumentare il rischio di MA".


Per la meta-analisi, i ricercatori hanno esaminato 31.250 persone con un'età media di 72 anni iscritte in 14 studi che hanno valutato il cambiamento cognitivo e la diagnosi di demenza nel tempo. I partecipanti, risiedenti in Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Corea, Nigeria, Repubblica del Congo, Spagna, Svezia e Stati Uniti, sono stati seguiti in media per 4 anni e 1.415 hanno sviluppato il MA.


Per ciascun partecipante, i ricercatori hanno esaminato i valori della pressione sanguigna, la diagnosi di ipertensione e l'uso di farmaci per la pressione. Hanno scoperto che il 9% aveva ipertensione non trattata, il 51% stava assumendo farmaci per la pressione sanguigna, il 36% non aveva la pressione alta e il 4% era incerto.


Dopo avere aggiustato i dati per fattori come età, sesso e istruzione, i ricercatori hanno scoperto che le persone con ipertensione non trattata avevano un rischio di MA più alto del 36% rispetto alle persone senza la pressione alta e del 42% rispetto a quelli con la condizione che stavano assumendo farmaci per la pressione.


"La nostra meta-analisi, che includeva persone di tutto il mondo, ha scoperto che l'assunzione di farmaci per la pressione sanguigna era associata a una riduzione del rischio di MA nell'età avanzata", ha affermato Lennon. "Questi risultati suggeriscono che il trattamento dell'ipertensione mentre una persona invecchia continua a essere un fattore cruciale per ridurre il rischio di MA".


Una limitazione della meta-analisi era che le definizioni della pressione alta variavano in base al paese, il che poteva portare a possibili discrepanze nella diagnosi.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MJ Lennon, [+41], PS Sachdev. Blood Pressure, Antihypertensive Use, and Late-Life Alzheimer and Non-Alzheimer Dementia Risk. Neurology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)