Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: oltre ai neuroni, anche le cellule gliali producono amiloide-beta

Plaques of amyloid beta by MPI AO SasmitaNon sono solo i neuroni a formare amiloide-beta (blu), che si unisce e forma placche dannose nell'Alzheimer: anche gli oligodendrociti (arancione) producono tali depositi. La mielina, che isola i neuroni, è in bianco. Fonte: © MPI / Andrew Octavian Sasmita

Perdita di memoria, confusione, problemi vocali: il morbo di Alzheimer (MA) è la causa più comune di demenza, che colpisce circa 35 milioni di persone in tutto il mondo. La proteina amiloide-beta (Aβ), presente naturalmente nel cervello, ha un ruolo centrale nella malattia: si accumula nei pazienti in ciuffi insolubili che formano placche tra i neuroni nel cervello, danneggiandoli.


Ricercatori del Max Planck Institute for Multidisciplinary Sciences di Göttingen (Germania) hanno ora dimostrato che, oltre ai neuroni, anche cellule gliali speciali nel cervello producono Aβ. Questa scoperta potrebbe aprire nuove strade per terapie future.


Per il MAN on esiste una cura, ma ci sono approcci terapeutici per ridurre le placche Aβ nel cervello. Ciò può rallentare la progressione della malattia, ma non può invertirla o fermarla. "Fino ad ora, si pensava che i neuroni fossero i principali produttori di Aβ e sono stati l'obiettivo principale dei nuovi farmaci", spiega Klaus-Armin Nave, direttore dell'istituto, le cui scoperte hanno ora mostrato che oltre ai neuroni, un ruolo importante nella formazione della placca è svolto dagli oligodendrociti, cellule gliali speciali.


"Uno dei compiti degli oligodendrociti è formare la mielina - uno strato isolante - e avvolgerlo attorno alle fibre nervose per accelerare la trasmissione del segnale", spiega Andrew Octavian Sasmita, uno dei primi autori dello studio ed ex dottorando del gruppo di Nave. In uno studio precedente, i ricercatori di Göttingen avevano già scoperto che la mielina difettosa degli oligodendrociti aggrava il MA. Le cellule gliali hanno un ruolo ancora maggiore nella malattia di quanto si pensasse in precedenza?


"Ora abbiamo dimostrato che, sebbene i neuroni siano i principali produttori di Aβ, anche gli oligodendrociti producono una quantità significativa della proteina che è incorporata nelle placche", afferma Sasmita. Un gruppo di ricerca guidato da Marc Aurel Busche dell'University College di Londra è recentemente giunto a conclusioni simili.

 

Prevenire la formazione di placca

Le cellule del sistema nervoso producono Aβ scindendo una molecola precursore più grande con l'aiuto di un enzima chiamato BACE1. Per i loro esperimenti, i ricercatori hanno eliminato specificamente il BACE1 nei neuroni e negli oligodendrociti di topi. Hanno quindi usato la microscopia a foglio di luce 3D per studiare la formazione di placca in tutto il cervello, ottenendo un quadro completo delle placche Aβ in tutte le regioni cerebrali.


“Gli oligodendrociti privi di BACE1 hanno sviluppato circa il 30% in meno di placche. Eliminare il gene BACE1 nei neuroni ha ridotto la formazione di placca di oltre il 95%", afferma Constanze Depp, altra prima autrice dello studio ed ex dottoranda nel dipartimento di Nave. “I depositi di placca si formano solo quando è presente una certa quantità di Aβ neuronale. Gli oligodendrociti contribuiscono poi a queste placche".


Questa soglia potrebbe essere utile per le terapie di MA. "Se riuscissimo a inibire il BACE1 prima che venga raggiunta questa soglia, le placche potrebbero formarsi più tardi", sottolinea Nave. Ciò potrebbe aiutare a rallentare la progressione del MA in una fase iniziale.

 

 

 


Fonte: Max-Planck-Gesellschaft (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AO Sasmita, [+33], Klaus-Armin Nave. Oligodendrocytes produce amyloid-β and contribute to plaque formation alongside neurons in Alzheimer’s disease model mice. Nature Neuroscience, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)