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Salute cardiovascolare ottimale nelle persone con diabete T2 può compensare il rischio di demenza

brain and heart

Avere una salute cardiovascolare ottimale può compensare il rischio di sviluppare deterioramento cognitivo lieve e demenza per le persone con diabete di tipo 2 (DT2), anche tra quelle con un elevato rischio genetico di declino cognitivo, secondo uno studio preliminare presentato alle Scientific Sessions 2025 dell'American Heart Association (AHA), avvenuto dal 7 al 10 novembre a New Orleans (Louisiana/USA).


Secondo l’aggiornamento 2025 delle statistiche sulle malattie cardiache e sull’ictus dell’AHA, il DT2 è associato a un funzionamento cognitivo peggiore e a un declino cognitivo più rapido. Questo studio ha esaminato l’impatto combinato della salute cardiovascolare, basato sui Life’s Essential 8 (LE8), e un elevato rischio genetico di demenza sul rischio di sviluppare deterioramento cognitivo lieve e demenza negli adulti con DT2.


Life’s Essential 8 è una misura della salute cardiovascolare che comprende otto componenti essenziali per la salute ideale del cuore e del cervello, come identificati dall'AHA; sono 4 comportamenti e 4 fattori sanitari:

  1. Mangia meglio.
  2. Sii più attivo.
  3. Smetti di fumare.
  4. Dormi bene.
  5. Gestisci il peso.
  6. Controllare il colesterolo.
  7. Gestisci la glicemia.
  8. Gestisci la pressione sanguigna.


"Ci sono molteplici fattori associati al DT2 che contribuiscono ad un aumento del rischio di declino cognitivo e demenza. Le persone con DT2 tendono ad avere più obesità, pressione sanguigna più alta e resistenza all'insulina. Controllare tutti questi fattori è utile anche per migliorare la salute cardiovascolare", ha detto l'autrice senior dello studio Yilin Yoshida PhD/MPH/FAHA, assistente prof.ssa di medicina e capo di un laboratorio di ricerca che studia la gestione di precisione del diabete alla Tulane University di New Orleans. “Il nostro studio ha scoperto che seguire i passi per migliorare la salute cardiovascolare può anche ridurre il rischio di deterioramento cognitivo tra le persone con DT2”.


I ricercatori hanno esaminato i dati sanitari e genetici nella UK Biobank di oltre 40.000 adulti senza demenza affetti da DT2. Hanno valutato gli effetti congiunti della salute cardiovascolare e del rischio genetico di demenza sul rischio di sviluppare deterioramento cognitivo lieve e demenza nell’arco di 13 anni. Hanno usato un punteggio di rischio poligenico basato sull'Alzheimer per prevedere la demenza incidente e per cogliere la suscettibilità genetica al declino cognitivo, con il rischio genetico classificato in alto, moderato e basso. Dall’analisi è emerso:

  • Durante il periodo studiato di 13 anni, 840 partecipanti hanno sviluppato un lieve deterioramento cognitivo e 1.013 demenza.
  • Nel complesso, dopo aver aggiustato i dati per età, sesso e razza, i partecipanti con una salute cardiovascolare moderata o elevata avevano un rischio inferiore del 15% di sviluppare un deterioramento cognitivo lieve e un rischio inferiore del 15% di sviluppare demenza rispetto a quelli con una salute cardiovascolare scarsa.
  • Tra i partecipanti con un punteggio di rischio genetico elevato, quelli con una salute cardiovascolare moderata o elevata avevano un rischio inferiore del 27% di sviluppare un deterioramento cognitivo lieve e un rischio inferiore del 23% di sviluppare demenza rispetto a quelli con una salute cardiovascolare bassa.
  • Punteggi migliori di salute cardiovascolare erano anche positivamente e significativamente associati al volume del cervello, il che significa che le persone con punteggi Life’s Essential 8 più alti avevano maggiori probabilità di mantenere il volume del cervello. Sebbene la perdita di volume cerebrale sia una parte naturale dell'invecchiamento, è anche una caratteristica del declino cognitivo e della demenza.
  • Un’analisi degli adulti statunitensi ha mostrato tendenze simili.


"I geni non sono il destino. Mantenere una salute cardiovascolare ottimale può proteggere la salute del cervello anche per le persone con DT2 portatrici del rischio genetico più alto di demenza", ha detto la prima autrice dello studio Xiu Wu PhD, ricercatrice postdottorato in medicina nel laboratorio di Yilin Yoshida. "Ciò significa che, se hai una storia familiare di Alzheimer o di deterioramento cognitivo, puoi apportare cambiamenti modificabili allo stile di vita che possono aiutare a proteggerti".


[...] I ricercatori hanno notato che lo studio presentava alcune limitazioni. Si è trattato di una revisione osservazionale dei dati e non è stato possibile stabilire causa ed effetto. Poiché la maggior parte delle persone non si sottopone a test per il rischio genetico di demenza, potrebbe non sapere se è a rischio o meno, anche se non è noto se i partecipanti a questo studio siano stati sottoposti a tali test genetici.


"In passato, ci concentravamo sul messaggio: vivere sano, vivere a lungo. Tuttavia, non si tratta solo di vivere a lungo, si tratta di vivere a lungo e di mantenere la nostra funzione cognitiva e la capacità di avere un'indipendenza più lunga e una migliore qualità della vita. I risultati del nostro studio confermano che si possono fare entrambe le cose", ha detto Yoshida. “Mantenere una salute cardiovascolare ottimale può proteggere la salute del cervello anche per le persone con DT2 che presentano il più alto rischio genetico di demenza”.

 

 

 


Fonte: American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: American Heart Association Scientific Sessions 2025 Abstract 4354018

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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