Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Attività fisica giornaliera contrasta l'Alzheimer, anche a 80 anni

Entro il 2030, il numero di persone in tutto il mondo con Alzheimer è destinato a raddoppiare fino a 80 milioni.

Ma un nuovo studio rileva che l'attività fisica giornaliera potrebbe fornire migliori possibilità di allontanare la malattia degenerativa del cervello - anche se si ha più di 80 anni.


Il bello è che i più anziani potrebbero non aver nemmeno bisogno di sudare per ottenere gli effetti protettivi. Uno studio dimostra che attività come cucinare e pulire danno un beneficio protettivo. "Il nostro studio dimostra che l'attività fisica, che è un semplice fattore di rischio modificabile, è associata a declino cognitivo e Alzheimer", ha detto in una dichiarazione scritta dell'università l'autore dello studio il dottor Aron S. Buchman, professore associato di scienze neurologiche al Medical Center della Rush University di Chicago. Ciò ha importanti conseguenze sulla salute pubblica.


Per lo studio di Buchman, pubblicato il 18 aprile sulla rivista Neurology, i ricercatori della Rush hanno monitorato 716 adulti - età media 82 anni- con un dispositivo chiamato actigraph per 10 giorni. L'actigraph viene indossato da una persona sul polso non dominante e misura i livelli di attività quotidiana, come un pedometro. Ai partecipanti è stato anche chiesto di auto-riferire le loro attività fisiche e sociali.

Nell'arco di un periodo successivo medio di 3,5 anni, 71 degli adulti hanno sviluppato l'Alzheimer. I ricercatori hanno determinato che i partecipanti del 10 percentile più basso di attività fisica quotidiana avevano avuto una probabilità 2,3 volte maggiore di sviluppare l'Alzheimer, a fronte degli anziani che erano nel 10 percentile più alto di attività fisica. Di più, i partecipanti nel 10 per cento più basso di intensità di attività avevano 2,8 volte le probabilità di sviluppare l'Alzheimer, delle persone che facevano una attività fisica più intensa.


Quali attività sono meglio legate alla salute del cervello?

L'actigraph ha mostrato che "attività come cucinare, lavare i piatti, giocare a carte e anche spostare una sedia a rotelle con le braccia sono stati di beneficio", ha detto Buchman. "Queste attività sono a basso costo, facilmente accessibili e senza effetti collaterali che le persone possono fare a qualsiasi età, compresa quella molto avanzata, per evitare quanto più possibile l'Alzheimer. Questi risultati supportano gli sforzi per incoraggiare tutti i tipi di attività fisica, anche nei molto anziani che potrebbero non essere in grado di partecipare ad esercizio formale, ma possono ancora beneficiare di uno stile di vita più attivo".


In un editoriale di accompagnamento, il dottor Michal Schnaider Beeri, professore associato di psichiatria alla Mount Sinai School of Medicine di New York City e la Dssa Laura Middleton, assistente professore di neuroscienze all'Università di Waterloo a Toronto, in Canada, ha scritto che il nuovo studio fa procedere la ricerca di Alzheimer, perché gli studi precedenti si basavano su auto-dichiarazioni dell'attività fisica, ma questo studio prova i propri risultati con un actigraph. "Questi risultati possono avere rilevanti implicazioni pragmatiche per la salute pubblica: motivare gli anziani ad essere fisicamente attivi, anche se la mobilità è limitata, può diminuire il loro rischio di sviluppare (Alzheimer)", hanno scritto. "In un mondo che sta diventando progressivamente più sedentario, e nel contesto di un successo molto limitato dei farmaci attualmente disponibili per il trattamento o il ritardo dell'AD, l'attività fisica fornisce un mezzo promettente, a basso costo, facilmente accessibile e privo di effetti collaterali per prevenire l'AD".


Una ricerca precedente suggerisce che ci sono 7 fattori di rischio "modificabili" per l'Alzheimer che i pazienti dovrebbero evitare per proteggersi dalla demenza, che comprendono anche il fumo e il mangiare sano, come segnalato in HealthPop.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato da Ryan Jaslow in CBS News.com il 18 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: istockphoto

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.