Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ginkgo biloba EGb 761 ® aiuta demenza, studio clinico lo conferma

Ginkgo bilobaGrandi notizie per i milioni di anziani americani che soffrono di demenza!

Un nuovo studio clinico pubblicato sul Journal of Psychiatric Research conferma che assunmere la prepazione con un estratto di Ginkgo biloba, noto come EGb 761®, è sicuro ed efficace nell'aiutare i pazienti con demenza da lieve a moderata, compreso l'Alzheimer e la demenza vascolare.


Si tratta di uno studio clinico multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, su 410 pazienti ambulatoriali con demenza da lieve a moderata, con sintomi neuropsichiatrici presenti comunemente nei pazienti di Alzheimer e di demenza vascolare. Sono state valutate le condizioni dei pazienti con demenza e hanno ottenuto punteggi da 9 a 23 sul batteria di test cognitivi SKT, punteggi totali di almeno 6 nei Neuropsychhiatric NPI, dove almeno uno dei quattro elementi fondamentali arrivava a un punteggio di 4 o oltre.


I pazienti sono stati valutati per il test al basale e alla fine di 24 settimane di trattamento giornaliero con 240 mg di estratto di Ginkgo biloba EGb 761®, in via principale con i punteggi totali SKT e NPI. Sono stati sottoposti a prove secondarie, compresa la ADCS Clinical Global Impression of Change, il Verbal Fluency Test, la Activities of Daily Living International Scale, la DEMQOL-Proxy quality-of-life scale e la 11-Point box scale per ronzio auricolare e vertigini.


Il test clinico ha trovato che i 200 pazienti che hanno ricevuto l'estratto di Ginkgo biloba nella formulazione EGb 761® al giorno per 24 settimane, hanno migliorato il punteggio totale SKT di 2,2 punti, rispetto ai 0,3 punti dei 202 pazienti che hanno ricevuto un placebo. Il trattamento ha migliorato anche il punteggio NPI composito di 4,6 punti, rispetto ai 2,1 punti nei pazienti trattati con il placebo. Entrambi i confronti sono statisticamente significativi. I pazienti con demenza trattati con EGb 761® hanno mostrato un miglioramento delle prestazioni sulla maggior parte delle prove secondarie, rispetto ai pazienti trattati con placebo.


Horst Herrschaft, dell'Università di Colonia in Germania e colleghi, investigatori della sperimentazione clinica, hanno concluso che "il trattamento con EGb 761® nella dose giornaliera di 240 mg era sicuro e ha determinato un miglioramento significativo e clinicamente rilevante nella cognizione, psicopatologia, misure funzionali e qualità della vita di pazienti con demenza e caregivers".


I medici non hanno ancora una cura per la demenza, compreso l'Alzheimer. La Germania è ritenuta più aperta ai trattamenti alternativi rispetto ad alcuni paesi e questo studio clinico suggerisce che questa malattia può essere perlomeno migliorata con il Ginkgo biloba EGb 761® e, potenzialmente, con altri trattamenti alternativi.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da David Liu in FoodConsumer.org il 25 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)