Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta su gene di Alzheimer indebolisce la 'teoria amiloide'

Alzheimer’s Gene Linked to Lower Brain AmyloidGene Alzheimer collegato a amiloide cerebrale inferioreIl National Institutes of Health (NIH) ha annunciato oggi che i ricercatori che indagano su un gene noto per aumentare il rischio di Alzheimer hanno scoperto che il gene è associata anche a bassi livelli di amiloide beta nelle persone anziane sane.

Questa scoperta mette in discussione l'ipotesi corrente nella ricerca di Alzheimer che considera i crescenti livelli di beta amiloide come gran parte della malattia. L'amiloide beta è una proteina del cervello, il componente principale dei depositi trovati nel cervello dei pazienti di Alzheimer.


"L'ipotesi prevalente implica i fattori che aumentano l'amiloide beta nel cervello come elemento integrante della patologia di Alzheimer"
, ha affermato Richard Hodes, direttore del NIA. "Questo studio indica l'importanza di esplorare e comprendere altri meccanismi distinti che possono essere al lavoro in questa malattia".


I ricercatori hanno utilizzato scansioni del cervello per misurare l'amiloide cerebrale di 57 anziani "cognitivamente normali" del Baltimore Longitudinal Study of Aging (BLSA) e 22 "cognitivamente normali" dall'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (ADNI). I partecipanti avevano in media 78,5 anni. Hanno trovato che 17 dei partecipanti del BLSA e quattro partecipanti dell'ADNI erano portatori della variante del gene complementare recettore-1 (CR1), che aumenta il rischio di Alzheimer.


"Abbiamo scoperto che il carico cerebrale di amiloide nel gruppo con la variante di rischio CR1 è più basso rispetto al gruppo senza di esso"
, ha detto il dottor Madhav Thambisetty, autore principale dello studio e capo dell'Unità Clinica e Traslazionale di Neuroscienze nel Laboratorio di Neuroscienze Comportamentali del programma di ricerca intramurale del Nia. Questa differenza nell'amiloide cerebrale tra i due gruppi è statisticamente significativa in numerose regioni cerebrali. Questo ci suggerisce che il gene fattore di rischio CR1, se contribuisce all'Alzheimer, lo fa in un modo estraneo all'aumento del carico di amiloide.


"I risultati suggeriscono che l'aumento del rischio di Alzheimer associato al CR1 non è guidato da un aumento dell'amiloide nel cervello e che potrebbe anche essere necessario prendere in considerazione fattori diversi di rischio genetici in combinazione. Può essere possibile che il CR1 agisca attraverso altri meccanismi, distinti da quelli che aumentano la deposizione di amiloide nel cervello. Tra di essi ci può essere l'influenzare una infiammazione nel cervello, ma sono necessarie ulteriori ricerche per identificare cosa possono essere questi altri meccanismi".


Lo studio è uno sforzo congiunto di NIH e NIA, ed é stato recentemente pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry.

 

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Sean PattersonSean PattersonPubblicato da Sean Patterson in WebProNews il 1 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.