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Il buon umore aiuta a stimolare la forza mentale degli anziani

Un nuovo studio suggerisce che gli anziani possono migliorare processo decisionale e memoria di lavoro semplicemente con il buon umore. I ricercatori hanno scoperto che potenziatori semplici dell'umore - come un piccolo sacchetto di caramelle - aiutano gli anziani ad avere risultati significativamente migliori nei test sul processo decisionale e sulla memoria di lavoro.

Questo è il primo studio a mostrare la potenza dello stato d'animo positivo nell'aiutare queste attività cerebrali negli anziani.


"Ci sono molte ricerche che mostrano che i giovani adulti sono più creativi e cognitivamente flessibili quando sono di buon umore. Ma visto il calo cognitivo derivante dall'invecchiamento, non eravamo sicuri che un buon umore sia in grado di aiutare anche gli anziani", dice Ellen Peters, co-autrice dello studio e professore di psicologia alla Ohio State University. "Quindi questi risultati sono una buona notizia. Ci dicono che c'è modo per gli anziani di superare parte del declino cognitivo che viene dall'invecchiamento".


Lo studio, che appare nel numero corrente della rivista Cognition and Emotion, è stato fatto assieme a Stephanie Carpenter dell'Università del Michigan; David Västfjäll di Linköping in Svezia; e ad Alice Isen della Cornell University, ora deceduta. Lo studio ha coinvolto 46 adulti da 63 a 85 anni. Per metà di loro è stato favorito il buon umore, dando loro un biglietto di ringraziamento e due sacchetti di caramelle, legati con un nastro rosso, quando sono arrivati al laboratorio per l'esperimento. Gli altri partecipanti con "umore neutrale" non hanno ricevuto nè biglietto nè caramelle.


I partecipanti hanno completato lo studio al computer. Quelli indotti ad uno stato d'animo positivo avevano uno sfondo dello schermo progettato per aiutarli a mantenere la loro sensazione positiva; si vedevano soli sorridenti su un cielo blu di sfondo. I partecipanti con umore neutro avevano uno sfondo simile, ma con immagini rotonde neutre senza volto.


Nel compito con un processo decisionale, i partecipanti hanno ricevuto 3 dollari in quarti [di dollaro] e avevano davanti otto mazzi di carte virtuali nel corso dell'esperimento. Ciascuno dei mazzi aveva delle forme diverse sul retro perchè i partecipanti potessero identificarlo. Quattro mazzi erano di "guadagno", il che significa che i partecipanti vincevano un quarto il 75 per cento delle volte, se sceglievano una carta del mazzo, mentre l'altro 25 per cento non vinceva o perdeva. Gli altri quattro mazzi erano di "perdita", nel senso che perdevano un quarto per il 75 per cento del tempo che sceglievano una carta dal mazzo.


I partecipanti postevano scegliere di accettare o rifiutare la prima carta di ogni mazzo loro offerto. E' stato detto loro che l'obiettivo dell'esperimento era di vincere più soldi possibile. I ricercatori volevano vedere quanto velocemente e con che precisione i partecipanti avrebbero capito quali mazzi in genere facevano loro vincere denaro, e quali li faceva perdere.


I risultati sono chiari: gli anziani che erano stati messi di buon umore hanno scelto significativamente meglio rispetto a quelli che avevano umore neutro. Questi risultati sono significativi perché questo compito di processo decisionale era esperienziale, il che significa che i partecipanti non sapevano nulla sul valore delle carte all'inizio dell'esperimento e hanno dovuto imparare attraverso prove ed errori. "Abbiamo usato un compito esperienziale perché la vita reale è esperienziale", dice la Peters. "Per esempio, si incontra una nuova persona e lei è come uno di questi mazzi di carte. Tu non sai niente di lei e si deve capire se è una persona di fiducia. Ciò che suggerisce questo studio è che le persone che sono di buon umore imparano più velocemente e prendono decisioni migliori".


Più avanti nell'esperimento, i ricercatori hanno testato la memoria di lavoro: quante informazioni si possono contenere nella mente in un momento qualsiasi. I ricercatori leggevano ad alta voce un insieme di lettere e numeri mescolati (come T9A3) e i partecipanti dovevano ripeterli mettendoli in ordine numerico e poi alfabetico (nell'esempio, 39AT). I partecipanti sentivano insiemi con un numero crescente di lettere e numeri.


I risultati mostrano che gli anziani indotti al buon umore ha ottenuto risultati migliori su questo test di memoria di lavoro. "La memoria di lavoro è importante nel processo decisionale", dice la Peters. "Se si deve decidere tra diverse opzioni, quanto si può ricordare di ciascuna opzione - e quindi poterlo confrontare e contrapporre in testa - ha un grande impatto sul modo in cui si può prendere la decisione".


L'umore positivo non ha aiutato questi anziani in alcuni test cognitivi, come la velocità di elaborazione o di vocabolario. E tuttavia la Peters dice che i risultati sono una buona notizia per un segmento in rapida crescita delle popolazione. "Data l'attuale preoccupazione sul declino cognitivo negli anziani, i nostri risultati sono importanti per mostrare come semplici metodi per migliorare l'umore possano aiutare ad accrescere le funzioni cognitive e le prestazioni decisionali degli anziani, proprio come succede nelle persone più giovani".


Lo studio è stato finanziato dalla National Science Foundation.

 

 

 

 

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Fonte: Materiale della Ohio State University. Articolo originale scritto da Jeff Grabmeier.

Riferimento:
Stephanie M. Carpenter, Ellen Peters, Daniel Västfjäll, Alice M. Isen. Positive feelings facilitate working memory and complex decision making among older adults. Cognition & Emotion, 2013; 27 (1): 184 DOI: 10.1080/02699931.2012.698251.

Pubblicato in Science Daily il 29 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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