Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lesione vascolare cerebrale è più grave delle placche amiloidi in vecchiaia

Uno studio condotto da ricercatori del Centro di Ricerca di Alzheimer della UC Davis ha scoperto che le lesioni cerebrali vascolari causate da patologie come l'ipertensione e l'ictus sono fattori di rischio maggiori di decadimento cognitivo degli anziani non affetti da demenza rispetto alla deposizione di placche amiloidi nel cervello, implicati da tempo in patologie come l'Alzheimer.

Pubblicato online l'11 Febbraio su JAMA Neurology (ex Archives of Neurology), lo studio rileva che il danno vascolare cerebrale ha di gran lunga la maggiore influenza in tutta una serie di domini cognitivi, compreso il pensiero di livello più alto e la dimenticanza del declino cognitivo lieve.


I ricercatori hanno anche cercato di determinare se ci fosse una correlazione tra la lesione cerebrale vascolare e la deposizione di placche di amiloide-beta (Αβ), ritenuto un marcatore precoce e importante dell'Alzheimer, scrive Bruce Reed, direttore associato dell'Alzheimer's Disease Research Center della UC Davis a Martinez in California. Hanno anche cercato di decifrare l'effetto di entrambi sulla memoria e sulle funzioni esecutive.

"Abbiamo esaminato due questioni", ha detto Reed, professore del Dipartimento di Neurologia alla UC Davis:

  1. "La prima domanda era se queste due patologie sono correlate tra loro, e la semplice risposta è 'no'. Studi precedenti, condotti su animali, hanno suggerito che un ictus induce un aumento di deposizione di amiloide-beta nel cervello. Se così fosse, le persone con più lesioni vascolari cerebrali dovrebbero avere livelli più alti di amiloide-beta. Non abbiamo trovato alcuna prova a sostegno di tale ipotesi".
  2. "La seconda," continua Reed, "è se livelli più elevati di malattia cerebrovascolare o di placche amiloidi abbiano un impatto maggiore sulla funzione cognitiva degli anziani non affetti da demenza. Metà dei partecipanti allo studio avevano livelli anormali di amiloide-beta e metà avevano lesioni cerebrali vascolari, o infarti. In realtà è risultato molto chiaro che l'amiloide ha scarsi effetti, ma il danno cerebrale vascolare ha effetti decisamente negativi. Maggiore è la lesione cerebrale vascolare dei partecipanti, peggiore è la loro memoria e peggiore è la loro funzione esecutiva (la capacità di organizzare e risolvere i problemi)".


La ricerca è stata condotta su 61 partecipanti allo studio maschi e femmine, da 65 a 90 anni di età (media 78 anni). Trenta partecipanti erano clinicamente "normali", 24 avevano deficit cognitivi e sette avevano diagnosi di demenza, sulla base di test cognitivi. I partecipanti sono stati reclutati dalla California del Nord tra il 2007 e il 2012. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a scansioni con risonanza magnetica (MRI) - per misurare la lesione vascolare cerebrale - e tomografia ad emissione di positroni (PET) per misurare la deposizione di amiloide-beta: i marcatori delle due patologie più comuni che colpiscono il cervello nell'invecchiamento. Nelle scansioni di risonanza magnetica le lesioni vascolari cerebrali si presentano come infarti cerebrali e come "iperintensità della sostanza bianca", le aree del cervello di colore bianco brillante.


Lo studio ha scoperto che sia la memoria che la funzione esecutiva si correla negativamente agli infarti cerebrali, specialmente agli infarti nella materia grigia corticale e sub-corticale. Anche se gli infarti erano comuni in questo gruppo, essi variano notevolmente nell'estensione e nella posizione, e molti erano clinicamente silenti. Il livello di amiloide nel cervello non è risultato correlato nè alle modifiche nella memoria nè alla funzione esecutiva, e non c'è alcuna prova che l'amiloide interagisca con gli infarti per compromettere il pensiero.


Reed detto che lo studio è importante perché c'è un enorme interesse a rilevare prestissimo l'insorgenza dell'Alzheimer, prima che un individuo presenti sintomi clinici. E' possibile effettuare una scansione del cervello e rilevare amiloide-beta nel cervello, e questo è uno sviluppo nuovissimo, ha detto. "L'uso di questo strumento diagnostico diventerà relativamente più disponibile entro i prossimi due anni, per cui i medici saranno in grado di rilevare se una persona anziana ha livelli anormali di amiloide-beta nel cervello. Quindi è molto importante capire il significato dell'individuazione della presenza di amiloide-beta", scrive Reed.

"Ciò che dice questo studio è che i medici dovrebbero pensare a questo problema in modo più complesso. Essi non devono dimenticare la malattia cerebrovascolare, che è anche molto comune in questa fascia d'età, e potrebbe causare anche problemi cognitivi. Anche se una persona ha placche amiloidi, queste placche potrebbero non essere la causa dei loro sintomi cognitivi lievi".


Tra gli altri autori dello studio ci sono Natalie Marchant della UC Berkeley e dell'Istituto Buck per la Ricerca sull'Invecchiamento; Roxana Dhada e William Jagust della UC Berkeley; Charles Decarli e Dan Mungas della UC Davis; Stephen Kriger e Michael Weiner della UC San Francisco e Nerses Sanossian, Wendy Mack e Helena Chui della University of Southern California. La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health.

 

 

EnFlagRead the original English version of this article here.

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of California - Davis Health System.

Riferimento:
Natalie L. Marchant et al. The Aging Brain and Cognition: Contribution of Vascular Injury and Aβ to Mild Cognitive. JAMA Neurology, 2013 DOI: 10.1001/2013.jamaneurol.405.

Pubblicato in Science Daily il 11 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: Courtesy EurekAlert!

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)