Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come si sviluppa l'individualità: l'esperienza fa crescere nuove cellule cerebrali

Il cervello adulto continua a crescere con le sfide che deve affrontare; i suoi cambiamenti sono legati allo sviluppo della personalità e del comportamento. Ma qual è il legame tra esperienza individuale e struttura del cervello? Perché i gemelli identici non si rassomigliano perfettamente anche quando sono cresciuti insieme?

Per far luce su queste domande, gli scienziati hanno osservato una quarantina di topi geneticamente identici, tenuti in un ambiente che offre una grande varietà di attività e opzioni di esplorazione.


"Gli animali non solo erano geneticamente identici, ma hanno vissuto anche nello stesso ambiente", spiega il ricercatore principale Gerd Kempermann, professore di Genomica Rigenerativa al CRTD e portavoce del DZNE di Dresda. "Tuttavia, questo ambiente era così ricco che ogni topo ha trovato in esso le proprie esperienze individuali. Nel corso del tempo, gli animali si sono quindi sempre più diversificati nel loro regno di esperienza e comportamento".


Il Centro di Terapie Rigenerative di Dresda del DFG, Cluster of Excellence at the TU Dresden (CRTD), il sito di Dresda del Centro Tedesco per le Malattie Neurodegenerative (DZNE), e il Max Planck Institute for Human Development di Berlino hanno avuto un ruolo fondamentale nello studio.

 

Nuovi neuroni per cervelli individualizzati

Ciascuno dei topi è stato dotato di uno speciale micro-chip che emetteva segnali elettromagnetici. Questo ha permesso agli scienziati di costruire profili di movimento dei topi e di quantificare il loro comportamento esplorativo. Il risultato: nonostante un ambiente comune e geni identici, i topi hanno mostrato modelli comportamentali altamente individualizzati. Hanno reagito al loro ambiente in modo diverso.


Nel corso dell'esperimento di tre mesi queste differenze sono aumentate di dimensione. "Anche se gli animali condividevano lo stesso spazio vitale, differivano sempre più nel loro livello di attività. Queste differenze sono state associate a differenze nella generazione di nuovi neuroni nell'ippocampo, una regione del cervello che supporta l'apprendimento e la memoria", afferma Kempermann. "Gli animali che esploravano di più l'ambiente, avevano anche più neuroni che crescevano, rispetto agli animali più passivi". La neurogenesi adulta, cioè la generazione di nuovi neuroni nell'ippocampo, permette al cervello di reagire a nuove informazioni in modo flessibile.


Con questo studio, gli autori dimostrano per la prima volta che le esperienze personali e il comportamento conseguente contribuiscono alla "individualizzazione del cervello". Questa individualizzazione osservata non può essere ridotta a differenze di ambiente o genetica. "La neurogenesi adulta avviene anche nell'ippocampo degli esseri umani", dice Kempermann. "Quindi la nostra ipotesi è che abbiamo delineato un fondamento neurobiologico dell'individualità che vale anche per gli esseri umani".

 

Impulsi per la discussione tra le discipline

"La scoperta che il comportamento e l'esperienza contribuiscono alle differenze tra gli individui ha implicazioni per le discussioni in psicologia, scienze dell'educazione, biologia e medicina", afferma il Prof. Ulman Lindenberger, direttore del Center for Lifespan Psychology dell'Istituto Max Planck per lo sviluppo umano (MPIB) di Berlino. "I nostri risultati mostrano che lo sviluppo, in se stesso, contribuisce alle differenze di comportamento degli adulti. Questo è quello che molti hanno ipotizzato, ma ora c'è l'evidenza neurobiologica diretta a sostegno di questa affermazione. I nostri risultati suggeriscono che l'esperienza influenza l'invecchiamento della mente umana".


Nello studio è stato esaminato anche un gruppo di controllo di animali alloggiati in un ambiente relativamente poco attraente; in media, la neurogenesi in questi animali è stata inferiore di quella dei topi sperimentali. "Se visti da prospettive educative e psicologiche, i risultati del nostro esperimento suggeriscono che un ambiente arricchito favorisce lo sviluppo dell'individualità", commenta Lindenberger.

 

Lavoro di gruppo interdisciplinare

Lo studio è anche un esempio di cooperazione multidisciplinare: è stato reso possibile perché neuroscienziati, etologi, informatici e psicologi evolutivi hanno collaborato strettamente nella progettazione dell'ambiente sperimentale e nell'applicazione di nuovi metodi di analisi dei dati. Il biologo Julia Freund dal CRTD Dresda e il scienziato di computer Dr. Andreas Brandmaier del MPIB di Berlino condividono il titolo di primo autore di questo articolo.Oltre a DZNE, CRTD, e MPIB, sono stati coinvolti in questo progetto anche il Centro di ricerca tedesco per l'intelligenza artificiale di Saarbrücken e l'Istituto di Geoinformatica e il Dipartimento di Biologia del Comportamento dell'Università di Münster.

 

 

 

 


Fonte: Helmholtz Association of German Research Centres, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: J. Freund, AM Brandmaier, L. Lewejohann, I. Kirste, M. Kritzler, A. Kruger, N. Sachser, U. Lindenberger, G. Kempermann. Emergence of Individuality in Genetically Identical Mice. Science, 2013; 340 (6133): 756 DOI: 10.1126/science.1235294.

Pubblicato in Science Daily il 9 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)