Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo farmaco inverte perdita di connessioni cerebrali nell'Alzheimer

Il primo farmaco sperimentale, per potenziare le sinapsi cerebrali perdute nell'Alzheimer, è stato sviluppato dai ricercatori del Sanford-Burnham Medical Research Institute.


Il farmaco, chiamato NitroMemantina, combina due farmaci approvati dalla FDA per fermare la serie distruttiva di cambiamenti nel cervello che distrugge le connessioni tra i neuroni, portando alla perdita di memoria e al declino cognitivo.


Lo studio durato dieci anni, condotto da Stuart A. Lipton, MD, Ph.D., professore e direttore del Del E. Webb Center for Neuroscience, Aging and Stem Cell Research, oltre che neurologo clinico esercitante, mostra che la NitroMemantina può ripristinare le sinapsi, le connessioni tra le cellule nervose (neuroni), che sono perse nella progressione dell'Alzheimer nel cervello. I risultati della ricerca sono descritti in un articolo pubblicato il 17 Giugno in Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS).

Concentrarsi su un bersaglio a valle, per trattare l'Alzheimer, piuttosto che sulle placche di amiloide-beta e sui grovigli neurofibrillari (approcci che hanno mostrati poco successo) "è molto interessante perché tutti sono ora alla ricerca di un trattamento precoce per la malattia", premette Lipton. "Questi risultati significano che si può interferire, non solo all'inizio, ma anche un po' più tardi". E questo significa che si possono ripristinare le connessioni sinaptiche del malato di Alzheimer pur in presenza di placche e grovigli nel suo cervello.

 

Puntare alle sinapsi perdute

Nel loro studio, condotto su modelli animali e cellule cerebrali derivate da cellule staminali umane, Lipton e il suo gruppo hanno mappato il percorso che porta ai danni sinaptici nell'Alzheimer. Essi hanno scoperto che i peptidi di amiloide-beta, che una volta si pensava danneggiassero direttamente le sinapsi, in realtà inducono il rilascio di quantità eccessive di neurotrasmettitore glutammato dalle cellule cerebrali chiamate astrociti che si trovano adiacenti alle cellule nervose.


Livelli normali di glutammato promuovono la memoria e l'apprendimento, ma livelli eccessivi sono dannosi. Nei pazienti affetti da Alzheimer, un eccesso di glutammato attiva i recettori extrasinaptici, chiamati recettori eNMDA (NMDA è acronimo di N-Metil-D-Aspartato), che vengono iperattivati e, a loro volta, portano alla perdita sinaptica.

 

Come lavora la NitroMemantina

Il laboratorio di Lipton aveva già scoperto come un farmaco chiamato memantina può essere puntato sui recettori eNMDA per rallentare l'iperattività presente dell'Alzheimer. Questo lavoro brevettato ha contribuito all'approvazione della FDA della memantina nel 2003 per il trattamento di Alzheimer da moderato a grave. Tuttavia, l'efficacia della memantina è limitata. Il motivo, secondo quanto hanno scoperto i ricercatori, era che la memantina (una molecola con carica positiva) viene respinta da una carica analoga all'interno dei neuroni malati; pertanto, la memantina viene respinta dal suo stesso bersaglio, il recettore eNMDA, sulla superficie neuronale.


Nel loro studio, i ricercatori hanno scoperto che un frammento della molecola nitroglicerina - un secondo farmaco approvato dalla FDA di solito usato per il trattamento di episodi di dolore toracico o angina nei pazienti con malattia coronarica - potrebbe legarsi ad un altro sito che il gruppo di Lipton ha scoperto sui recettori NMDA.


Il nuovo farmaco rappresenta una nuova sintesi che collega questo frammento di nitroglicerina alla memantina, rappresentando così due farmaci approvati dalla FDA collegati tra loro. Poiché la memantina si lega abbastanza selettivamente ai recettori eNMDA, funziona anche per indirizzare la nitroglicerina sul recettore. Pertanto, combinando i due, il laboratorio di Lipton ha creato un nuovo farmaco a doppia funzione. I ricercatori hanno sviluppato 37 derivati ​​del farmaco combinato prima di trovare quello che ha funzionato, spega Lipton.


Spegnendo i recettori eNMDA iperattivi sui neuroni malati, la NitroMemantina ripristina le sinapsi tra i neuroni. "In questo lavoro dimostriamo che la capacità della memantina di proteggere le sinapsi è limitata", ha detto Lipton, "ma la NitroMemantina riporta un numero di sinapsi alla normalità nel giro di pochi mesi di trattamento nei modelli di topo di Alzheimer. Infatti, la nuovo farmaco inizia davvero ad agire in poche ore".


Fino ad oggi le terapie che attaccano le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari hanno fallito. "E' abbastanza deludente perché vedo i pazienti con demenza veramente sofferenti. Tuttavia, ora sono ottimista sul fatto che la NitroMemantina sarà efficace, perchè avanziamo nella sperimentazione umana, portando nuova speranza ai pazienti di Alzheimer sia precoce che delle fasi successive", ha detto Lipton.

 

 

 

 

 


Fonte: Sanford-Burnham Medical Research Institute, via Newswise.

Riferimento: Maria Talantova, Sara Sanz-Blasco, Xiaofei Zhang, Peng Xia, Mohd Waseem Akhtar, Shu-ichi Okamoto, Gustavo Dziewczapolski, Tomohiro Nakamura, Gang Cao, Alexander E. Pratt, Yeon-Joo Kang, Shichun Tu, Elena Molokanova, Scott R. McKercher, Samuel Andrew Hires, Hagit Sason, David G. Stouffer, Matthew W. Buczynski, James P. Solomon, Sarah Michael, Evan T. Powers, Jeffery W. Kelly, Amanda Roberts, Gary Tong, Traci Fang-Newmeyer, James Parker, Emily A. Holland, Dongxian Zhang, Nobuki Nakanishi, H.-S. Vincent Chen, Herman Wolosker, Yuqiang Wang, Loren H. Parsons, Rajesh Ambasudhan, Eliezer Masliah, Stephen F. Heinemann, Juan C. Piña-Crespo, and Stuart A. Lipton. Aβ induces astrocytic glutamate release, extrasynaptic NMDA receptor activation, and synaptic loss. PNAS, June 17, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1306832110

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)