Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Percorso al 2025': cosa fare per evitare nuovi picchi di Alzheimer

Un nuovo rapporto raccomanda specificamente ai governi, al mondo accademico, e all'industria di ridurre i costi e aumentare l'efficienza della ricerca per l'Alzheimer in modo che nuovi farmaci possano raggiungere i pazienti più velocemente e i sistemi sanitari possano risparmiare miliardi.


Poichè l'onere dell'Alzheimer sta salendo in tutto il mondo, gli sforzi per sviluppare trattamenti efficaci non riescono a tenere il passo, a causa dei costi elevati e dei rischi connessi con lo sviluppo di farmaci di Alzheimer.


Riformare lo sviluppo di farmaci di Alzheimer, in modo che sia più snello ed efficiente, dovrebbe ridurre i costi e sveltire il processo verso l'approvazione di farmaci che rallentano o fermano la malattia. Rispettare l'obiettivo degli Stati Uniti di prevenire e trattare effettivamente l'Alzheimer per il 2025, significa salvare e migliorare la vita di milioni di persone, ed evitare miliardi di dollari di spese sanitarie.


Queste sono le conclusioni di una relazione sullo sviluppo dei farmaci di Alzheimer discusse ieri 6 Novembre 2013 all' "Alzheimer's Disease Summit: The Path to 2025, svoltosi alla New York Academy of Sciences (Academy). Il vertice, convocato congiuntamente dall'Academy, dal Global CEO Initiative on Alzheimer's Disease (CEOi) e dall'US National Institute on Aging / National Institutes of Health (NIH), ha riunito i leader globali del governo, del mondo accademico, di organizzazioni non governative, e dell'industria, per accelerare i progressi in materia di ricerca e sviluppo di Alzheimer nel prossimo decennio. Questo vertice fa seguito al primo Alzheimer's Disease Research Summit convocata dal NIH nel 2012.


Il summit "The Path to 2025" arriva in un momento cruciale per l'Alzheimer, in quanto stanno convergendo le condizioni necessarie per lo sviluppo di farmaci di successo (da finanza, economia, scienza e governo), dando slancio a livello mondiale alla lotta contro il morbo. Con l'obiettivo di guidare questo slancio, il nuovo rapporto, "Analisi economica delle opportunità per accelerare la ricerca e di sviluppo di Alzheimer", commissionato dall'Academy a RTI International, è stato presentato come una bozza di lavoro per suscitare commenti e valutazioni da parte di esperti dell'Alzheimer al vertice. Una versione finale del rapporto sarà pubblicato in Annals of the New York Academy of Sciences nel primi mesi del 2014, ed è destinato a servire da ulteriore stimolo per l'azione delle parti interessate nel campo dell'Alzheimer.


Come delinea la bozza della relazione, è assolutamente necessaria un'azione rapida. "L'Alzheimer è un'emergenza globale. Perché priva le persone della dignità nei loro ultimi anni e richiede un tributo debilitante alle economie nazionali", dice Ellis Rubinstein, Presidente e CEO della New York Academy of Sciences. "Il progresso nello sviluppo di nuove terapie è troppo lento, e quindi dobbiamo ripensare come viene fatta la ricerca di Alzheimer in modo da poter accelerare la nostra comprensione di ciò che provoca questa malattia complessa".


"Sono essenziali leadership globale e collaborazione tra imprese e governo per guidare un'azione coordinata, che promuova l'innovazione rapida e stimoli l'attenzione necessaria per raggiungere un mezzo di prevenzione, di diagnosi e di trattamento efficaci e una cura per Alzheimer e demenza", dice George Vradenburg, rappresentante del CEOi. "Si possono affrontare le inefficienze nel sistema di sviluppo dei medicinali e potremo soddisfare l'obiettivo di fermare l'Alzheimer entro il 2025".


L'Alzheimer e le altre demenze attualmente colpiscono più di 35 milioni di persone in tutto il mondo, solo nel 2010 le spese globali hanno superato i 600 miliardi di dollari. L'onere dell'Alzheimer è destinato ad aumentare vertiginosamente visto che il numero di persone che vivono con esso raddoppierà entro il 2035, e triplicherà nel 2060, a causa dell'invecchiamento della popolazione in tutto il mondo. Nonostante numerosi esperimenti di farmaci su larga scala, non è emerso finora un trattamento per rallentare o fermare la progressione dell'Alzheimer, e le attuali terapie trattano i sintomi in un numero limitato di pazienti per brevi periodi di tempo. Riconoscendo le implicazioni globali di questa crisi, il G8 si sta preparando per la prima riunione sulla demenza a Londra nel dicembre 2013.

 

Il costo di sviluppo di farmaci per Alzheimer è il triplo della media dell'industria farmaceutica

Uno dei risultati più significativi del rapporto è che le principali strozzature per identificare un trattamento efficace dell'Alzheimer sono il costo e il rischio elevati di sviluppo di farmaci e la ricerca, in particolare dei grandi studi clinici con migliaia di pazienti nel corso di più anni, che testano un singolo farmaco. Il rapporto stima che il costo totale di proporre un trattamento efficace di Alzheimer al mercato attualmente si avvicina a 6 miliardi di dollari, quasi tre volte la media del settore per lo sviluppo di farmaci. (Il costo totale comprende le spese per un farmaco efficace e per i farmaci falliti che lo precedono).


La relazione esamina le conseguenze economiche probabili derivanti dall'adozione di una serie di raccomandazioni fatte da agenzie governative, comitati di esperti, e altri organismi per razionalizzare il modo di sviluppare e testare i farmaci di Alzheimer. Tra le riforme raccomandate sono:

  • Lo sviluppo di marcatori affidabili di malattia per predire la progressione dell'Alzheimer in differenti pazienti e combinare meglio persone e trattamenti che potrebbero funzionare;
  • Rendere più efficienti e meno costosi gli studi clinici organizzando coorti globali pronte ai test con partecipanti ammissibili alla sperimentazione clinica, nonché usando progetti adattabili di esperimenti che consentano la sperimentazione di più farmaci, in combinazione, su misura per le diverse persone a rischio;
  • Stabilire le modalità di condivisione dei dati per le aziende che condividono i risultati precompetitivi di ricerca in modo che altri scienziati possano capire più rapidamente come rallentare o fermare il morbo;
  • Promuovere partenariati pubblico-privato che raggruppino le risorse di governi, mondo accademico, industria, e attivisti dei pazienti, da co-investire in sviluppo e sperimentazione di farmaci di Alzheimer.


Il rapporto stima che l'attuazione di queste e altre riforme per lo sviluppo di farmaci di Alzheimer potrebbe ridurre il costo totale di sviluppo di un trattamento di Alzheimer efficace di quasi 4 miliardi di dollari e ridurre in modo significativo la tempistica generale per sviluppare e introdurre un trattamento di Alzheimer efficace, portando entrambi più in linea con la media del settore. Le riforme raccomandate potrebbero anche portare ad un aumento degli investimenti privati nello sviluppo di farmaci di Alzheimer.


Accelerare la disponibilità di farmaci di Alzheimer, per rallentare o fermare la malattia entro il 2025, potrebbe essere di enorme vantaggio per i pazienti e per i sistemi sanitari. Con la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo di farmaci di Alzheimer attraverso le raccomandazioni mirate, potrebbero essere evitati 7 milioni di casi-anno di demenza e potrebbero essere evitati più di 100 miliardi di dollari in spese sanitarie, su un periodo di 15 anni, solo negli Stati Uniti, secondo il rapporto commissionato dall'Academy.

 

 

 

 

 


Fonte: New York Academy of Sciences.

Pubblicato in nyas.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)