Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non solo pulito, immacolato: come riassettano le cellule

Nuove scoperte del team di Claudine Kraft dei Max F. Perutz Laboratories (MFPL) dell'Università di Vienna e dell'Università di Medicina di Vienna ci fanno capire meglio come le cellule smaltiscono i propri rifiuti.


Il malfunzionament di questo processo è collegato all'Alzheimer e al cancro. Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista scientifica Molecular Cell.


Autofagia: come le cellule riassettano l'ambiente

Ci sono molti spot pubblicitari per prodotti che pretendono di rendere più facile il lavoro impopolare delle pulizie. Ma non è solo il nostro ambiente a dover essere mantenuto pulito. Anche le nostre cellule hanno bisogno di riassettare. Il processo cellulare corrispondente è chiamato autofagia, in cui l'azione coordinata di un insieme di proteine rimuove dalla cellula il materiale danneggiato o patogeno, come i batteri. Allo stesso tempo l'autofagia aiuta anche le cellule a sopravvivere in tempi di fame, riciclando le componenti stesse delle cellule per produrre energia, come le stazioni di riciclaggio in una città.


Il giocatore centrale dell'autofagia: Atg1
Da qualche tempo i ricercatori sanno che il coordinatore chiave dell'autofagia è la proteina Atg1. Tuttavia è poco chiaro come fa esattamente il suo lavoro l'Atg1, nonostante gli sforzi di molti gruppi di ricerca in tutto il mondo. Ora, il team di Claudine Kraft dei Max F. Perutz Laboratories (MFPL) dell'Università di Vienna ha dimostrato che l'Atg1 modifica una serie di proteine con una sequenza di riconoscimento specifico.


In collaborazione con i colleghi Gustav Ammerer dell'MFPL e Ben Turk dell'Università di Yale, ha non solo decifrato la sequenza di riconoscimento, ma ha anche determinato le proteine cellulari che contengono in realtà questa sequenza. Una in particolare, l'Atg9, ha catturato l'interesse dei ricercatori, in quanto non è solo un componente conosciuto della "borsa dei rifiuti" cellulare, ma contiene anche addirittura sei di quelle sequenze di riconoscimento specifiche.


Daniel Papinski, primo autore dello studio, spiega: "Ogni cellula contiene stazioni di riciclaggio specializzate. Al fine di smaltire i suoi rifiuti, una cellula ha bisogno di impacchettarli, come mettere spazzatura in un sacchetto. Questo sacco della spazzatura cellulare può quindi essere portato alla stazione di riciclaggio cellulare, dove i rifiuti sono suddivisi in parti riutilizzabili". L' Atg9 è essenziale per questo processo.


Come coordina l'Atg1 l'imballaggio dei rifiuti cellulari?
Per testare come l'Atg1 regola precisamente il confezionamento dei rifiuti cellulari, i ricercatori hanno alterato le sequenze di riconoscimento dell'Atg9. Essi hanno scoperto che in questo caso, l'Atg1 non riesce a modificare l'Atg9 e non avviene l'autofagia, e quindi non avviene nessun smaltimento dei rifiuti cellulari. "Questo scenario è simile a quello delle cellule che non hanno proprio macchinari per smaltire i rifiuti", dice Claudine Kraft, autrice principale dello studio.


Successivi esperimenti hanno rivelato che, dopo la modifica effettuata dall'Atg1, l'Atg9 recluta altre proteine, un'interazione per garantire che i rifiuti cellulari siano impacchettati e smaltiti. In modo involontario, i ricercatori hanno salvato l'esperimento cruciale e più emozionante per ultimo.


Il metodo che hanno usato è stato descritto solo pochi mesi fa e permette di monitorare, dal vivo al microscopio, il modo in cui le cellule impacchettano i loro rifiuti. Daniel Papinski dice: "Quando abbiamo esaminato le cellule che contenevano l'Atg9 con una sequenza di riconoscimento alterata, che l'Atg1 non può modificare, abbiamo osservato che l'impacchettamento dei rifiuti cellulari si è interrotto prematuramente. Pertanto, il corretto funzionamento di Atg1 e Atg9 è fondamentale nelle prime fasi del processo di smaltimento dei rifiuti, quando la spazzatura viene messa nei «sacchetti»".


Capire in dettaglio tali eventi cellulari fondamentali è essenziale per lo studio di malattie che vanno di pari passo con questi processi - nel caso di autofagia si tratta di Alzheimer e cancro - e contribuire, nel lungo periodo a trattare meglio o addirittura a prevenire queste malattie.

 

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Vienna.

Riferimenti:  Daniel Papinski, Martina Schuschnig, Wolfgang Reiter, Larissa Wilhelm, Christopher A. Barnes, Alessio Majolica, Isabella Hansmann, Thaddaeus Pfaffenwimmer, Monika Kijanska, Ingrid Stoffel, Sung Sik Lee, Andrea Brezovich, Jane Hua Lou, Benjamin E. Turk, Ruedi Aebersold, Gustav Ammerer, Matthias Peter, Claudine Kraft. Early Steps in Autophagy Depend on Direct Phosphorylation of Atg9 by the Atg1 Kinase. Molecular Cell, 2014; DOI: 10.1016/j.molcel.2013.12.011

Pubblicato in medienportal.univie.ac.at (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)