Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disturbi del sonno auto-riferiti legati al rischio di Alzheimer negli uomini

In un nuovo studio, dei ricercatori dell'Università di Uppsala dimostrano che gli uomini anziani con disturbi auto-riferiti del sonno hanno un rischio di sviluppare l'Alzheimer più alto rispetto a quelli senza disturbi del sonno auto-riportati.


I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica Alzheimer’s & Dementia.


I ricercatori hanno seguito più di 1.000 uomini, che all'inizio dello studio avevano 50 anni, tra il 1970 e il 2010.


I risultati dimostrano che i disturbi del sonno auto-riferiti sono collegati a un aumento del rischio di Alzheimer sui 40 anni del periodo di controllo, soprattutto se insorgono in età avanzata. I dati suggeriscono che un buon sonno notturno regolare potrebbe supportare la salute del cervello degli uomini.


"Abbiamo dimostrato che gli uomini con disturbi del sonno auto-riferiti hanno un rischio 1,5 volte maggiore di sviluppare l'Alzheimer rispetto a quelli senza segnalazioni di disturbi del sonno, nel periodo di controllo di 40 anni. Più tardi sono rilevati i disturbi del sonno auto-riferiti, più alto è il rischio di sviluppare la malattia. Questi risultati suggeriscono che le strategie volte a migliorare la qualità del sonno in età avanzata possono contribuire a ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer", dice Christian Benedict, il ricercatore del sonno all'Università di Uppsala che ha condotto lo studio.


"È importante sottolineare che ci sono diversi fattori di stile di vita, come l'esercizio fisico, che possono influenzare la salute del nostro cervello. Pertanto, si deve ricordare che un approccio multiforme di stile di vita, che comprende buone abitudini di sonno, è essenziale per mantenere la salute del cervello quando si invecchia", dice Christian Benedict.


In un precedente articolo pubblicato sulla rivista Sleep, Christian Benedict e i suoi colleghi avevano dimostrato che una sola notte di deprivazione totale di sonno per gli uomini giovani aumenta nel sangue la concentrazione di molecole cerebrali che di solito sorgono in seguito ad un danno cerebrale acuto.

 

****
La ricerca è stata finanziata principalmente dalla Swedish Brain Foundation (Hjärnfonden) e dalla Novo Nordisk Foundation.

 

 

 

 

 


FonteUppsala Universitet (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Christian Benedict, Liisa Byberg, Jonathan Cedernaes, Pleunie S. Hogenkamp, Vilmantas Giedratis, Lena Kilander, Lars Lind, Lars Lannfelt, Helgi B. Schiöth. Self-reported sleep disturbance is associated with Alzheimer's disease risk in men. Alzheimer's & Dementia, 2014; DOI: 10.1016/j.jalz.2014.08.104

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)