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Melograno: il frutto che può aiutare nell'Alzheimer

All'Università di Huddersfield in Inghilterra è in corso una nuova ricerca che sta esaminando le proprietà curative del melograno.


Il frutto di colore fucsia è conosciuto per le sue proprietà utili in molte condizioni di salute differenti, e i dati più recenti lo collegano anche al rallentamento dell'infiammazione che contribuisce alla distruzione delle cellule cerebrali nell'Alzheimer.


La punicalagina è un composto chimico che si trova nel melograno; è un polifenolo, un antiossidante che impedisce la proliferazione e l'invasione cellulare, e provoca la morte cellulare in alcuni tipi di cancro.


Il gruppo di ricerca inglese, guidato dal dottor Olumayokun Olajide, ha esaminato il potenziale della punicalagina di inibire l'infiammazione nelle cellule cerebrali, e in altre cellule del corpo. Durante l'esperimento, il team ha isolato delle cellule cerebrali di ratto, e ha esaminato l'effetto della sostanza chimica sulle cellule.


Essi sono giunti alla conclusione che il polifenolo del melograno può rallentare l'infiammazione nelle cellule cerebrali specifiche chiamate microglia. Ricerche precedenti avevano dimostrato che l'infiammazione delle cellule cerebrali aggrava progressivamente l'Alzheimer e gli altri tipi di demenza e malattie neuro-degenerative (come il Parkinson), poichè provoca la morte di un numero maggiore di cellule.


Anche i pazienti con artrite reumatoide, che soffrono di infiammazione nelle articolazioni, potrebbero trarre beneficio dalle ultime scoperte. La punicalagina non può curare la malattia, ma potrebbe impedirla, o rallentare il suo sviluppo.


Il Dr. Olajide osserva che la maggior parte dei composti antiossidanti si trovano sulla buccia del melograno, non nella parte morbida del frutto, e quindi la buccia può essere una fonte di farmaci in futuro. Ma comunque un bicchiere di succo di melograno ha più antiossidanti del vino rosso, del tè verde, dei mirtilli e dei mirtilli palustri.


Consumarlo su base regolare ha molti benefici per la salute. E' stato associato alla prevenzione delle malattie cardiache, abbassa il colesterolo cattivo (LDL), e forse rallenta anche la crescita del cancro alla prostata. Quest'ultimo beneficio è indotto dalla sua attività antiossidante, che ha un ruolo importante nella riparazione del DNA e nella prevenzione dei danni. L'American Institute of Cancer Research suggerisce di includere il succo di melograno nella dieta equilibrata quotidiana.


Il Dr. Olajide sta ora cercando di stabilire i quantitativi di melograno necessari per essere efficaci nella prevenzione delle malattie, in particolare per frenare la neuro-infiammazione correlata alla demenza. Egli raccomanda di bere il succo di prodotti che sono al 100% melograno, il che significa che circa il 3,4% sarà la potente punicalagina. Il gruppo di ricerca si propone di produrre composti ​​misti con punicalagina, che potrebbero essere usati come base per un farmaco idoneo a combattere la neuro-infiammazione.


Alcuni consigliano di consumare melograno intero, e non solo sotto forma di succo di frutta. Ciò permetterebbe di assumere anche fibra, e allo stesso tempo di ridurre il fruttosio, che si trova in alti livelli in molti succhi di frutta. Se si taglia a metà un melograno, si vedrà che è pieno di sacchi di semi riempiti di succo chiamati arilli. Gli arilli sono quello che si dovrebbe mangiare e gustare. Si possono mangiare come spuntino, o cospargere sopra altri piatti e insalate. Non solo il gusto è delizioso, ora si sa anche che aiuta a preservare la memoria e la salute.

 

 

 

 

 


Fonte:  Jenny Hills in Healthy and Natural World  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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