Scienziati hanno scoperto nuovi meccanismi molecolari che possono essere coinvolti nello sviluppo della malattia di Alzheimer. Lo studio, una collaborazione tra bioinformatici e biologi cellulari, è stato guidato dal leader del gruppo IRB Barcellona e dal ricercatore ICREA Patrick Aloy.
Questo studio rivela nuovi dati molecolari e funzionali che potrebbe aiutare i ricercatori a comprendere meglio la malattia e, potenzialmente, a sviluppare nuove terapie. In questo studio, piuttosto che guardare singole proteine, come avvenuto in molti studi precedenti, gli scienziati hanno analizzato la biologia che sta dietro la malattia di Alzheimer con un approccio globale.
"Abbiamo combinato metodi sperimentali e computazionali per studiare le connessioni tra le proteine e metterli nel contesto del loro ambiente", ha detto Aloy. Per fare ciò, i ricercatori hanno utilizzato metodi genetici per studiare le migliaia di possibili interazioni tra proteine che si ritengono, sicuramente o probabilmente, coinvolte nella malattia, tra cui proteine derivate dai geni situati sui cromosomi legati all'Alzheimer. Hanno ottenuto un totale di 200 nuove interazioni.
Tali informazioni, aggiunte a quanto già noto, portano il numero totale di interazioni relative all'Alzheimer a 6000, coinvolgendo 1.700 proteine, risultando la più grande rete di interazioni tra proteine correlate all'Alzheimer.
L'analisi computazionale di queste interazioni, eseguita dal supercomputer MareNostrum del Barcelona Supercomputing Center (BSC), ha rivelato che molti dei gruppi di proteine sono altamente interconnessi e hanno funzioni simili nelle cellule. Alcune di queste funzioni suggeriscono nuovi meccanismi molecolari che potrebbero essere collegati al morbo di Alzheimer. Un chiaro esempio è una proteina chiamata ECSIT, che riguarda lo stress ossidativo dell'infiammazione e cambia nei mitocondri, indicando che questi processi possono avere un ruolo nello sviluppo della malattia.
Lo studio è stato pubblicato in Genome Research, una rivista di riferimento nel campo della genomica.
Via SiFi.com, 17 dicembre 2010