Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza frontotemporale riduce l'attività sessuale

In un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer, la dott.ssa Rebekah Ahmed e colleghi hanno scoperto che i pazienti con demenza mostrano una diminuzione dei rapporti sessuali con i loro partner.

Lo studio, condotto alla NeuRA dal Prof John Hodges si è concentrato specificamente su pazienti con demenza frontotemporale (FTD), la seconda causa di demenza ad insorgenza precoce (sotto i 65 anni), che in genere è associata a cambiamenti del comportamento e della personalità. La FTD è un termine che indica sia la variante comportamentale della demenza frontotemporale (bvFTD) e sia la demenza semantica (SD).

In precedenza si presumeva che i pazienti con bvFTD avessero una comportamento di rilevante ipersessualità (super attivi). La Dott.ssa Ahmed dice che "è sorprendente che ci sia stato solo uno scarso esame della funzione sessuale nella FTD, eccetto delle segnalazioni isolate di ipersessualità. Abbiamo trovato che in realtà è il contrario".

Il team ha condotto interviste cliniche faccia-a-faccia con i partner di 49 pazienti affetti da demenza, per documentare i cambiamenti nella funzione sessuale prima e dopo lo sviluppo della demenza. Il team ha esaminato sia i pazienti di bvFTD, sia quelli di demenza semantica (la variante linguistica della FTD) e hanno confrontato questi risultati con quelli di una coorte di pazienti di Alzheimer (AD).

Contrariamente ai rapporti precedenti, i pazienti di bvFTD hanno mostrato un comportamento iposessuale prominente che comprende una diminuzione dell'affettività, dell'iniziativa e della risposta alle proposte dei partner, e una frequenza minore di rapporti sessuali rispetto ai pazienti di AD e di SD.

I pazienti di bvFTD mostrano anche una diminuzione negli affetti dati e ricevuti, mentre i pazienti di AD e SD gradiscono ancora ricevere affetto dai loro partner.

La Dott.ssa Ahmed dice: "La perdita di affetto, la ridotta iniziativa per il rapporto sessuale e la mancanza di risposta sono caratteristiche enormi della bvFTD che non sono state segnalate in precedenza. L'ipersessualità è stata osservata solo in una minoranza di pazienti bvFTD. Questi cambiamenti probabilmente riflettono la degenerazione di varie aree del cervello, comprese le regioni frontali e l'ipotalamo, e le anomalie neuroendocrine".

La Dott.ssa Ahmed dice di sospettare che pochi medici si informino sulla funzione sessuale e propone che l'indagine su questa caratteristica fondamentale della FTD diventi parte abituale delle interviste diagnostiche. "Questo può aiutare i caregivers e i partner a capire meglio le origini di questo drammatico cambiamento del comportamento dei loro cari"

 

 

 

 

 


Fonte: NeuRA - Neuroscience Research Australia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rebekah M. Ahmed, Cassandra Kaizik, Muireann Irish, Eneida Mioshi, Nadene Dermody, Matthew C. Kiernan, Olivier Piguet, John R. Hodges. Characterizing Sexual Behavior in Frontotemporal Dementia. Journal of Alzheimer's Disease, 2015, DOI: 10.3233/JAD-150034

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.