Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La ricerca fornisce la dimostrazione del legame biologico tra stress e obesità



I disturbi metabolici e quelli legati all'ansia costituiscono un onere sanitario significativo, e sono sotto i riflettori della ricerca attuale e degli sforzi terapeutici.


Anche se assumiamo intuitivamenteche questi due fenomeni siano sovrapposti, il collegamento non era ancora stato dimostrato scientificamente.


Un team di ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme, diretto dalla prof.ssa Hermona Soreq del Center for Brain Sciences e del Dipartimento di Chimica Biologica nell'Institute of Life Sciences, ha rivelato gli elementi molecolari che collegano ansia e metabolismo: un tipo di microRNA che influenza dei meccanismi biologici condivisi.


La prof.ssa Soreq spiega:

"Sappiamo già che c'è una connessione tra corpo e mente, tra fisico ed emozioni, e gli studi dimostrano che il trauma psicologico influenza l'attività di molti geni. La nostra ricerca precedente ha trovato un legame tra microRNA e situazioni di stress.

"Lo stress e l'ansia generano una risposta infiammatoria e aumentano drasticamente i livelli di espressione del microRNA che regolano l'infiammazione sia nel cervello che nell'intestino; per esempio la situazione dei pazienti con malattia di Crohn può peggiorare sotto stress psicologico.

"In questo studio, all'equazione abbiamo aggiunto l'obesità. Abbiamo rivelato che alcuni microRNA indotti da ansia non sono in grado solo di sopprimere l'infiammazione, ma possono anche potenziare i processi metabolici correlati alla sindrome. Abbiamo anche scoperto che il loro livello di espressione è diverso nei vari tessuti e cellule, a seconda dell'ereditarietà e dell'esposizione a situazioni di stress".


La famiglia di geni microRNA fa parte del genoma umano, ed è stata considerata fino a poco tempo fa come "DNA spazzatura". Tuttavia ora sappiamo che i microRNA hanno un ruolo importante nella regolazione del processo di produzione di proteine ​​da parte di altri geni. Queste piccole molecole di RNA, che costituiscono l'uno per cento della dimensione media di un gene codificante, agiscono come soppressori dell'infiammazione e sono in grado di fermare la produzione di proteine.


Il documento di ricerca, pubblicato sulla rivista Trends in Molecular Medicine, fornisce i dettagli delle evidenze che collegano i percorsi di microRNA, che condividono reti regolatorie in condizioni metaboliche e correlate all'ansia. In particolare, i microRNA coinvolti in questi disturbi comprendono regolatori di segnalazione dell'acetilcolina nel sistema nervoso e il macchinario molecolare che li accompagna.

Può essere rilevante perché:

Obesità, stress e ansia sono tutti fattori di rischio già confermati per l'Alzheimer e altre demenze.


I disordini metabolici, come l'obesità addominale e il diabete, sono diventati un'epidemia globale. Negli Stati Uniti, la prevalenza della sindrome metabolica è al 35 per cento. In altri paesi, come l'Austria, la Danimarca e l'Irlanda colpisce il 20-25 per cento della popolazione.


I disturbi d'ansia sono più difficili da quantificare rispetto a quelli metabolici. Essi comprendono il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e le fobie. L'onere completo dello spettro dell'ansia è difficile da valutare, a causa di processi fisiopatologici sotto-diagnosticati e mal definiti.


Questo collegamento appena rivelato offre nuove opportunità per diagnosi e trattamento innovativi dei fenomeni sia metabolici che legati all'ansia: "La scoperta ha un valore diagnostico e implicazioni pratiche, perché l'attività dei microRNA può essere manipolata attraverso farmaci basati sul DNA", spiega la prof.ssa Soreq. "Offre anche la possibilità di riclassificare in 'sani' e 'malsani' gli stati di ansia e di tipo metabolico, e di dare informazioni per le strategie putative per il trattamento di questi disturbi".

 

 

 


Fonte: The Hebrew University of Jerusalem (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chanan Meydan, Shani Shenhar-Tsarfaty, Hermona Soreq. MicroRNA Regulators of Anxiety and Metabolic Disorders. Trends in Molecular Medicine, 2016; 22 (9): 798 DOI: 10.1016/j.molmed.2016.07.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.