Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il donepezil, senza un esame genetico, potrebbe accelerare il declino cognitivo



Il donepezil, un farmaco che è stato approvato per il trattamento dell'Alzheimer, non deve essere prescritto, senza un test genetico, alle persone con decadimento cognitivo lieve (MCI).


Ricercatori della School of Nursing della University of California di Los Angles (UCLA) hanno scoperto che per i portatori della variante genetica «Variante-K della butirrilcolinesterasi (BChE-K) il donezpezil potrebbe accelerare il declino cognitivo.


L'MCI è uno stato di transizione tra i cambiamenti normali della cognizione legati all'età e la demenza. Poiché molte persone con questa condizione mostrano sintomi simili a quelli causati dall'Alzheimer, alcuni medici prescrivono il donepezil, che è venduto con il marchio Aricept ed è il farmaco più prescritto per l'Alzheimer.


Il donepezil è stato testato come possibile trattamento per il deterioramento cognitivo lieve in un ampio studio, finanziato dal governo federale USA e pubblicato nel 2005, ma non è mai stato approvato dalla FDA [per l'MCI]. Eppure i medici spesso prescrivono ai pazienti con MCI il farmaco "off-label" (cioè senza l'approvazione per il disturbo specifico).


Dai dati raccolti durante l'esperimento del 2005, i ricercatori hanno esaminato l'associazione tra la BChE-K e i cambiamenti nella funzione cognitiva.


Usando due test che misurano il deficit cognitivo (Mini-Mental State Examination e Clinical Dementia Rating Sum of Boxes), hanno scoperto che le persone con quella variante genetica che sono stati trattati con il donepezil hanno avuto i cambiamenti più grandi nel loro punteggio rispetto a quelli che hanno preso un placebo.


Hanno inoltre scoperto che coloro che hanno preso il donepezil hanno avuto un declino cognitivo più rapido rispetto a quelli che hanno preso il placebo.


I medici stanno usando sempre di più la medicina personalizzata, compresa la farmacogenetica (lo studio dell'influenza della genetica sulla risposta ai farmaci), per adattare la cura dei loro pazienti. I risultati di questo studio rafforzano l'importanza per i medici di discutere benefici e rischi di questo trattamento con i loro pazienti.


Lo studio è stato guidato da Sophie Sokolow, professore associato, assieme ai co-autori Ziaohui Li, Lucia Chen, Kent Taylor e Jerome Rotter, tutti dell'UCLA.

 

 

 


Fonte: Laura Perry in University of California - Los Angeles (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Louis De Beaumont, Sandra Pelleieux, Louise Lamarre-Théroux, Doris Dea, Judes Poirier. Butyrylcholinesterase K and Apolipoprotein E-ɛ4 Reduce the Age of Onset of Alzheimer’s Disease, Accelerate Cognitive Decline, and Modulate Donepezil Response in Mild Cognitively Impaired Subjects. Journal of Alzheimer's Disease, 2016; 54 (3): 913 DOI: 10.3233/JAD-160373

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.