Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le amicizie strette sono collegate a una memoria migliore

Mantenere amicizie positive, calde e affidabili potrebbe essere la chiave per un declino più lento della memoria e del funzionamento cognitivo, secondo un nuovo studio eseguito alla Northwestern University.


Secondo la ricerca, i 'SuperAger' (over 80 con capacità cognitive al livello di quelli di 50/70 anni) hanno riferito di avere relazioni più soddisfacenti, e di qualità più alta, rispetto ai loro coetanei con cognizione media.


La ricerca precedente sui SuperAger della Northwestern University si era focalizzata sulle differenze biologiche dei SuperAger, scoprendo per esempio che la corteccia nel loro cervello è realmente più grande dei loro coetanei con cognizione media.


Invece questo studio, pubblicato il 23 ottobre sulla rivista PLOS ONE, è il primo che ha esaminato il lato sociale di SuperAger. "Non devi essere l'animatore entusiasta della festa, ma questo studio supporta la teoria secondo cui mantenere forti reti sociali sembra essere legato a un declino cognitivo più lento", ha affermato Emily Rogalski, professoressa associata della Northwestern.


I partecipanti hanno risposto a un questionario di 42 domande chiamato Ryff Psychological Well-Being Scale, che è una misurazione ampiamente usata del benessere psicologico. La scala esamina sei aspetti del benessere psicologico: l'autonomia, i rapporti positivi con gli altri, la padronanza ambientale, la crescita personale, lo scopo della vita e l'auto-accettazione. I SuperAger hanno ottenuto un punteggio medio complessivo di 40 nelle relazioni positive con gli altri, mentre il gruppo di controllo ha ottenuto 36, una differenza significativa, ha detto la Rogalski.


"Questa scoperta è particolarmente emozionante come passo verso la comprensione dei fattori che sono alla base della conservazione della capacità cognitiva in età avanzata, in particolare di quelli che possono essere modificabili", ha detto la prima autrice Amanda Cook, studentessa di dottorato in neuropsicologia clinica del laboratorio della Rogalski e di Sandra Weintraub.


Altri studi di ricerca hanno riferito un calo delle reti sociali nelle persone con Alzheimer e Lieve Declino Cognitivo (MCI), e la letteratura precedente ha mostrato che il benessere psicologico in età avanzata è associato a un rischio ridotto di sviluppare la demenza di Alzheimer.


"Non si sta dicendo che, se hai una forte rete sociale, non avrai mai l'Alzheimer", ha detto Rogalski. "Ma se c'è un elenco di scelte sane che si possono fare, come mangiare una certa dieta e non fumare, il mantenere forti reti sociali può essere importante in quella lista. Nessuna di queste cose in sé stessa garantisce che non si avrà la malattia, ma può comunque avere benefici per la salute".

 

 

 


Fonte: Northwestern University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Amanda Cook Maher, Stephanie Kielb, Emmaleigh Loyer, Maureen Connelley, Alfred Rademaker, M.-Marsel Mesulam, Sandra Weintraub, Dan McAdams, Regina Logan, Emily Rogalski. Psychological well-being in elderly adults with extraordinary episodic memory. PLOS One, Published: October 23, 2017, DOI: 10.1371/journal.pone.0186413

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)