Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quantità elevata di glucosio del cervello può significare Alzheimer più grave

Quantità elevata di glucosio del cervello può significare Alzheimer più grave

Degli scienziati hanno trovato per la prima volta una connessione tra anomalie nel modo in cui il cervello scompone il glucosio e la gravità delle placche amiloidi e dei grovigli [di tau] nel cervello, così come l'insorgenza di eventuali sintomi esterni, del Morbo di Alzheimer (MA). Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging (NIA), ed è apparso ieri, 6 novembre 2017, su Alzheimer's & Dementia: the Journal of the Alzheimer's Association.


Guidati da Madhav Thambisetty MD/PhD, investigatore e capo dell'Unità Neuroscienza Clinica e Traslazionale del Laboratorio di Neuroscienza Comportamentale del NIA, i ricercatori hanno esaminato i campioni di tessuto cerebrale all'autopsia di partecipanti allo Studio Longitudinale di Baltimora sull'Invecchiamento (BLSA), uno degli studi scientifici più lunghi del mondo sull'invecchiamento umano. Il BLSA tiene traccia dei dati neurologici, fisici e psicologici dei partecipanti per diversi decenni.


I ricercatori hanno misurato i livelli di glucosio in diverse aree del cervello, alcune vulnerabili alla patologia dell'MA, come la corteccia frontale e temporale, e alcune che sono resistenti, come il cervelletto. Essi hanno analizzato tre gruppi di partecipanti al BLSA: quelli con sintomi di MA durante la vita e con la patologia di MA confermata (placche di proteine amiloide​-​beta e grovigli neurofibrillari) nel cervello alla morte; controlli sani; e individui senza sintomi durante la vita, ma con livelli significativi di patologia di MA presenti nel cervello post-mortem.


Hanno trovato anomalie distinte nella glicolisi, il processo principale attraverso il quale il cervello scompone il glucosio, con prove che collegano la gravità delle anomalie alla gravità della patologia di Alzheimer. Tassi minori di glicolisi e livelli più elevati di glucosio nel cervello sono correlati a placche e grovigli più gravi presenti nel cervello delle persone con la malattia. Anche riduzioni più rilevanti nella glicolisi cerebrale si sono correlate all'espressione dei sintomi dell'MA durante la vita, come i problemi con la memoria.


"Da qualche tempo i ricercatori stanno pensando ai possibili collegamenti tra il modo in cui il cervello genera glucosio e l'MA", ha affermato il direttore del NIA, Richard J. Hodes MD. "Le ricerche come questa comportano di ripensare il modo di indagare tali connessioni nella ricerca crescente sui modi migliori e più efficaci per trattare o prevenire l'MA".


Anche se sono da tempo sospette le somiglianze tra il diabete e l'MA, sono difficili da valutare, in quanto l'insulina non è necessaria affinché il glucosio entri nel cervello o entri nei neuroni. La squadra ha monitorato l'uso del glucosio del cervello misurando i rapporti di aminoacidi, glicine e alanina con il glucosio, consentendo loro di valutare i tassi delle fasi chiave della glicolisi. Hanno scoperto che le attività degli enzimi che controllano questi passaggi chiave della glicolisi sono più basse nei casi di MA rispetto ai campioni normali di tessuto cerebrale. Inoltre, un'attività enzimatica inferiore è stata associata a una patologia più grave di MA nel cervello e allo sviluppo dei sintomi.


Successivamente, hanno usato la proteomica - la misurazione su larga scala delle proteine ​​cellulari - per calcolare i livelli di GLUT3, una proteina di trasporto del glucosio, nei neuroni. Hanno scoperto che i livelli GLUT3 erano più bassi nei cervelli con la patologia di Alzheimer rispetto ai cervelli normali e anche che questi livelli erano legati alla gravità dei grovigli e delle placche. Infine, la squadra ha controllato i livelli di glucosio nel sangue nei partecipanti allo studio anni prima della loro morte, trovando che i maggiori aumenti dei livelli di glucosio nel sangue sono correlati con livelli più elevati di glucosio del cervello alla morte.


"Questi risultati indicano un nuovo meccanismo che potrebbe essere mirato nello sviluppo di nuovi trattamenti per aiutare il cervello a superare i difetti della glicolisi nell'MA"
, ha affermato Thambisetty.


I ricercatori hanno avvertito che non è stato ancora completamente chiarito se le anomalie nel metabolismo del glucosio del cervello sono legate definitivamente alla gravità dei sintomi dell'MA o alla velocità della progressione della malattia. I passi successivi per Thambisetty e la sua squadra includono studiare le anomalie in altri percorsi metabolici legati alla glicolisi per determinare come possono essere correlati alla patologia dell'MA nel cervello.

 

 

 


Fonte: National Institutes of Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yang An, Vijay R. Varma, Sudhir Varma, Ramon Casanova, Eric Dammer, Olga Pletnikova, Chee W. Chia, Josephine M. Egan, Luigi Ferrucci, Juan Troncoso, Allan I. Levey, James Lah, Nicholas T. Seyfried, Cristina Legido-Quigley, Richard O'Brien, Madhav Thambisetty. Evidence for brain glucose dysregulation in Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia: the Journal of the Alzheimer's Association. Published online: October 19, 2017.DOI: 10.1016/j.jalz.2017.09.011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)