Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule buone diventano cattive ... e portano al Parkinson

Un nuovo studio di The Scripps Research Institute (TSRI) è il primo a mostrare precisamente come un processo nelle cellule nervose chiamato 'reazione S-nitrosilazione' (SNO), che può essere causato da invecchiamento, pesticidi e inquinamento, può contribuire alla malattia di Parkinson.


Il responsabile dello studio, il professor Stuart Lipton MD/PhD del TSRI, sta ora indagando su nuovi farmaci che potrebbero contrastare questa reazione di S-nitrosilazione dannosa. "La nuova scoperta ci dà un indizio su dove intervenire", ha detto Lipton, che insegna all'Università della California di San Diego, dove è neurologo clinico praticante coinvolto nella cura dei pazienti di Parkinson .

Lo studio è stato pubblicato ieri sulla rivista Cell Reports.

 

'PINK-SNO Man' implicato nel Parkinson

La reazione SNO lega una molecola simile all'ossido nitrico alla proteina chiamata PINK1, dove la molecola si attacca a un blocco costruttivo sulla PINK1 chiamato 'residuo di cisteina'. Questo cambia l'attività della PINK1 e la sua capacità di svolgere il proprio lavoro.


Dal momento che il gruppo di Lipton ha scoperto la reazione SNO circa 20 anni fa, gli scienziati hanno collegato la reazione al misfolding proteico (errata piegatura delle proteine) e al danno delle cellule nervose nei casi di Alzheimer, Huntington, sclerosi laterale amiotrofica (malattia di ALS / Lou Gehrig) e Parkinson, così come alle malattie del cuore/ cardiovascolari e cancro.


Nel nuovo studio, Lipton e i suoi colleghi hanno usato cellule staminali umane e topi modello per dimostrare esattamente come l'SNO può scatenare la morte cellulare nel Parkinson. Hanno scoperto che, quando l'SNO modifica la PINK1, le cellule nervose non possono reclutare un'altra proteina chiamata Parkina per eliminare i mitocondri danneggiati.


"I mitocondri sono le centrali energetiche della cellula", ha spiegato Lipton. Poiché i neuroni hanno bisogno di molta energia, ha detto Lipton, è particolarmente importante per loro usare solo i mitocondri sani e liberarsi di quelli danneggiati. I mitocondri possono essere danneggiati quando le persone invecchiano e le cellule subiscono varie forme di stress, ed è compito della PINK1 aiutare a innescare un processo chiamato mitofagia che rimuove quei mitocondri disfunzionali.


Studi precedenti avevano dimostrato che le mutazioni ereditate dal gene che codifica la PINK1 possono impedire a una persona di produrre versioni funzionanti della proteina. Ciò significa che i suoi neuroni non possono liberarsi dei mitocondri danneggiati e quelle cellule alla fine muoiono, il che può causare il Parkinson.


La reazione SNO sembra causare questo stesso problema, ma non è ereditata. Al contrario, le cellule iniziano a "SNO-are" le proteine quando vengono sopraffatte dalle molecole reattive dell'azoto. "Le quantità di queste specie chimiche reattive diventano così alte che le cellule iniziano a SNO-are le proteine, come la PINK1, che normalmente non sarebbero SNO-ate", ha affermato Lipton. I ricercatori chiamano questo complesso 'PINK-SNO', o "PINK-SNO man".


"La formazione di PINK-SNO è decisamente dannosa per le cellule nervose nel cervello di Parkinson", ha affermato Lipton.


Allora da dove vengono queste specie reattive all'azoto? Gli scienziati hanno osservato che le cellule possono generare un eccesso di ossido nitrico in risposta all'esposizione a pesticidi, ad altre tossine e persino all'inquinamento atmosferico. "Questo è un pensiero spaventoso, ma anche pieno di speranza", ha detto Lipton. "Se riusciamo a capire come stiamo facendo questo a noi stessi, potremmo essere in grado di controllarlo".


Il nuovo studio aggiunge l'evidenza che alcune malattie degenerative del cervello sembrano essere causate da una combinazione di genetica e ambiente. Lipton ha spiegato che la genetica può lasciare alcune persone "predisposte" a essere a rischio per il Parkinson correlato alla SNO.


Poiché l'uomo eredita due copie (una da ciascun genitore) del gene che codifica la PINK1, tutti abbiamo almeno una copia del gene se l'altro è mutato. A seconda della proteina, questo può o non può essere sufficiente per la normale funzione.


"Ma, in ogni caso, se la proteina traslata dalla copia buona rimanente del gene viene poi puntata dalla SNO, allora sei bloccato a produrre la PINK1 disfunzionale anche dalla copia buona rimanente del gene", ha detto Lipton. "Il messaggio da portare a casa qui è che l'ambiente può danneggiarti in base alla tua genetica individuale, e quindi entrambi sono influenti nel causare malattie come il Parkinson".


È interessante notare che il team di Lipton ha scoperto che la SNO-azione sembra verificarsi precocemente nella progressione della malattia, abbastanza presto da permettere a un intervento di salvare la funzione cerebrale. Ha detto che il prossimo passo è studiare come possiamo prevenire queste reazioni SNO aberranti su particolari proteine ​​come la PINK1.

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chang-Ki Oh, Abdullah Sultan, Joseph Platzer, Nima Dolatabadi, Frank Soldner, Daniel B. McClatchy, Jolene K. Diedrich, John R. Yates III, Rajesh Ambasudhan, Tomohiro Nakamura, Rudolf Jaenisch, Stuart A. Lipton. S-Nitrosylation of PINK1 Attenuates PINK1/Parkin-Dependent Mitophagy in hiPSC-Based Parkinson’s Disease Models. Cell Reports, November 2017 DOI: 10.1016/j.celrep.2017.10.068

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.