Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gravità del delirium post-chirurgico e del declino cognitivo sono collegate

Ricercatori dell'Institute for Aging Research (IFAR) di Hebrew SeniorLife, affiliato ad Harvard, in collaborazione con gli scienziati del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), della Harvard Medical School (HMS) e della Brown University, hanno trovato prove crescenti che il livello di delirium in pazienti post-chirurgici è associato al livello di declino cognitivo successivo in quegli stessi pazienti. I risultati di questo studio sono stati pubblicati ieri sul Journal of Alzheimer's Disease.


Il delirium è una malattia comune, seria, spesso fatale, che colpisce il 50% degli anziani nel corso degli interventi chirurgici o dell'ospedalizzazione e costa oltre 164 miliardi di dollari l'anno. Il delirium è stato associato a un maggiore declino funzionale, a ricoveri ospedalieri prolungati, a tassi più alti di istituzionalizzazione e a una maggiore mortalità.


Il delirium è anche associato a un significativo declino delle capacità cognitive. Gli autori di questo studio hanno scoperto che, per i pazienti che sviluppano delirium e più avanti un deterioramento cognitivo, la gravità del danno cognitivo ha una correlazione diretta con la gravità del delirium precedente.


Sarinnapha Vasunilashorn PhD, della Divisione di Medicina Generale e Assistenza Primaria del BIDMC e coautrice di questo studio, ha detto: "Sebbene gli effetti avversi a breve termine del delirium siano ben conosciuti, le nostre scoperte sottolineano importanti implicazioni per la prognosi a lungo termine. I risultati suggeriscono che, per i pazienti con delirium da moderato a grave, il declino della cognizione può essere sia sostanziale che a lungo termine e, in particolare, supera il tasso di declino osservato nei pazienti con demenza".


I ricercatori hanno studiato un gruppo di 566 pazienti per un totale di 3 anni. Prima del loro intervento chirurgico, nessuno di questi pazienti mostrava segni di demenza. Dopo l'intervento chirurgico, 134 partecipanti hanno mostrato segni di delirium, sulla base delle valutazioni con il Confusion Assessment Method (CAM). Di questi 134 partecipanti, quelli che hanno manifestato la più alta gravità del delirium hanno successivamente sviluppato un declino cognitivo più grave.


Sharon K Inouye MD/MPH, direttrice dell'Aging Brain Center all'Istituto Ricerca sull'Invecchiamento dell'Hebrew SeniorLife e autrice senior dello studio, ha detto: "Questi risultati mettono in discussione l'idea che il delirium sia reversibile, solo con complicazioni acute. Sebbene il delirium in genere si abbassi dopo un certo periodo di tempo, sembra che abbia effetti duraturi, la cui gravità è correlata alla gravità del delirium stesso. Questo lavoro suggerisce la necessità di puntare i pazienti con un'elevata gravità di delirium, per attuare strategie che prevengono il declino cognitivo progressivo, in quanto hanno un rischio più alto di demenza".

 

 

 


Fonte: SeniorLife Institute for Aging Research (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sarinnapha M. Vasunilashorn, Tamara G. Fong, Asha Albuquerque, Edward R. Marcantonio, Eva M. Schmitt, Douglas Tommet, Yun Gou, Thomas G. Travison, Richard N. Jones, Sharon K.Inouye. Delirium Severity Post-Surgery and its Relationship with Long-Term Cognitive Decline in a Cohort of Patients without Dementia. The Journal of Alzheimer's Disease
doi: 10.3233/JAD-170288.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.