Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli anziani riconoscono sempre più, ma tuttora sottovalutano, il deterioramento cognitivo

Negli ultimi due decenni un numero crescente di anziani sta segnalando un deterioramento cognitivo nella loro famiglia, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della New York University e della East Carolina University.


Lo studio, che trova anche differenze etniche e razziali nel riportare disturbi cognitivi, è stato pubblicato su Preventing Chronic Disease.


Negli Stati Uniti sta aumentando rapidamente l'invecchiamento della popolazione; si prevede che il numero di over 65 del 2010 (40,2 milioni) diventerà più che doppio entro il 2050. Con il rapido aumento della popolazione anziana, la dimensione della popolazione con disabilità cognitiva e demenza continuerà ad accelerare, evidenziando l'importanza di identificare i cambiamenti cognitivi.


"Il deterioramento cognitivo può essere un precursore della demenza futura. Individuare presto il deterioramento cognitivo può facilitare trattamenti medici tempestivi, una pianificazione appropriata dell'assistenza e la prevenzione"
, ha dichiarato Bei Wu PhD, Professore di Sanità Globale, direttore della ricerca in Sanità Globale & Invecchiamento della NYU, condirettore di Aging Incubator della NYU e autore senior dello studio.


Lo studio ha cercato di esaminare la tendenza dal 1997 al 2015 del deterioramento cognitivo auto-segnalato dei 5 principali gruppi razziali / etnici negli Stati Uniti. I ricercatori hanno usato i dati del National Health Interview Survey, che riguardano 155.682 individui over 60. Il grande campione comprendeva persone di varie razze ed etnie: asiatici americani, neri, ispanici, nativi americani, neri non ispanici e bianchi non ispanici.


Anziché usare un test di selezione o un esame clinico per valutare il deterioramento cognitivo, agli intervistati è stato chiesto di segnalare se un familiare era «limitato in un qualunque modo a causa di difficoltà nel ricordare o a causa di periodi di confusione».


I ricercatori hanno riscontrato una tendenza crescente all'auto-segnalazione del deterioramento cognitivo: il tasso globale è aumentato dal 5,7% del 1997 al 6,7% del 2015 tra gli anziani degli Stati Uniti. Questa scoperta potrebbe suggerire che è in una certa misura migliorata la consapevolezza del deterioramento cognitivo, forse per merito di più attenzione e interesse per il morbo di Alzheimer.


Tuttavia, scendendo a livello di ciascun gruppo etnico / razziale, la tendenza crescente era significativa solo tra gli intervistati bianchi. Per questi ultimi, il tasso di deterioramento cognitivo auto-segnalato è aumentato dal 5,2% del 1997 al 6,1% del 2015. I rispondenti asiatici americani, neri, ispanici e nativi americani hanno tassi più elevati di danno cognitivo auto-segnalato rispetto ai bianchi, ma questi tassi non sono aumentati significativamente dal 1997 al 2015.


Indipendentemente dal trend generale crescente, i tassi di deterioramento cognitivo auto-segnalato sono ancora bassi, il che potrebbe suggerire una sottostima. I ricercatori osservano che i tassi di decadimento cognitivo auto-riferito sono molto inferiori alla prevalenza stimata del deterioramento cognitivo. Per gli over 65, il tasso di deterioramento cognitivo auto-segnalato era del 6,3% nel 2000 e del 7,5% nel 2012, mentre la prevalenza stimata del deterioramento cognitivo nella stessa fascia di età era del 21,2% nel 2000 e 18,8% nel 2012.


Questi risultati sottolineano la necessità di promuovere ulteriormente la consapevolezza del deterioramento cognitivo, specialmente nei gruppi di minoranze. Culture diverse hanno credenze e percezioni diverse della malattia e dell'invecchiamento. Ad esempio, la ricerca ha rilevato che, rispetto ai bianchi, le minoranze hanno meno probabilità di cercare un trattamento per i sintomi psichiatrici a causa della mancanza di accesso alle cure o dello stigma.


"È necessaria un'educazione sanitaria specifica per cultura per individui, familiari e operatori sanitari, per migliorare la consapevolezza e la conoscenza dei segni e dei primi sintomi dell'Alzheimer e delle altre demenze", ha detto Huabin Luo PhD, della East Carolina University.

 

 

 


Fonte: New York University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Huabin Luo, Gary Yu, Bei Wu. Self-Reported Cognitive Impairment Across Racial/Ethnic Groups in the United States, National Health Interview Survey, 1997–2015. Prev Chronic Dis 2018;15:170338. DOI: 10.5888/pcd15.170338

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)