Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci per l'artrite reumatoide possono dimezzare il rischio di Alzheimer

Una ricerca suggerisce che i farmaci usati per trattare l'artrite reumatoide potrebbero dimezzare il rischio di sviluppare demenza nei pazienti.


Lo studio, eseguito alla Oxford University e al NIHR Southampton Biomedical Research Center, ha analizzato le registrazioni di oltre 5.800 persone che convivono con l'artrite nel Regno Unito. Hanno confrontato 3.876 pazienti che hanno assunto farmaci anti-reumatici modificanti la malattia (DMARD), in particolare il metotrexato, con 1.938 pazienti che non lo hanno fatto.


I risultati, pubblicati sulla rivista Alzheimer And Demenza: Translational Research And Clinical Interventions, dicono che quelli che prendevano farmaci anti-infiammatori avevano circa la metà del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza.

Il professor Chris Edwards, del NIHR Southampton Biomedical Research Center, ha dichiarato:

"Sebbene siano disponibili farmaci che possono ridurre temporaneamente alcuni sintomi o rallentare la progressione dell'Alzheimer, non esiste attualmente alcuna cura per la condizione.

"Questo studio mostra un legame positivo tra i pazienti che assumono farmaci per trattare l'artrite e una riduzione del rischio di demenza, potenzialmente fino al 50%.

"I risultati che abbiamo visto ci rendono ottimisti sul fatto che ci stiamo avvicinando a trattare meglio questa malattia neurologica e giustificano ulteriori indagini negli studi clinici per confermare se questi farmaci possono essere utilizzati per prevenire o curare la demenza".


L'artrite reumatoide, che colpisce circa 400.000 persone nel Regno Unito, è una condizione di lungo periodo che causa dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni. Si sviluppa quando il sistema immunitario - che di solito combatte le infezioni - attacca le cellule che rivestono le articolazioni e può colpire anche altre parti del corpo, inclusi i polmoni, il cuore e gli occhi.


Il prof. Edwards, ha detto che la scoperta dimostra che uno dei farmaci più comuni usati per trattare l'artrite potrebbe proteggere dalla demenza o essere usato per curare la malattia. Ecco le sue parole:

"Poiché l'infiammazione è una caratteristica di molte altre condizioni, tra cui la demenza, i farmaci usati per trattare l'artrite reumatoide e ridurre l'infiammazione possono essere utili anche per i pazienti con altre malattie.

"Questo ha già dimostrato di essere il caso per il trattamento di pazienti con malattie cardiache, dove i risultati iniziali promettenti sono ora ulteriormente indagati in ampi studi clinici".


Il professor Peter Passmore, professore di Medicina Geriatrica e di Invecchiamento della Queen's University di Belfast, ha dichiarato che i risultati sono interessanti e giustificano ulteriori studi:

"C'è sempre stato un interesse in questo settore sin dai primi resoconti di una minore incidenza di demenza nelle persone con artrite reumatoide e il possibile ruolo per esempio di farmaci anti-infiammatori non steroidei".


La dott.ssa Sara Imarisio, responsabile della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato:

"C'è una crescente evidenza di un ruolo chiave dell'infiammazione in malattie come l'Alzheimer e questo ha portato i ricercatori a verificare se i farmaci usati per trattare le malattie infiammatorie, come l'artrite reumatoide, potrebbero anche dare benefici alle persone con demenza.

"Usando dati di buona qualità da un gran numero di persone, gli scienziati esperti che hanno condotto questa ricerca hanno scoperto che le persone che assumevano determinati tipi di farmaci contro l'artrite avevano un rischio minore di demenza rispetto alle persone che non assumevano questo trattamento.

"Anche se questi risultati sono interessanti, non è possibile escludere altri fattori che potrebbero aver influenzato il rischio di demenza in questo studio, e l'unico modo per dire se questi farmaci potrebbero aiutare ad affrontare malattie come l'Alzheimer è attraverso studi clinici completi".


La rappresentante dell'organizzazione no-profit ha avvertito che altri approcci antinfiammatori che erano stati precedentemente esplorati avevano mostrato poche prove di benefici, concludendo che:

"Le persone dovrebbero assumere questi farmaci solo se sono prescritti dal loro medico".

 

 

 


Fonte: Laura Donnelly in The Telegraph (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andy Judge, Cesar Garriga, Nigel K. Arden, Simon Lovestone, Dani Prieto-Alhambra, Cyrus Cooper, Christopher J. Edwards. Protective effect of antirheumatic drugs on dementia in rheumatoid arthritis patients. Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, Volume 3, Issue 4, November 2017, Pages 612-621. DOI: 10.1016/j.trci.2017.10.002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)