Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Produrre nuovi ricordi è un atto di equilibrio per il cervello

Quelli di noi che non possono resistere ai souvenir turistici sono grandi fan delle valigie con uno scomparto espandibile. Ora, si scopre che anche la capacità del cervello di immagazzinare nuovi ricordi è espandibile, con delle limitazioni.


Scienziati e collaboratori del Salk Institute dell'Università del Texas di Austin e dell'Università di Otago in Nuova Zelanda, hanno scoperto che le connessioni nel cervello non solo si espandono in base alle esigenze di apprendimento o quando si sperimentano cose nuove, ma che altre si restringono di conseguenza.


Il lavoro, che potrebbe far luce sulle condizioni in cui è compromessa la formazione della memoria, come la depressione o l'Alzheimer, è apparso in Proceedings of National Academy of Sciences il 20 febbraio 2018.


"Il cervello ha la capacità di immagazzinare un'infinità di informazioni nelle sinapsi tra le cellule nervose", dice il professor Terrence Sejnowski, che è a capo del Laboratorio di neurobiologia computazionale del Salk e autore senior della nuova ricerca. "Quindi, anche se sapevamo già dove sono memorizzati i ricordi, questo lavoro aiuta a chiarire come vengono memorizzati".


Ogni volta che guardi qualcosa di nuovo, o hai un nuovo pensiero, milioni di cellule cerebrali comunicano quell'informazione tra loro, sotto forma di segnali elettrici e chimici attraverso minuscoli spazi chiamati sinapsi. Sappiamo già che le sinapsi possono diventare più grandi, vale a dire che hanno maggiori probabilità di rilasciare sostanze chimiche (o rilasciarne di più) per trasmettere meglio le informazioni ai neuroni riceventi.


Tuttavia, si sa poco della funzione normale e delle interruzioni nella comunicazione sinaptica, l'ultima delle quali è un segno distintivo di molte condizioni neuropsichiatriche e dei disturbi della memoria (tipo l'Alzheimer).


In precedenza, Sejnowski aveva usato ricostruzioni e modelli 3D su computer per scoprire che la capacità di memoria del cervello è 10 volte maggiore di quanto si pensasse. Nel nuovo lavoro, con i suoi collaboratori in Texas e in Nuova Zelanda, ha deciso di approfondire la funzione cerebrale, stimolando una regione nel cervello dei roditori importante per la memoria, chiamata ippocampo.


Ciò ha permesso ai ricercatori di imitare, in condizioni molto controllate, l'effetto che una nuova esperienza avrebbe avuto su una regione del cervello comune ai mammiferi.


I ricercatori hanno fotografato i campioni di cervello dell'ippocampo usando la microscopia elettronica e analizzando i dati risultanti. Si aspettavano di vedere le sinapsi diventare più grandi, cosa che sapevano accadere in un processo di apprendimento noto come 'potenziamento a lungo termine'. Quello che non si aspettavano - ma che hanno visto - era che, mentre alcune sinapsi diventavano più grandi, altre si rimpicciolivano.


"È un'idea intuitiva che, quando impariamo qualcosa di nuovo, le sinapsi si rafforzano e diventano più grandi", afferma Sejnowski. "Questo dimostra che c'è un equilibrio: alcune diventano più forti, altre si indeboliscono".


Sejnowski dice che i risultati hanno senso perché, se le sinapsi diventano più grandi, raggiungono un limite e non possono essere archiviate nuove informazioni, ma questa è la prima volta che viene dimostrata la connessione.


Il lavoro rivela anche che, aumentando la gamma di dimensioni sinaptiche, sale la capacità di memorizzazione complessiva: è possibile avere più sinapsi, grandi e piccole.


È interessante notare che, quando il team ha stimato quantitativamente il numero di informazioni sinaptiche memorizzate in due diverse aree dell'ippocampo (giro dentato e CA1), le quantità variavano in modo drastico, il che può essere correlato alle differenze nelle loro funzioni.


"Speriamo di esaminare molte altre domande, ad esempio se l'aumento nell'archiviazione delle informazioni è accompagnato da una riduzione compensativa della capacità di memorizzazione delle informazioni in strati adiacenti e per quanto tempo dura l'aumento temporaneo della capacità di memorizzazione in particolari sinapsi", afferma Cailey Bromer, ricercatrice associata del Salk e prima autrice dello studio.

 

 

 

 


Fonte: The Salk Institute For Biological Studies (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cailey Bromer, Thomas M. Bartol, Jared B. Bowden, Dusten D. Hubbard, Dakota C. Hanka, Paola V. Gonzalez, Masaaki Kuwajima, John M. Mendenhall, Patrick H. Parker, Wickliffe C. Abraham, Terrence J. Sejnowski and Kristen M. Harris. Long-term potentiation expands information content of hippocampal dentate gyrus synapses. Proceedings of the National Academy of Sciences, 6 Mar 2018, 115 (10) E2410-E2418; DOI: 10.1073/pnas.1716189115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)