Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'aria inquinata provoca malattie favorendo infiammazione diffusa

L'inalazione continua di aria inquinata sembra attivare una proteina che stimola il rilascio di globuli bianchi, scatenando eventi che portano all'infiammazione diffusa, secondo una nuova ricerca in un modello animale.

Questa scoperta migliora la comprensione dei ricercatori sul modo in cui l'esposizione prolungata all'inquinamento può aumentare il rischio di problemi cardiovascolari e altre malattie.

Il gruppo di ricerca, guidato da scienziati dell'Università di Stato dell'Ohio, ha descritto gli studi sui topi i cui risultati dicono che l'esposizione cronica al particolato molto fine attiva eventi che permettono alle cellule bianche del sangue di fuggire dal midollo osseo e farsi strada nel flusso sanguigno. La loro presenza dentro e attorno ai vasi sanguigni altera l'integrità delle pareti dei vasi e raccolgono anche nel tessuto adiposo, dove rilasciano sostanze chimiche che causano l'infiammazione. L'attività cellulare somiglia a una risposta immunitaria che è andata fuori controllo. Una normale risposta immunitaria ad un agente patogeno o altro corpo estraneo, richiede qualche infiammazione, ma quando l'infiammazione è eccessiva e non ha un ruolo di protezione o di guarigione, la condizione può portare ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e obesità, nonché altri disturbi.

Anche se molte domande circa l'inizio di questo processo rimangono senza risposta, gli scienziati prevedono che i danni possono essere originati nel liquido che riveste il polmone. Le micro molecole in questo liquido cambiano struttura dopo essere state esposte all'aria inquinata, e questo cambiamento sembra scatenare una serie di comportamenti dannosi dei globuli bianchi, attivando un recettore chiamato "recettore 4 tipo-pedaggio" (TLR4: Toll-Like Receptor 4). Il lavoro di questo recettore TLR4, è quello di riconoscere le caratteristiche specifiche di agenti patogeni e quindi inviare segnali che attivano altri attori del sistema immunitario. I topi che mancano di questa molecola non producono la quantità di infiammazione dopo l'esposizione all'inquinamento quanto i topi normali, suggerendo che il TLR4 ha un ruolo preminente nella risposta del corpo ad una esposizione cronica al particolato.

"La nostra ipotesi principale è che il particolato stimola l'infiammazione nel polmone, e prodotti di tale infiammazione entrano in circolazione nel corpo, viaggiando verso il tessuto adiposo per promuovere l'infiammazione e causare disfunzione vascolare", ha affermato Sanjay Rajagopalan, professore di medicina cardiovascolare della Ohio State e autore senior dello studio. "Non abbiamo ancora identificato il meccanismo completo, ma ora abbiamo la prova che l'attivazione del TLR4 influenza questa risposta."

La ricerca è pubblicata in un recente numero della rivista Circulation Research. Molti di questi ricercatori hanno già documentato il legame tra l'esposizione cronica all'aria inquinata e la pressione alta, diabete e obesità. Il loro scopo è ora di individuare come e dove si verificano i primi danni.

Per questo studio, gli scienziati hanno esposto diversi gruppi di topi sia all'aria filtrata sia a quella contenente tra 8 e 10 volte più particolato fine dell'aria ambiente in un contesto urbano, una media di circa 111 microgrammi per metro cubo. I topi sono stati esposti per sei ore al giorno per cinque giorni alla settimana per almeno 20 settimane. L'aria inquinata contiene polveri sottili così piccoli (meno di 2,5 micrometri di diametro, circa 1/30° della larghezza media di un capello umano) che possono raggiungere le zone profonde dei polmoni e degli altri organi del corpo. Per la maggior parte degli esperimenti, gli effetti dell'esposizione all'inquinamento sono stati confrontati con topi normali e topi carenti di TLR4.

[... leggi il seguito - in Inglese- cliccando sui link qui sotto]

Questa ricerca è stata finanziata dai National Institutes of Health e dalla DFG (German Research Foundation). Co-autori Andrei Maiseyeu, Zhekang Ying, Zubair Shah, Jeffrey Deiuliis, Nisharahmed Kherada, Sampath Parthasarathy, Susan e Bruce-Moffatt e Qinghua Sun dell'Istituto Davis di Ricerca su Cuore e Polmone; Xiaohua Xu della Division of Environmental Health Sciences, e Kongara Reddy e Nitin Padture del Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria, tutti della Ohio State, Robert Brook dell'Università del Michigan; Lung Chi Chen della New York University, e Henning Morawietz  dell'Università di Tecnologia di Dresda, in Germania.


Fonte: Materiale della Ohio State University. L'articolo originale è stato scritto da Emily Caldwell.

Riferimento: T. Kampfrath, A. Maiseyeu, Z. Ying, Z. Shah, JA Deiuliis, X. Xu, N. Kherada, RD Brook, KM Reddy, NP Padture, S. Parthasarathy, LC Chen, S. Moffatt-Bruce, Q. Sun, H. Morawietz, S. Rajagopalan. Chronic Fine Particulate Matter Exposure Induces Systemic Vascular Dysfunction via NADPH Oxidase and TLR4 Pathways . Circulation Research , 2011; 108 (6): 716 DOI: 10.1161/CIRCRESAHA.110.237560

Pubblicato su ScienceDaily il 14 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.