Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pressione bassa, perdita di peso e glicemia alta in mezza età precedono la demenza

Gli individui con livelli elevati di glucosio nel sangue, pressione bassa (PA) e perdita di peso in mezza età hanno un rischio più alto di demenza in età avanzata, suggerisce una nuova ricerca pubblicata il 24 luglio su JAMA Psychiatry. Gli investigatori hanno studiato per 14 anni quasi 4.000 persone, tra individui con demenza e persone sane di controllo.


Hanno scoperto che, rispetto alle persone di controllo, l'indice di massa corporea (IMC) è diminuito e la PA è aumentata più lentamente in quelli con demenza prodromica, mentre i livelli di glucosio nel sangue sono aumentati in coloro che hanno sviluppato la demenza.


"Questo studio ha dimostrato che le persone con demenza presentano un declino dell'IMC e un calo della pressione sanguigna - in particolare, la pressione arteriosa sistolica [PAS] - molti anni prima della diagnosi di demenza, che potrebbe essere una conseguenza della malattia sottostante", ha riferito la prima autrice Maude Wagner MPH, dottorando alla Università di Bordeaux e al Centro Ricerca sulla Salute della Popolazione di Bordeaux. "Al contrario, [i pazienti con demenza] presentavano livelli di glicemia costantemente più alti fino a 14 anni prima della demenza, suggerendo che la glicemia alta è un forte fattore di rischio per la malattia".

 

Mezza età vs anzianità

Diversi fattori di rischio cardiometabolico sono stati associati ad un aumento del rischio di demenza, tra cui sovrappeso / obesità, ipertensione, ipercolesterolemia e diabete a mezz'età, scrivono gli autori. Studi precedenti studi sulle traiettorie dei fattori di rischio durante il lungo periodo precedente la diagnosi di demenza avevano limitazioni e nessuno studio di coorte di grandi dimensioni ha esaminato le traiettorie di tutti i principali fattori di rischio cardiovascolare in concomitanza con quegli anni.


"Molti studi hanno mostrato associazioni tra la salute cardiometabolica e la demenza nella mezza età, ma le associazioni più avanti nella vita rimangono inconcludenti", ha osservato la Wagner. "Questo studio mirava a modellizzare contemporaneamente e a confrontare le traiettorie dei principali fattori di rischio cardiometabolico nei 14 anni precedenti la diagnosi tra i casi di demenza e controlli".


I ricercatori hanno usato un approccio a controllo dei casi per confrontare le traiettorie tra individui che hanno sviluppato demenza e persone di controllo e per identificare i ritardi temporali quando le loro traiettorie differivano significativamente. I partecipanti sono stati tratti dallo studio Three-City, uno studio prospettico in corso iniziato nel 1999 e che comprende 9.294 partecipanti non istituzionalizzati (over-18) di tre città francesi.


I partecipanti sono stati intervistati al basale e alle visite ogni 2 o 3 anni nel periodo di studio fino al 2014. I ricercatori hanno abbinato ogni paziente con demenza a quattro persone di controllo alla visita di diagnosi. L'inclusione nel campione di controllo richiedeva che l'individuo fosse senza demenza durante la visita di abbinamento, si trovasse dallo stesso centro di coorte del caso clinico e fosse di sesso, età (± 3 anni) e livello di istruzione simili.


Tra gli 841 casi incidenti identificati nel campione iniziale, 783 pazienti sono stati abbinati con successo a 4 persone di controllo, "portando a un campione di studio caso-controllo nidificato di 3.925 individui", riportano gli autori. Le traiettorie delle variabili cardiometaboliche sono state studiate attraverso la misurazione ripetuta di IMC, PAS, PA diastolica (DBP), colesterolo lipoproteico ad alta densità, colesterolo lipoproteico a bassa densità, trigliceridi e livelli di glucosio nel sangue.


Dopo aver escluso dalla coorte iniziale coloro che hanno saltato le visite di controllo o non sono stati sottoposti a misurazione cardiometabolica, il campione finale era costituito da 785 pazienti con casi incidenti di demenza (68,4% con Alzheimer e 20,6% con demenza vascolare) e 3.140 persone di controllo (65% donne, età media, 76 anni).

 

Componenti chiave

Al basale, i pazienti caso-incidenti erano più spesso portatori dell'allele ε4 del gene APOE, avevano punteggi leggermente inferiori nel Mini-Mental State Examination e avevano uno stato di fumo simile rispetto ai controlli. Sebbene i due gruppi fossero simili per quanto riguarda la maggior parte dei fattori di rischio cardiometabolico e l'uso di farmaci al basale, molti dei pazienti avevano il diabete o erano stati sottoposti a trattamento per il diabete.

[...]

I ricercatori commentano:

"Il declino dell'IMC nella demenza prodromica, forse riflette i primi cambiamenti preclinici. Un abbassamento della pressione prima della demenza può riflettere sia una conseguenza che una concausa della malattia, mentre livelli più elevati di glucosio nel sangue possono costituire un fattore di rischio per la demenza nella fascia di età avanzata.

"Questi risultati sottolineano che il controllo della glicemia, la pressione bassa e la perdita di peso potrebbero essere componenti chiave della gestione della salute cardiovascolare per la prevenzione primaria e secondaria della demenza degli anziani.

"Sebbene l'ipertensione e l'obesità siano generalmente considerati fattori di rischio per la demenza, questi sono fattori di rischio causali nella mezza età, ma all'approccio della diagnosi, la malattia sottostante può avere un impatto sul metabolismo e quindi ridurre l'IMC e la PA.

"Allo stesso tempo, livelli bassi di PA - in particolare, PAS - possono anche generare, per esempio, l'ipoperfusione che può aumentare il rischio di demenza".

 

 

 


Fonte: Batya Swift Yasgur MA/LSW in Medscape (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maude Wagner, Catherine Helmer, Christophe Tzourio, Claudine Berr, Cécile Proust-Lima, Cécilia Samieri. Evaluation of the Concurrent Trajectories of Cardiometabolic Risk Factors in the 14 Years Before Dementia. JAMA Psychiatry. Published online 24 July 2018. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2018.2004

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)