Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto il tipo di neuroni che coordina il consolidamento della memoria

memory consolidation neuronsI neuroni scoperti dai ricercatori, marcati con una proteina fluorescente verde, garantiscono la comunicazione tra due aree del cervello che intervengono nell'immagazzinamento e nel richiamo della memoria (Foto: Ruggiero Francavilla)

In un articolo pubblicato su Nature Communications, i ricercatori della Laval University e della Oxford University hanno riferito di aver scoperto un nuovo tipo di neuroni nel cervello del topo. Questi neuroni collegano due strutture associate alla memoria e coordinano il consolidamento delle informazioni della memoria contestuale o episodica.


"Le due strutture in questione sono l'ippocampo e il subiculum", dice l'autrice senior dello studio, Lisa Topolnik, professoressa del Dipartimento di Biochimica, Microbiologia e Bioinformatica e ricercatrice del Centre de Recherche du Centre Hospitalier Universitaire de Québec - Université Laval. "L'ippocampo codifica le informazioni sensoriali relative agli eventi vissuti e al contesto correlato, compresi i punti di riferimento spaziali. Quanto al subiculum, le sue funzioni riguardano il richiamo delle informazioni memorizzate. Sapevamo che le due strutture si scambiavano informazioni, ma non sapevamo come riescono a sincronizzarsi".


Per chiarire la questione, i ricercatori hanno usato un microscopio multifotonico attraverso il quale hanno studiato l'attività neuronale nell'ippocampo di topi svegli. Le loro osservazioni hanno rivelato l'esistenza di una popolazione di neuroni (di tipo VIP) che innervano le due strutture. "I corpi cellulari di questi neuroni e parte dei loro assoni si trovano nell'ippocampo, ma i loro assoni arrivano al subiculum dove diventano molto ramificati", dice la prof.ssa Topolnik.


Questa rete consente l'invio sincronizzato di informazioni dall'ippocampo al subiculum. I dati raccolti dai ricercatori indicano che il trasferimento delle informazioni avviene principalmente quando il topo è a riposo e si riduce quando l'animale inizia a muoversi. "La nostra ipotesi è che il topo approfitti dei tempi di pausa per consolidare le informazioni che ha precedentemente memorizzato", afferma Lisa Topolnik.


Questi neuroni sono presenti anche nel cervello umano? "Gli studi che usano l'analisi trascrittomica hanno rivelato che l'eterogeneità dei neuroni VIP è maggiore negli esseri umani rispetto ai topi", afferma il ricercatore. "È quindi possibile che i neuroni che abbiamo scoperto siano presenti anche nell'uomo e che siano influenzati da alcune malattie che colpiscono la memoria, compreso l'Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Jean Hamann in Université Laval (> French text) - Traduzione: Google Translate / Franco Pellizzari

Riferimenti: Ruggiero Francavilla, Vincent Villette, Xiao Luo, Simon Chamberland, Einer Muñoz-Pino, Olivier Camiré, Kristina Wagner, Viktor Kis, Peter Somogyi & Lisa Topolnik. Connectivity and network state-dependent recruitment of long-range VIP-GABAergic neurons in the mouse hippocampus. Nature Communications, 28 Nov 2018, doi: 10.1038/s41467-018-07162-5

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.