Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Troppi pazienti con demenza ricevono farmaci potenzialmente inappropriati

Uno studio dell'Università di Otago ha rilevato che agli anziani con diagnosi di demenza vengono spesso prescritti farmaci potenzialmente inappropriati, che li espongono a rischio di delirium, di peggioramento del deterioramento cognitivo e di aumento della mortalità.


La prima autrice Dott.ssa Sharmin Bala, del Dipartimento Medicina Preventiva e Sociale, chiede miglioramenti alle prescrizioni e revisioni periodiche per garantire una prescrizione sicura. I farmaci potenzialmente inappropriati sono quelli per cui il rischio supera il beneficio, e potrebbero anche rappresentare una sotto-prescrizione di trattamenti benefici, afferma la dott.ssa Bala.


Lo studio, eseguito con i co-autori dott. Hamish Jamieson, dell'Università di Otago di Christchurch (Nuova Zelanda), e dott. Prasad Nishtala, dell'Università di Bath, è stato pubblicato sull'International Journal of Geriatric Psychiatry.


Sono state incluse oltre 16.500 persone, sottoposte alla valutazione International Resident Assessment-Home Care nel 2015. Circa il 13% è stato diagnosticato con demenza ed è risultato che di questi, il 67% ha avuto la prescrizione di farmaci potenzialmente inappropriati. Lo studio ha anche rilevato che al 40% di quelli con diagnosi di demenza venivano prescritti farmaci anticolinergici, che potrebbero essere potenzialmente inappropriati per una tale coorte.


Gli anticolinergici sono prescritti per varie condizioni mediche, come per il trattamento della vescica iperattiva, allergie, depressione e gestione dei sintomi del Parkinson. È noto che questi farmaci possono causare danni alla cognizione e esacerbare il declino cognitivo:

"La prescrizione di farmaci anticolinergici è associata ad un rischio più alto di esiti negativi, incluso il rischio di cadute, delirio, peggioramento della funzione cognitiva e aumento della mortalità.

"I risultati dello studio indicano che la qualità della prescrizione deve essere migliorata. È inoltre imperativo che i farmaci prescritti agli anziani con demenza, in particolare i farmaci che hanno effetti collaterali anticolinergici, siano rivisti regolarmente da professionisti medici per garantire una prescrizione sicura".


La demenza è una delle principali sindromi legate alla disabilità e alla dipendenza tra gli anziani ed è una sfida importante per gli individui, le comunità e le società a livello globale. In Nuova Zelanda la prevalenza stimata di demenza era superiore a 62.000 persone nel 2016. Entro il 2050 si prevede che il numero aumenterà fino a circa 170.000.


Prescrivere farmaci per gli anziani con demenza è difficile a causa dei rischi associati al declino cognitivo, ai disturbi comportamentali e psicologici, a diversi farmaci e ai relativi costi. La dott.ssa Bala afferma che una componente critica della terapia ottimale per gli anziani con demenza è identificare e prescrivere farmaci potenzialmente inappropriati:

"La prescrizione sicura in soggetti con demenza ha il potenziale di mitigare gli effetti avversi critici associati alla prescrizione di questi farmaci e migliorare la qualità della vita in questa popolazione vulnerabile".

 

 

 


Fonte: University of Otago (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sharmin S. Bala, Hamish A. Jamieson, Prasad S. Nishtala. Determinants of prescribing potentially inappropriate medications in a nationwide cohort of community dwellers with dementia receiving a comprehensive geriatric assessment. Int. Journal of Geriatric Psychiatry, 24 Sep 2018, DOI: 10.1002/gps.5004

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.