Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fumo e alcol: doppio guaio per il cervello?

 

Insieme a molte altre conseguenze dannose per la salute, il fumo di tabacco provoca cambiamenti chimici, stress ossidativo e infiammazione nel cervello. L'uso eccessivo di alcol può avere effetti simili.
E' sorprendente, tuttavia, che pochissimi studi abbiano esaminato l'impatto combinato di fumo e alcol sul cervello.


Ora, dei ricercatori hanno riferito su ACS Chemical Neuroscience di aver dimostrato, nei ratti, che l'uso congiunto di tabacco e alcol potrebbe aumentare il danno neuronale in particolari regioni del cervello.


Secondo il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism, molte persone che fumano tabacco bevono troppo alcol e viceversa. Pertanto, lo studio degli effetti combinati delle due droghe sul sistema nervoso centrale potrebbe fornire informazioni preziose.


Ma molti studi precedenti hanno esaminato le conseguenze dell'uno o dell'altro in modo singolo. Ecco perché Alana Hansen e colleghi hanno voluto scoprire come bere e fumare insieme influenzano le regioni del cervello dei topi coinvolti nella dipendenza da droghe.


I ricercatori hanno trattato i ratti con alcol, fumo di tabacco o entrambi, due volte al giorno per 28 giorni e poi hanno confrontato il loro cervello con animali di controllo che non avevano ricevuto nessuna sostanza.


Hanno scoperto che il trattamento combinato con alcol e fumo ha aumentato il livello di specie reattive dell'ossigeno nell'ippocampo rispetto agli animali di controllo o ai topi con il solo fumo di tabacco. In tutte le aree del cervello studiate, l'alcol e il fumo combinati hanno aumentato i livelli di citochine pro-infiammatorie specifiche, più di entrambi i trattamenti singoli.


E nello striato e nella corteccia frontale, i ratti con entrambi i trattamenti hanno mostrato livelli più bassi del 'fattore neurotrofico derivato dal cervello', un fattore di crescita che aiuta i neuroni esistenti a sopravvivere e stimola la crescita di quelli nuovi.


Questi risultati suggeriscono che gli alcolisti che fumano potrebbero avere un rischio aggiuntivo di danno neurale, dicono i ricercatori.

 

 

 


Fonte: American Chemical Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dayane A. Quinteros, Alana Witt Hansen, Bruna Bellaver, Larissa D. Bobermin, Rianne R. Pulcinelli, Solange Bandiera, Greice Caletti, Paula E. R. Bitencourt, André Quincozes-Santos, Rosane Gomez. Combined Exposure to Alcohol and Tobacco Smoke Changes Oxidative, Inflammatory, and Neurotrophic Parameters in Different Areas of the Brains of Rats. ACS Chemical Neuroscience, 17 Jan 2019, DOI: 10.1021/acschemneuro.8b00412

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.