Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina di Alzheimer è probabilmente tenuta insieme da molte interazioni chimiche deboli

beta amyloid fibril Lu et al TokyoModello di una fibrilla amiloide-beta dell'Alzheimer. Con modelli matematici e chimici i ricercatori hanno rilevato un debole tipo di attrazione elettrica che aiuta a tenere insieme i fogli beta nelle proteine, inclusa l'amiloide-beta dell'Alzheimer. (Fonte: Lu et al.) NGL viewer e RCSB Protein Data Bank

Le interazioni chimiche che danno forma alle proteine possono essere più deboli e più numerose di quanto si sapeva finora. Queste connessioni deboli danno ai ricercatori un modo nuovo di comprendere le proteine che causano malattie e li aiutano a ottenere informazioni sui fondamenti della chimica.


Dei chimici dell'Università di Tokyo hanno modellato i mattoni della struttura proteica che causa l'Alzheimer, i fogli di amiloide-beta. I loro calcoli hanno rivelato che alcuni atomi troppo distanti dal legame si trovavano ancora nella 'zona di elettroni' di ognuno di loro.


"Questo è molto strano. È fuori del senso comune della chimica organica", ha detto il professor Tomohiko Ohwada.


Gli atomi - i mattoni della vita rappresentati nella tavola periodica degli elementi - si collegano insieme per costruire molecole, condividendo o rubando elettroni da altri atomi. Quegli elettroni volano in giro a super velocità in una nuvola di elettroni.


Quello che si sa tradizionalmente dei legami chimici è che, nelle grandi molecole, gli atomi devono essere fianco a fianco per condividere gli elettroni.


Il team di ricerca di Ohwada ha calcolato che gli atomi che sono molto distanti non condividono gli elettroni, ma le loro nuvole elettroniche possono ancora influenzarsi a vicenda. E chiamano questa influenza through-space bond path interactions (interazioni del percorso di legame nello spazio).


Queste interazioni sono estremamente deboli, ma abbastanza comuni da aggiungersi a un'influenza potenzialmente significativa sulla struttura generale delle grandi molecole. "Abbiamo studiato la struttura dell'amiloide-beta perché tutti sanno che può causare malattie, ma nessuno sa davvero come si sviluppa questa struttura problematica", ha detto Ohwada.


L'accumulo anomalo di fogli di amiloide-beta può causare il morbo di Alzheimer o dei tumori.


La struttura del foglio beta si riferisce a lunghe catene di proteine piegate a intervalli regolari e impilate una sopra l'altra in un foglio piatto. Le 'interazioni del percorso di legame nello spazio' all'interno e tra le catene proteiche probabilmente stabilizzano la struttura e possono aiutarla a raggrupparsi in placche che causano malattie.


Riconoscere la posizione e la natura delle 'interazioni del percorso di legame nello spazio' può aiutare i ricercatori a prevedere la vera struttura e il comportamento di una molecola solo sulla base della sua sequenza chimica.


Finora il team di ricerca ha studiato solo le 'interazioni del percorso di legame nello spazio' nelle porzioni idrorepellenti dei mini fogli di amiloide-beta costruiti sinteticamente. Hanno in programma di espandere i loro calcoli alle porzioni che attirano l'acqua e alle molecole più grandi.


"In teoria, potrebbe essere possibile costruire una molecola artificiale in grado di formare 'interazioni del percorso di legame nello spazio' con le proteine naturali, e cambiare la sua attività", ha detto Ohwada.

 

 

 


Fonte: University of Tokyo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Luhan Zhai, Yuko Otani, Tomohiko Ohwada. Uncovering the Networks of Topological Neighborhoods in β-Strand and Amyloid β-Sheet Structures. Scientific Reports, 24 July 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.