Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non è mai troppo tardi per iniziare a fare esercizio fisico

Le persone anziane che non hanno mai preso parte a programmi di allenamento prolungato hanno la stessa capacità di costruire massa muscolare rispetto a maestri atleti altamente allenati di età simile, secondo una nuova ricerca effettuata all'Università di Birmingham.


La ricerca dimostra che anche coloro che non sono completamente abituati all'esercizio fisico possono beneficiare di esercizi di resistenza come l'allenamento con i pesi.


Nello studio, pubblicato su Frontiers in Physiology, i ricercatori della School of Sport, Exercise and Rehabilitation Science dell'Università di Birmingham hanno confrontato la capacità di costruzione del muscolo in due gruppi di uomini anziani.


Il primo gruppo è stato classificato come 'maestri atleti', persone tra i 70 e gli 80 anni che hanno fatto sport per tutta la vita e che competono ancora ai massimi livelli nel loro sport. Nel secondo c'erano individui sani di età simile, che non avevano mai partecipato a programmi di esercizi strutturati.


Ogni partecipante ha avuto un tracciante isotopico, sotto forma di bevanda di acqua 'pesante', e poi ha preso parte a un singolo episodio di esercizio, che comportava un allenamento con i pesi su una macchina per esercizi.


I ricercatori hanno prelevato biopsie muscolari dai partecipanti 48 ore appena prima e subito dopo l'esercizio, e le hanno esaminate per cercare i segni del modo in cui i muscoli stavano rispondendo all'esercizio. Il tracciante isotopico mostra come si sviluppano le proteine ​​all'interno del muscolo.


I ricercatori si aspettavano che gli atleti master avessero una maggiore capacità di costruire muscoli grazie ai loro livelli superiori di forma per un periodo di tempo prolungato. In realtà, i risultati hanno mostrato che entrambi i gruppi avevano la stessa capacità di costruire muscoli in risposta all'esercizio fisico.


L'autore senior dott. Leigh Breen afferma:

"Il nostro studio mostra chiaramente che non importa se non ti sei esercitato normalmente per tutta la vita, puoi comunque trarre beneficio dall'esercizio una volta che inizi. Ovviamente un impegno a lungo termine per una buona salute ed esercizio fisico è l'approccio migliore per raggiungere la salute di tutto il corpo, ma anche iniziare più avanti nella vita aiuterà a ritardare la fragilità e la debolezza muscolare legate all'età.

“Gli attuali consigli di salute pubblica sull'allenamento di forza per le persone anziane sono spesso piuttosto vaghi. Ciò che serve è una guida più specifica su come gli individui possono migliorare la propria forza muscolare, anche fuori della palestra, attraverso attività intraprese nella loro casa: attività come giardinaggio, camminare su e giù per le scale o sollevare una borsa della spesa possono aiutare, se intraprese nell'ambito di un regime di esercizio regolare".

 

 

 


Fonte: University of Birmingham (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: James McKendry, Brandon J. Shad, Benoit Smeuninx, Sara Y. Oikawa, Gareth Wallis, Carolyn Greig, Stuart M. Phillips and Leigh Breen. Comparable Rates of Integrated Myofibrillar Protein Synthesis Between Endurance-Trained Master Athletes and Untrained Older Individuals. Frontiers in Physiology, 30 Aug 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

   

 

 

 


Fonte:

(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)