Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come riusciamo ad avere così tanti neuroni, e di diversi tipi, nel cervello?

different kinds of neurons

Ricercatori della Southern Methodist University hanno scoperto un altro livello di complessità nell'espressione genica, che potrebbe aiutare a spiegare perché abbiamo così tanti miliardi di neuroni nel nostro cervello.


I neuroni sono cellule all'interno del cervello e del sistema nervoso che sono responsabili di tutto ciò che facciamo, pensiamo o sentiamo. Usano impulsi elettrici e segnali chimici per inviare informazioni tra le diverse aree del cervello e tra il cervello e il resto del sistema nervoso, per dire al nostro corpo cosa fare.


Gli esseri umani hanno circa 86 miliardi di neuroni nel cervello che ci guidano a fare cose come sollevare un braccio o ricordare un nome. Eppure solo poche migliaia di geni sono responsabili della creazione di quei neuroni.


Tutte le cellule del sistema nervoso umano hanno le stesse informazioni genetiche. Ma alla fine, i geni vengono attivati ​​o disattivati ​​come un interruttore della luce per conferire ai neuroni caratteristiche e ruoli specifici. Comprendere il meccanismo di attivazione o disattivazione di un gene - il processo chiamato 'espressione genica' - potrebbe aiutare a spiegare quanti neuroni si sviluppano nell'uomo e negli altri mammiferi.


"Studi come questo stanno dimostrando come mediante combinazioni uniche di geni specifici, è possibile creare diversi neuroni specifici", ha affermato Adam D. Norris, coautore del nuovo studio e assistente professore nel Dipartimento di Scienze Biologiche della SMU. “Quindi lungo la strada, questo potrebbe aiutarci a spiegare: n. 1, come ha fatto il nostro cervello a diventare così complesso, e n. 2, come possiamo imitare la natura e creare qualunque tipo di neurone a cui potremmo essere interessati, seguendo queste regole".


Gli scienziati hanno già capito parte del puzzle dell'espressione genica, poiché studi precedenti hanno dimostrato che le proteine ​​chiamate 'fattori di trascrizione' svolgono un ruolo chiave nell'aiutare ad attivare o disattivare specifici geni, legandosi a DNA vicino.


Sappiamo anche che un processo chiamato 'RNA splicing' (giunzione, montaggio dell'RNA), che è controllato dalle proteine ​​che legano l'RNA, può aggiungere un ulteriore livello di regolazione a quel neurone. Una volta attivato un gene, possono essere create diverse versioni della molecola di RNA mediante l'RNA splicing.


Ma prima che lo studio SMU fosse completato, e pubblicato sulla rivista eLife, non era chiaro con esattezza quale era la logistica per creare quella diversità.


"Prima di questo studi, gli scienziati si erano concentrati principalmente sui fattori di trascrizione, che è il primo strato dell'espressione genica. Questo è lo strato su cui solitamente si concentra la generazione di specifici tipi di neuroni", ha detto Norris. "Stiamo aggiungendo quel secondo strato e dimostrando che [fattori di trascrizione e proteine ​​leganti l'RNA] devono essere coordinati correttamente".


E, ha osservato Norris, "questa è stata la prima volta in cui il coordinamento dell'espressione genica è stato identificato in un singolo neurone".


Usando una combinazione di tecniche genetiche di vecchia scuola e di avanguardia, i ricercatori hanno esaminato il modo in cui l'RNA di un gene chiamato sad-1, presente anche nell'uomo, veniva unito nei singoli neuroni del verme Caenorhabditis elegans. Hanno scoperto che il sad-1 era attivato in tutti i neuroni, ma il sad-1 subiva schemi diversi di splicing in tipi diversi di neuroni.


E, anche se i fattori di trascrizione non hanno dimostrato di partecipare direttamente allo splicing dell'RNA per il gene sad-1, stavano attivando geni che codificano le proteine ​​leganti l'RNA in modo diverso tra i diversi tipi di neuroni. Sono queste proteine ​​leganti l'RNA che controllano lo splicing dell'RNA.


"Una volta attivato quel gene, questi fattori sono entrati e hanno leggermente modificato il contenuto di quel gene", ha detto Norris. Di conseguenza, il sad-1 è stato giuntato, montato secondo schemi specifici per neurone.


Hanno anche scoperto che la regolazione coordinata aveva dettagli diversi in neuroni diversi; nelle parole di Norris:

“Immagina due neuroni diversi che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo. Puoi immaginare che percorrano esattamente lo stesso percorso per arrivarci o che prendono percorsi divergenti. In questo studio, stiamo dimostrando che la risposta a questo punto è percorsi divergenti. Anche in un singolo neurone, ci sono diversi livelli di espressione genica che insieme rendono quel neurone il neurone unico che è".


Norris ha usato neuroni di verme perché “a differenza dell'uomo, sappiamo dove si trova ogni neurone nel verme e cosa dovrebbe fare. Pertanto, possiamo sapere con certezza quali geni sono responsabili di ogni processo neurale.

“I dettagli molto specifici di questo studio non valgono per gli umani. Ma si spera che i principi coinvolti lo siano. Dagli ultimi decenni di lavoro nel sistema nervoso del verme, specifici geni che hanno provato di avere un effetto specifico sul comportamento del verme si sono successivamente dimostrati responsabili degli stessi tipi di cose nei nervi umani".

 

 

 


Fonte: Southern Methodist University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Morgan Thompson, Ryan Bixby, Robert Dalton, Alexa Vandenburg, John Calarco, Adam Norris. Splicing in a single neuron is coordinately controlled by RNA binding proteins and transcription factors. eLife, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.