Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il nostro modo di camminare può prevedere il declino cognitivo

gait predicts cognitive declineIl modo in cui camminano le persone è un indicatore di quanto sta invecchiando il loro cervello, oltre che il loro corpo.


Degli scienziati, con ricerche pubblicate su un supplemento speciale del Journal of Alzheimer, dicono che i disturbi dell'andatura, in particolare se è rallentata, dovrebbero essere considerati indicativi di un declino cognitivo futuro. Propongono di testare le prestazioni motorie, alla pari di quelle cognitive, negli anziani con lievi disturbi cognitivi.


L'editore ospitante Manuel Montero-Odasso MD/PhD, della University of Western Ontario, e del Gait and Brain Lab del Lawson Health Research Institute di London in Ontario/Canada, spiega:

“Ci stiamo sempre più focalizzando sull'importanza di valutare le prestazioni motorie e quelle cognitive per prevedere la perdita di funzioni cognitive.

"Negli ultimi due decenni, grandi studi epidemiologici hanno dimostrato che i disturbi dell'andatura, in particolare il suo rallentamento, possono essere presenti nelle fasi iniziali della demenza o possono anche prevedere chi sarà a rischio di progressione verso la demenza. Sottili deterioramenti dell'andatura sono più frequenti negli anziani con disturbi cognitivi e demenza e sono anche associati ad un aumento del rischio di cadute“.


Questo supplemento [del Journal of Alzheimer's Disease] presenta una valutazione globale dello stato attuale delle conoscenze sul ruolo dei disturbi dell'andatura e delle analisi quantitative sull'andatura da usare come biomarcatori motori per definire sottotipi di profili cognitivi e predire il declino cognitivo e la demenza. Sono valutati anche strumenti di screening importanti per sviluppare strategie di prevenzione o ritardo dell'insorgenza di un cambiamento clinicamente significativo.


L'edizione speciale mette in mostra studi su:

  • Epidemiologia dei disturbi dell'andatura e il deterioramento cognitivo.
  • Associazione tra velocità dell'andatura e declino cognitivo successivo.
  • Covarianza volume strutturale del cervello e sua associazione con la velocità dell'andatura in pazienti con lieve declino cognitivo.
  • Associazione tra deposizione di amiloide-beta cerebrale e velocità dell'andatura e funzione degli arti inferiori.
  • Uso del paradigma 'andatura doppio-compito' (DTG, dual-task gait) nel cammino mentre si esegue un concomitante compito cognitivamente impegnativo, come test di stress del cervello per individuare le popolazioni a rischio.
  • Valore del DTG per rilevare gli individui a rischio di declino cognitivo in una popolazione cognitivamente sana di anziani.
  • Associazioni tra prestazioni DTG e biomarcatori cerebrospinali di MA.
  • L'effetto di un ausilio alla mobilità sull'andatura e sulle esigenze cognitive nel MA; l'uso di dispositivi di assistenza può aiutare a migliorare la mobilità e ridurre il rischio di cadute, ma può anche rappresentare una sfida cognitiva.
  • Fattibilità di misurare l'andatura in un ambiente ambulatoriale di neurologia cognitiva.


Il test sull'andatura può aiutare a rilevare il sottogruppo di pazienti a rischio che possono trarre il massimo beneficio da procedure diagnostiche invasive o interventi precoci.


L'altro editor ospitante George Perry PhD, caporedattore della rivista, professore di biologia e docente di neurobiologia all'Università del Texas di San Antonio, ha osservato:

“Crediamo che un semplice test dell'andatura dovrebbe far parte della valutazione clinica di routine per gli anziani con disturbi cognitivi. La sua implementazione clinica può essere una sfida, ma speriamo che le prove presentate in questo numero possano portare a progressi in questo settore“.


Il dott. Montero-Odasso, ha aggiunto:

“Trovare metodi di diagnosi precoce per la demenza è di vitale importanza. Non si può escludere che in futuro saremo in grado di fare la diagnosi di Alzheimer e di altre demenze anche prima che le persone abbiano una significativa perdita di memoria.

"Negli anziani con deterioramento cognitivo moderato, un rallentamento della loro solita camminata di oltre il 20% quando si aggiunge un compito cognitivo, è indicativo di un aumento di 7 volte del rischio di sviluppo di MA nei successivi 5 anni.

"Noi crediamo che l'andatura, come compito motorio complesso del cervello, offra una finestra d'oro di opportunità per rilevare i soggetti con il rischio più alto di demenza che possono trarre i maggiori benefici da test più invasivi o interventi precoci“.


Il deficit cognitivo e la demenza comportano un fardello sanitario pesante, che affligge circa 50 milioni di persone in tutto il mondo, con quasi 10 milioni di nuovi casi all'anno. Il MA è la forma più comune, vale circa il 60-70% dei casi. La demenza è caratterizzata da una progressiva perdita delle funzioni cognitive che colpisce la memoria, il pensiero, l'orientamento, la comprensione, il calcolo, la capacità di apprendimento, il linguaggio e il giudizio.


I deterioramenti dell'andatura sono più comuni nella demenza che nell'invecchiamento normale, e possono essere correlati alla gravità del declino cognitivo.

 

 

 


Fonte: IOS Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Manuel Montero-Odasso, George Perry. Gait Disorders in Alzheimer’s Disease and Other Dementias: There is Something in the Way You WalkJournal of Alzheimer's Disease, 19 Sep 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.