Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta sul cervello indica possibile fonte di problemi comportamentali per tutta la vita

Nicolaes Maes: The Idle ServantNicolaes Maes: The Idle Servant (la serva in pausa), 1655, National Gallery

Una rimozione impropria delle cellule cerebrali difettose durante il neurosviluppo potrebbe causare problemi comportamentali per tutta la vita, secondo una nuova ricerca eseguita alla University of Virginia (UVA). La scoperta potrebbe anche avere importanti implicazioni per una vasta gamma di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il Parkinson.


Neuroscienziati dell'UVA hanno scoperto che nel cervello in sviluppo avviene una forma inaspettata di pulizia cellulare. Se questo processo va male (è eccessivo o deficitario) può causare cambiamenti permanenti nel cablaggio del cervello. Nei topi di laboratorio, questo si traduce in un comportamento simile all'ansia, e può avere un ruolo in condizioni neurologiche come l'autismo negli esseri umani.


“Non ci devono essere cellule del cervello con compromessi genomici. Non ci deve essere DNA danneggiato. Quindi c'è questo meccanismo normale che espelle quelle cellule e impedisce che siano incorporate nel sistema nervoso centrale“, ha spiegato la ricercatrice Catherine R. Lammert. “Quando il danno non viene riconosciuto, le cellule che hanno danni al DNA vivono nel sistema nervoso centrale e si possono vedere dall'accumulo di danni al DNA nel cervello”.

 

Capire lo sviluppo del cervello

Il pulitore cellulare che i ricercatori hanno individuato, l'inflammasoma AIM2, è stato associato principalmente con la risposta immunitaria dell'organismo alle infezioni, ma non è stato studiato approfonditamente nel cervello. Ma la Lammert, in collaborazione con l'auto senior John Lukens PhD, ha scoperto che lì ha un ruolo cruciale nel garantire che il cervello in sviluppo sia assemblato e funzioni correttamente.


“Il neurosviluppo è un processo molto complicato”, ha detto la Lammert, dottoranda con competenze specialistiche strumentali nella scoperta. “Questa forma di morte cellulare in realtà ha un ruolo nella rimozione di cellule indesiderate dal cervello, per stabilire un sistema nervoso centrale sano con i collegamenti giusti e il numero giusto di cellule”.


Più della metà dei neuroni creati durante lo sviluppo del cervello finisce per morire, quindi è essenziale una corretta pulizia, nota Lukens.

“Si pensa che, se [la pulizia] è troppa o troppo poca, sia alla base di molti problemi, dall'autismo alla disabilità intellettiva, a qualsiasi tipo di disordine del neurosviluppo”.


Ad esempio, l'atassia è una condizione che induce le persone a perdere il controllo dei movimenti. Lukens, ricercatore all'UVA, ha detto:

“Potenzialmente questo percorso potrebbe contribuire alla perdita neuronale che si vede nell'atassia. Da un lato, quella pulizia è necessaria, ma se è troppa, può avere conseguenze negative, come, potenzialmente, l'atassia. Molte malattie neurodegenerative ad esordio precoce sono associate a mutazioni nel sistema di riparazione dei danni al DNA, e anche questo percorso potrebbe essere coinvolto”.


La scoperta è nata un po' casualmente, da un'osservazione del comportamento dei topi di laboratorio, mentre i ricercatori stavano indagando sui traumi cerebrali. Ma seguire quella traccia inaspettata ha fatto capire meglio agli scienziati lo sviluppo del cervello, e quella comprensione potrebbe un giorno far nascere nuovi trattamenti per le malattie neurologiche.


Lukens, del Carter Immunology Center dell'UVA, avverte che tali trattamenti sono probabilmente molto lontani, ma ha detto che una terapia basata sulla scoperta potrebbe avere applicazioni diffuse:

“Toccare questo percorso nel cervello maturo potrebbe probabilmente fornire una strategia di trattamento per qualsiasi malattia neurodegenerativa associata a danni al DNA. E parliamo di pezzi grossi: Alzheimer, Parkinson, SLA”.

 

 

 


Fonte: University of Virginia Health System (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Catherine Lammert, Elizabeth Frost, Calli Bellinger, Ashley Bolte, Celia McKee, Mariah Hurt, Matt Paysour, Hannah Ennerfelt, John Lukens. AIM2 inflammasome surveillance of DNA damage shapes neurodevelopment. Nature, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.