Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelato meccanismo che provoca disturbi alla memoria spaziale nell'Alzheimer

remapping place cellsIl nuovo studio rivela che nei topi con Alzheimer è interrotta la 'rimappatura' delle cellule di posizione, una funzione cerebrale che discrimina ambienti diversi. In figura il passaggio dei topi da A > B e da B > A, per animali sani (sopra) e con sintomi di Alzheimer (sotto). La mappatura (colore) è completamente diversa.I pazienti con morbo di Alzheimer (MA) spesso soffrono di perdita di memoria spaziale, come non riconoscere dove sono, e dimenticare dove hanno messo le cose.


Essi mostrano spesso un sintomo errante (wandering), anche questa una caratteristica dei disturbi della memoria spaziale. Fino ad oggi, era rimasto poco chiaro il meccanismo della rete cerebrale che provoca questi disturbi della memoria spaziale.


Uno studio pubblicato su Neuron, rivela che il MA interrompe la funzione normale della rete cerebrale di cellule dell'ippocampo, che lavora per discriminare un ambiente spaziale specifico, in un processo chiamato 'rimappatura'.


Lo studio, fatto su topi modello di MA, ha scoperto che questa interruzione nell'ippocampo è probabilmente causata dal deterioramento dell'attività della corteccia entorinale, una regione del cervello che fornisce informazioni all'ippocampo.


Kei Igarashi PhD, professore assistente nel Dipartimento di Anatomia e Neurobiologia all'Università della California di Irvine e autore senior dello studio, ha dichiarato:

“Abbiamo registrato l'attività delle cellule del cervello nell'ippocampo, che è il centro della memoria del cervello, responsabile della memoria spaziale, oltre ad altre cose.

“Le nostre scoperte potrebbero portare allo sviluppo di un metodo per riattivare l'attività cerebrale della corteccia entorinale, aiutando a stabilire nuovi trattamenti per prevenire la progressione della compromissione della memoria spaziale nei pazienti con MA”.


Igarashi studia i meccanismi della rete del cervello per il MA da quando ha fatto partire il suo laboratorio nel 2016:

“La nostra memoria viene dall'attività della rete del cervello. Per scoprire la cura dei disturbi della memoria nel MA, dobbiamo capire come è compromessa la funzione della rete“.


[...] Secondo l'Alzheimer's Association, ci sono circa 5,8 milioni di americani con MA, che entro il 2050 potrebbero diventare 13,8 milioni. I disturbi della memoria spaziale, come ad esempio il comportamento errante, sono tra i sintomi più fastidiosi della malattia, presenti in oltre il 60% dei malati.


Nonostante le recenti scoperte molecolari e cellulari nel MA, è ancora in gran parte poco chiaro come il deterioramento della funzione del circuito cerebrale provoca una perdita di memoria spaziale.

 

 

 


Fonte: University of California Irvine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Heechul Jun, Allen Bramian, Shogo Soma, Takashi Saito, Takaomi Saido, Kei Igarashi. Disrupted Place Cell Remapping and Impaired Grid Cells in a Knockin Model of Alzheimer's Disease. Neuron, 21 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.