Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Causa del'Alzheimer rintracciata nella mutazione di un enzima comune

Mutant MARK4 creates a form of tau accumulating in neurons killing themIl MARK4 mutante crea una forma di tau che si accumula facilmente nelle cellule cerebrali, causando la loro morte (Fonte: Tokyo Metropolitan University)

Ricercatori della Tokyo Metropolitan University hanno scoperto un nuovo meccanismo attraverso il quale si creano grumi di proteina tau nel cervello, uccidendone le cellule e causando il morbo di Alzheimer (MA).


Una mutazione specifica di un enzima chiamato MARK4 cambia le proprietà della tau, di solito una parte importante della struttura scheletrica delle cellule, rendendone più probabile l'aggregazione e una maggiore insolubilità. Arrivare a capire i meccanismi di questo tipo potrebbe portare a trattamenti di svolta.


Il MA è una malattia che cambia la vita, è debilitante,e colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è la causa più comune di demenza senile, con numeri in tutto il mondo che dovrebbero raddoppiare ogni 20 anni, se non si controlla.


Si dice che il MA sia causato dalla formazione di grumi intricati di una proteina chiamata 'tau' nelle cellule cerebrali. Questi aggregati appiccicosi causano la morte dei neuroni, portando al deterioramento delle funzioni di memoria e motorie.


Non è ancora chiaro come e perché la tau si accumula nelle cellule del cervello dei malati di MA. Capire la causa e il meccanismo alla base di questa aggregazione indesiderata potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti e modi per prevenire la malattia.


Un team guidato dalla prof.ssa associata Kanae Ando della Tokyo Metropolitan University ha esplorato il ruolo dell'enzima MARK4 (Microtubule Affinity Regulating Kinase 4) nel MA. Quando tutto funziona normalmente, la proteina tau è una parte importante della struttura delle cellule, il citoscheletro. Per mantenere la costruzione e il disassemblaggio costanti delle braccia del citoscheletro (microtubuli), il MARK4 aiuta la tau a staccarsi dalle braccia di questa struttura.


I problemi iniziano quando insorge una mutazione nel gene che fornisce il modello per produrre il MARK4. Ricerche precedenti avevano già associato questo con un aumento del rischio di MA, ma non si sapeva perché succede.


Il team ha introdotto artificialmente mutazioni nei moscerini della frutta (Drosophila) transgenici, che producono anch'essi tau umana, e ha studiato come ​cambiavano le proteine in vivo. Essi hanno scoperto che questa forma mutante di MARK4 provoca modifiche alla proteina tau, creando una forma patologica di tau.


Non solo questa tau 'cattiva' aveva un eccesso di alcuni gruppi chimici che la inducevano a mal ripiegarsi, ma hanno scoperto che si aggregava molto più facilmente e non era più solubile con detergenti. Ciò rendeva più facile per la tau formare i ciuffi aggrovigliati che provocano la degenerazione dei neuroni.


Il MARK4 inoltre ha dimostrato di causare una vasta gamma di altre malattie che coinvolgono l'aggregazione e l'accumulo di altre proteine. Ecco perché le intuizioni del team sull'accumulo della proteina tau possono portare a nuovi trattamenti e a misure preventive per molte altre malattie neurodegenerative.

 

 

 


Fonte: Tokyo Metropolitan University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Toshiya Oba, Taro Saito, Akiko Asada, Sawako Shimizu, Koichi Iijima, Kanae Ando. Microtubule Affinity Regulating Kinase 4 with an Alzheimer’s disease-related mutation promotes tau accumulation and exacerbates neurodegeneration. Journal of Biological Chemistry, 5 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.