Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anziani con demenza mostrano 'sintomi' finanziari fino a 6 anni prima della diagnosi

Un nuovo studio guidato da ricercatori della Johns Hopkins e della Federal Reserve Board of Governors ha trovato che i beneficiari Medicare che poi avranno la diagnosi di demenza hanno più probabilità di mancare pagamenti di fatture già da 6 anni prima della diagnosi clinica.


Lo studio ha anche scoperto che i beneficiari con diagnosi di demenza, che avevano meno istruzione, avevano pagamenti mancati di fatture a partire da 7 anni prima di una diagnosi clinica, rispetto ai 2,5 anni prima di una diagnosi per i beneficiari con più istruzione.


Lo studio, a cui hanno partecipato anche ricercatori dell'Università del Michigan, ha anche scoperto che questi pagamenti mancati e altri esiti finanziari avversi portano ad un aumento del rischio di sviluppare punteggi di credito subprime a partire da 2,5 anni prima di una diagnosi di demenza. I punteggi di credito subprime cadono nella gamma sufficiente e più bassa.


I risultati, pubblicati online il 30 novembre su JAMA Internal Medicine, suggeriscono che i sintomi finanziari, come mancare di routine i pagamenti delle bollette, potrebbero essere usati come primi predittori di demenza e evidenziano i benefici del rilevamento precoce.


"Attualmente non ci sono trattamenti efficaci per ritardare o invertire i sintomi della demenza", afferma la prima autrice Lauren Hersch Nicholas PhD, professoressa associata nel Dipartimento di Politica e Gestione Sanitaria della Johns Hopkins. "Tuttavia, un rilevamento più precoce, combinato con informazioni sul rischio di eventi finanziari irreversibili, come il pignoramento e il riacquisto, sono importanti per proteggere il benessere finanziario del paziente e della sua famiglia".


L'analisi ha rilevato che il rischio elevato di inadempienza dei pagamenti in presenza di demenza rappresentava il 5,2% delle inadempienze nei 6 anni prima della diagnosi, raggiungendo un massimo del 17,9% nove mesi dopo la diagnosi. I tassi di inadempienza elevati e il rischio di credito subprime sono persistiti fino a un massimo di 3,5 anni dopo che i beneficiari hanno ricevuto la diagnosi di demenza, suggerendo una necessità continua di assistenza per la gestione dei soldi.


La demenza, identificata nello studio come codici diagnostici dell'Alzheimer e delle demenze relative, è una malattia cerebrale progressiva che riduce lentamente le capacità di memoria e cognitive e limita la capacità di effettuare attività quotidiane di base, compresa la gestione delle finanze personali. Circa il 14,7% degli anziani americani over-70 ricevono la diagnosi della malattia. L'insorgenza della demenza può portare a errori finanziari costosi, pagamenti irregolari delle bollette e aumento della suscettibilità alle frodi finanziarie.


Per il loro studio, i ricercatori hanno collegato i dati delle richieste di rimborso Medicare de-identificate e i dati dei rapporti sul credito. Hanno analizzato le informazioni di 81.364 beneficiari Medicare che vivevano da soli, con 54.062 che non avevano mai ricevuto una diagnosi di demenza, tra il 1999 e il 2014, e 27.302 con una diagnosi di demenza durante lo stesso periodo.


I ricercatori hanno confrontato gli esiti finanziari dal 1999 al 2018 di quelli con e senza una diagnosi clinica di demenza, fino a 7 anni prima di una diagnosi e 4 anni dopo. I ricercatori si sono concentrati sui pagamenti mancanti per uno o più conti correnti, che erano scaduti da almeno 30 giorni, e i punteggi di credito subprime, indicativi del rischio di un individuo di inadempimento sui prestiti, in base alla sua storia del credito.


Per determinare se i sintomi finanziari osservati fossero unici per la demenza, i ricercatori hanno anche confrontato gli esiti finanziari dei pagamenti mancati e i punteggi di credito subprime con altri esiti sanitari, come l'artrite, il glaucoma, gli attacchi di cuore e le fratture dell'anca. Non hanno trovato alcuna associazione di maggiori pagamenti mancati o punteggi di credito subprime prima di una diagnosi per l'artrite, il glaucoma o una frattura dell'anca. Non sono state trovate associazioni a lungo termine con gli attacchi di cuore.


"Non vediamo lo stesso schema con altre condizioni di salute", afferma Nicholas. "La demenza è stata l'unica condizione medica in cui abbiamo visto sintomi finanziari coerenti, in particolare il lungo periodo di esiti deteriorati prima del riconoscimento clinico. Il nostro studio è il primo a fornire prove quantitative su larga scala dell'adagio medico che il primo posto dove cercare la demenza è nel libretto degli assegni".

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lauren Hersch Nicholas, Kenneth Langa, Julie Bynum, Joanne Hsu. Financial Presentation of Alzheimer Disease and Related Dementias. JAMA Internal Medicine, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.