Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio spiega perché il gene ApoE4 aumenta il rischio di Alzheimer

La variante genetica interrompe il metabolismo dei lipidi, ma negli esperimenti cellulari gli effetti sono stati invertiti da integratori di colina.

Uno dei fattori di rischio genetico più significativi per lo sviluppo del morbo di Alzheimer (MA) è un gene chiamato APOE4, che è presente in quasi la metà dei pazienti di MA. Un nuovo studio del MIT mostra che questo gene ha effetti diffusi sulla capacità delle cellule cerebrali di metabolizzare i lipidi e di rispondere allo stress.


Negli studi sulle cellule cerebrali umane e su quelle del lievito, i ricercatori hanno scoperto che il gene APOE4 interrompe in modo significativo la capacità delle cellule cerebrali di eseguire le normali funzioni. Hanno anche dimostrato che il trattamento di queste cellule con un integratore di colina, ampiamente disponibile e considerato sicuro per l'uso umano, potrebbe invertire molti di questi effetti.


I ricercatori sperano che queste scoperte portino a studi clinici sulla colina nei portatori del gene APOE4, che costituiscono circa il 14% della popolazione generale. Gli esperimenti precedenti che hanno esaminato gli effetti della colina sulla cognizione hanno mostrato risultati misti, ma quei test non erano destinati specificamente alle persone con il gene APOE4.


"Ciò che ci piacerebbe vedere è se i portatori umani di APOE4, prendendo integratori di colina in quantità sufficiente, potrebbero ritardare lo sviluppo della demenza o del MA, o ricevere una certa protezione", afferma LI- Huei Tsai, direttrice del Picower Institute for Learning and Memory del MIT.


La Tsai e la defunta Susan Lindquist, ex direttrice del Whitehead Institute for Biomedical Research del MIT, sono le autrici senior dello studio, apparso su Science Translational Medicine. I tre primi autori sono Julia Maeve Bonner, postdottorato del MIT, e  Grzegorz Sienski e Priyanka Narayan, ex postottorato del Whitehead e del MIT.

 

Disregolazione dei lipidi

Il gene umano dell'APOE (Apolipoproteina E), può esistere in tre versioni: mentre la versione APOE4 è collegata a un rischio più alto di MA, l'APOE2 è considerata protettiva, e l'APOE3, la variante più comune, è neutrale. L'APOE è noto per essere coinvolto nel metabolismo dei lipidi, ma il suo ruolo nello sviluppo del MA non era ancora chiaro, dice la Tsai.


Per cercare di saperne di più su questa connessione, i ricercatori hanno creato cellule staminali pluripotenti indotte umane con il gene APOE3 o APOE4 in uno sfondo genetico altrimenti identico. Poi hanno stimolato queste cellule a differenziarsi in astrociti, le cellule cerebrali che producono la maggior parte dell'APOE. Gli astrociti con APOE4 hanno mostrato cambiamenti drammatici nel modo in cui elaborano i lipidi rispetto a quelli con APOE3.


Negli astrociti APOE4, c'era un accumulo significativo di lipidi neutri e di colesterolo. Questi astrociti accumulavano anche goccioline contenenti un tipo di lipidi chiamati trigliceridi, e questi trigliceridi avevano molte più catene di acidi grassi insaturi del normale. Questi cambiamenti rompono il normale equilibrio lipidico all'interno delle cellule. Gli autori hanno anche notato rotture lipidiche dipendenti a APOE4 in altre cellule cerebrali importanti: le microglia.


"Quando l'omeostasi lipidica è compromessa, vengono influenzati molti processi essenziali, come il traffico intracellulare, il traffico vescicolare e l'endocitosi. Molte funzioni essenziali delle cellule sono compromesse", afferma la Tsai.


"Questo equilibrio è davvero importante perché le cellule siano in grado di eseguire funzioni normali come generare membrane e così via, ma anche assorbire lo stress", afferma la Bonner. "Pensiamo che una delle cose che succedono è che queste cellule sono meno capaci di assorbire lo stress perché sono già in questo stato elevato di disregolazione lipidica".


I ricercatori hanno anche scoperto che le cellule del lievito progettate per esprimere la versione umana di APOE4 hanno mostrato molti degli stessi difetti. Usando queste cellule, hanno eseguito una selezione genetica sistematica per determinare la base molecolare dei difetti visti nelle cellule APOE4. Questa selezione ha dimostrato che accendere un percorso che normalmente produce fosfolipidi, una componente essenziale delle membrane cellulari, può invertire alcuni dei danni visti nelle cellule APOE4. Ciò suggerisce che l'APOE4 in qualche modo aumenta il requisito della sintesi fosfolipidica.


I ricercatori hanno anche scoperto che le cellule di lievito APOE4 allevate su una base di crescita ricca di nutrienti, sono sopravvissute meglio delle cellule di lievito APOE4 coltivate sul mezzo tipico di crescita. Ulteriori esperimenti hanno rivelato che la sostanza nutritiva che ha aiutato le cellule APOE4 a sopravvivere è la colina, un elemento costitutivo che le cellule usano per produrre fosfolipidi.


I ricercatori hanno quindi trattato le loro cellule di astrociti APO4 umani con colina per promuovere la sintesi fosfolipidica, e hanno scoperto che ha anche invertito gran parte del danno che avevano visto in quelle cellule, incluso l'accumulo di colesterolo e le goccioline di lipidi.

 

Carenza di colina

I ricercatori hanno ora iniziato a studiare un topo modello di MA che è progettato per esprimere anche il gene umano APOE4. Sperano di capire se la colina può aiutare a invertire alcuni dei sintomi di MA in questi topi.


La colina si trova naturalmente nei cibi come uova, carne, pesce e alcuni fagioli e noci. L'assunzione minima raccomandata di colina è 550 milligrammi al giorno per gli uomini e 425 mg per le donne, ma la maggior parte delle persone non arriva a questa assunzione, dice la Tsai. Il nuovo studio offre prove preliminari che i portatori del gene APOE4 possono trarre benefici dagli integratori di colina, dice, sebbene siano necessarie sperimentazioni cliniche per confermarlo.


"Ciò che suggeriscono i nostri risultati è che se sei portatore di APOE2 o APOE3, non hai problemi, anche se sei un po' carente di colina" dice la Tsai. "Ma se sei portatore di APOE4, allora se non prendi abbastanza colina, allora ci saranno conseguenze più terribili. I portatori di APOE4 sono più suscettibili alla carenza di colina".

 

 

 


Fonte: Anne Trafton in MIT (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Grzegorz Sienski, Priyanka Narayan, Julia Maeve Bonner, Nora Kory, Sebastian Boland, Aleksandra Arczewska, William Ralvenius, Leyla Akay, Elana Lockshin, Liang He, Blerta Milo, Agnese Graziosi, Valeriya Baru, Caroline Lewis, Manolis Kellis, David Sabatini, Li-Huei Tsai, Susan Lindquist. APOE4 disrupts intracellular lipid homeostasis in human iPSC-derived glia. Science Translational Medicine, 3 Mar 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.