Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Astrociti controllano quando i neuroni possono cambiare e crescere

neurons in fruit flyI colori in questa foto al microscopio di un cervello di moscerino della frutta mostrano diversi tipi di neuroni e le cellule che li circondano nel cervello. Fonte: Sarah DeGenova Ackerman, CC BY-ND

La neuroplasticità, la capacità dei neuroni di cambiare la loro struttura e la loro funzione in risposta alle esperienze, può essere accesa e spenta dalle cellule che circondano i neuroni nel cervello, secondo un nuovo studio sui moscerini della frutta di cui sono stata prima co-autrice.


Invecchiando, i neuroni delle larve del moscerino della frutta si spostano da uno stato altamente adattabile a uno stabile e perdono la capacità di cambiare. Durante questo processo, le cellule di supporto nel cervello (astrociti) avvolgono le parti del neurone che inviano e ricevono informazioni elettriche.


Quando il mio team ha rimosso gli astrociti, i neuroni delle larve del moscerino della frutta sono rimasti plastici più a lungo, indicando che in qualche modo gli astrociti sopprimono la capacità del neurone di cambiare. Abbiamo quindi scoperto due proteine ​​specifiche che regolano la neuroplasticità.

 

Perché è rilevante

Il cervello umano è costituito da miliardi di neuroni che formano collegamenti complessi l'uno con l'altro. La flessibilità in queste connessioni è un importante guidatore dell'apprendimento e della memoria, ma le cose possono andare male se [tale flessibilità] non è saldamente regolata.


Ad esempio, nelle persone, troppa plasticità nel momento sbagliato è legata a disturbi del cervello come l'epilessia e l'Alzheimer. Al contrario, livelli ridotti delle due proteine ​​di controllo della neuroplasticità che abbiamo identificato sono collegati all'aumento della suscettibilità all'autismo e alla schizofrenia.


Allo stesso modo, nei nostri moscerini della frutta, la rimozione dei freni cellulari della plasticità ha compromesso permanentemente il loro modo di muoversi. Anche se i moscerini della frutta sono ovviamente diversi dagli umani, il loro cervello funziona in modo molto simile al nostro cervello e può offrire preziose intuizioni.


Un ovvio vantaggio di scoprire l'effetto di queste proteine ​​è il potenziale di trattare alcune malattie neurologiche. Ma dal momento che la flessibilità di un neurone è strettamente legata all'apprendimento e alla memoria, in teoria, i ricercatori potrebbero essere in grado di aumentare la plasticità in modo controllato per migliorare la cognizione negli adulti. Questo potrebbe, per esempio, consentire alle persone di imparare più facilmente una nuova lingua o uno strumento musicale.

 

Come abbiamo fatto il lavoro

Abbiamo concentrato i nostri esperimenti su un tipo specifico di neuroni chiamati 'motoneuroni'. Questi controllano i movimenti, come strisciare e volare, dei moscerini della frutta. Per capire come gli astrociti controllavano la neuroplasticità, abbiamo usato strumenti genetici per disattivare una dopo l'altra proteine ​​specifiche negli astrociti, e quindi misuravamo l'effetto sulla struttura del motoneurone.


Abbiamo scoperto che gli astrociti e i motoneuroni comunicano l'uno con l'altro usando un paio di proteine ​​specifiche chiamate neuroligine e neurexine. Queste proteine ​​funzionano essenzialmente come un pulsante di spegnimento della plasticità dei motoneuroni.

 

Cosa non è ancora noto

La mia squadra ha scoperto che due proteine ​​possono controllare la neuroplasticità, ma non sappiamo come questi segnali dagli astrociti inducono i neuroni a perdere la loro capacità di cambiare.


Inoltre, i ricercatori sanno ancora molto poco del perché la neuroplasticità è così forte negli animali più giovani e relativamente debole nell'età adulta. Nel nostro studio, abbiamo mostrato che la plasticità prolungata oltre il periodo di sviluppo può a volte essere dannosa per il comportamento, ma non sappiamo ancora perché.

 

Cosa viene dopo

Vogliamo capire perché periodi più lunghi di neuroplasticità possono essere dannosi. I moscerini della frutta sono grandi organismi di studio per questa ricerca perché è molto facile modificare le connessioni neurali nel loro cervello. Nel prossimo progetto, speriamo di determinare come i cambiamenti nella neuroplasticità durante lo sviluppo possono portare a cambiamenti a lungo termine nel comportamento.


C'è molto altro lavoro da fare, ma la nostra ricerca è un primo passo verso trattamenti che usano gli astrociti per influenzare il modo di cambiare dei neuroni nel cervello maturo. Se i ricercatori potranno capire i meccanismi di base che controllano la neuroplasticità, saranno un passo più vicini allo sviluppo di terapie per trattare vari disturbi neurologici.

 

 

 

 


Fonte: Sarah Ackerman, ricercatrice Institute of Neuroscience e Howard Hughes Medical Institute, Università dell'Oregon

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sarah Ackerman, Nelson Perez-Catalan, Marc Freeman, Chris Doe. Astrocytes close a motor circuit critical period. Nature, 7 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)