Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo algoritmo per la diagnosi della demenza

Proposed algorithm for diagnostics and prognostic assessment of neurodegenerative dementiasAlgoritmo proposto per la diagnostica e la valutazione prognostica delle demenze neurodegenerative (AD=Alzheimer, CSF=fluido cerebrospinale, DLB=demenza da corpi di Lewy, FTD=demenza frontotemporale, NFL=neurofilamento a catena leggera, PTAU181=Tau fosforilata a treonina 181, PTAU217=Tau fosforilata a treonina 217, RT-QuIC=conversione indotta da tremolio in tempo reale, TDP-43=Proteina TAR DNA-legante 43).

Ricercatori dell'Università della Finlandia Orientale e dell'Università di Oulu, in collaborazione con un team internazionale, hanno creato un nuovo algoritmo diagnostico basato su biomarcatori per la diagnosi della demenza. La squadra è guidata dalla prof.ssa Barbara Borroni dell'Università di Brescia e lo studio è pubblicato su Diagnostics.


Spesso la diagnosi accurata di diversi tipi di demenza è complicata, e non può essere definita nelle prime fasi della malattia a causa della mancanza di strumenti diagnostici pratici e specifici. Inoltre, i sintomi clinici dei pazienti con varie malattie neurodegenerative spesso si sovrappongono e quindi la diagnosi accurata non è sempre possibile.


La diagnosi precisa è però necessaria per consentire la gestione della malattia nel miglior modo possibile. Ad esempio, i farmaci inibitori della colinesterasi, ampiamente utilizzati, danno benefici nel trattamento sintomatico e aiutano a mantenere le attività della vita quotidiana nei pazienti con morbo di Alzheimer (MA). Tuttavia, essi peggiorano i sintomi clinici e neuropsichiatrici dei pazienti con demenza frontotemporale.


In futuro, saranno disponibili farmaci che modificano la malattia, per la gestione individualizzata della demenza. I pazienti che beneficiano di questi interventi dovrebbero essere riconosciuti il ​​più presto possibile per prevenire danni neuronali irreversibili e perdite associate al declino cognitivo e alla ridotta capacità di vivere in modo indipendente.


Il nuovo algoritmo diagnostico proposto dal presente studio aiuterà a differenziare in modo affidabile i pazienti con diversi tipi di demenza ed è utile anche per selezionare i pazienti per esperimenti clinici su farmaci.

 

I nuovi biomarcatori sono più sensibili e specifici, ma ancora in gran parte non disponibili

I biomarcatori del MA basati sul fluido cerebrospinale sviluppati alla fine del secolo scorso hanno avuto un impatto innovativo sulla diagnostica della demenza. Tuttavia, si è dimostrato di recente che la specificità di questi biomarcatori per differenziare l'uno dall'altro i vari tipi di demenza è bassa, il che ha aumentato la pressione per sviluppare nuovi biomarcatori per migliorare la diagnosi di demenza.


I biomarcatori di nuova generazione sono basati soprattutto su campioni di sangue, anziché su campioni invasivi di fluido cerebrospinale. Sulla base del presente algoritmo, i ricercatori raccomandano l'uso dei livelli sanguigni della catena leggera del neurofilamento per individuare le demenze.


Inoltre, il nuovo algoritmo consente la diagnosi del tipo più comune di demenza, il MA, in base all'analisi del campione di sangue. Successivamente, le analisi del liquido cerebrospinale potrebbero essere necessarie solo per la diagnosi delle forme più rare di demenza.


"I nuovi biomarcatori consentiranno una diagnostica innovativa di prossima generazione. Inoltre, le attuali procedure diagnostiche molto lunghe saranno accelerate. Questo diminuirà l'onere umano dei pazienti e dei loro parenti prossimi, quando potremo fornire una diagnosi precisa invece di un'incertezza prolungata per le famiglie", afferma Eino Solje, professore aggiunto dell'Università della Finlandia Orientale, primo autore dell'articolo.


L'algoritmo ora pubblicato non può ancora essere applicato nel lavoro clinico quotidiano, poiché la maggior parte dei biomarcatori non è sufficientemente disponibile nei laboratori clinici. Tuttavia, i ricercatori ritengono che i risultati promettenti accelereranno l'accessibilità di queste misurazioni dei biomarcatori nel prossimo futuro.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eino Solje, Alberto Benussi, Emanuele Buratti, Anne Remes, Annakaisa Haapasalo, Barbara Borroni. State-of-the-Art Methods and Emerging Fluid Biomarkers in the Diagnostics of Dementia - A Short Review and Diagnostic Algorithm. Diagnostics, 27 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)