Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: scienziati francesi focalizzano un obiettivo chiave

Scienziati francesi hanno detto Martedì che la mancanza di una proteina chiave del cervello è collegata all'Alzheimer, un risultato che individua un obiettivo allettante per farmaci che combattono la malattia.

"Abbiamo trovato un'arma per il controllo e la modifica della Tau", ha dichiarato Etienne-Emile Baulieu (in foto) dell'Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM), riferendosi ad uno dei possibili colpevoli dell'Alzheimer.

French physiologist, Prof. Etienne Emile Baulieu
Basandosi su precedenti lavori, i ricercatori hanno approfondito una "banca del cervello" di Parigi, dove organi sono donati per la scienza medica, per comparare i livelli di una proteina chiamata FKBP52 tra i cervelli di persone che erano morte di demenza e quelli di coloro che erano morti per altre cause. Sono state estratte piccole scaglie di cervello ed analizzati i prodotti chimici relativi. Nella corteccia frontale, "i livelli di FKBP52 erano più bassi del 75 per cento tra le persone che erano morte di Alzheimer e altre malattie dove la tau è coinvolta; una caduta drammatica", ha detto Baulieu in una conferenza stampa, aggiungendo che l'FKBP52 è il migliore obiettivo emerso finora nella lotta contro l'Alzheimer, una malattia che è tanto crudele quanto sconcertante.


Una proteina canaglia che in seguito è stata denominata tau è stata segnalata nel 1912 da Alois Alzheimer, il neuropatologo tedesco che ha dato il suo nome a questa inesorabile malattia degenerativa del cervello. Quando la tau normale subisce un processo chiamato iperfosforilazione, comincia ad aggregarsi in grovigli microscopici all'interno delle cellule cerebrali, uccidendole. Ma un altro segno rivelatore dell'Alzheimer è l'accumulo delle cosiddette placche amiloidi al di fuori dei neuroni, e la loro connessione con la tau, se c'è, rimane poco chiara.

 

Scoperta nel 1992, l'FKBP52 è una proteina che si trova in abbondanza nel cervello, dove ha un ruolo primario nel ripiegamento e lo dis-piegamento di altre proteine. Ma si è anche rivelato che si lega alla tau, dando origine alla teoria che la mancanza della proteina aiuta la tau ad aggregarsi. Baulieu consiglia cautela, dicendo che la catena di eventi molecolari che causano i grovigli della tau non sono ancora del tutto chiari. Ma i livelli di FKBP52 potrebbero essere utilizzati come marcatore di suscettibilità all'Alzheimer, e aumentandoli si potrebbe costituire un mezzo di stallo nella progressione della malattia. "Penso che in tre o quattro anni, avremo risultati sufficientemente ampi e robusti da permetterci di utilizzare i farmaci candidati che avremo trovato, o che le aziende farmaceutiche possono utilizzare e modificare", ha detto. "Potrebbe essere molto più veloce di quanto dice la gente".


Nel 2010, l'Alzheimer Disease International, l'organizzazione che raggruppa le associazioni nazionali per la malattia, ha stimato che il numero di malati di Alzheimer nel mondo crescerà da 35,6 a 65,7 milioni nel 2030 e a 115,4 milioni entro il 2050. La ricerca appare sul Journal of Alzheimer Disease.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato in Google Hosted News il 24 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.