Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Emesse dall'AAN indicazioni sui nuovi trattamenti per l'Alzheimer precoce

AAN logo

Le nuove terapie per il morbo di Alzheimer (MA) precoce, gli anticorpi monoclonali che rimuovono le placche amiloide-ß nel cervello, stanno portando speranza alle persone la cui vita è colpita dalla malattia. Per aiutare i neurologi a discutere di queste terapie con pazienti e caregiver, l'American Academy of Neurology ha sviluppato un articolo Emerging Issues in Neurology, pubblicato il 26 luglio 2023 su Neurology®.


Gli articoli Emerging Issues in Neurology (questioni emergenti in neurologia) sono progettati per fornire una guida tempestiva ai neurologi e ad altri medici, derivante dal consenso degli esperti su problemi nuovi o emergenti, che hanno implicazioni immediate per l'assistenza ai pazienti ma per i quali si sta ancora evolvendo la base di prove formali.


"I neurologi si prendono cura di milioni di persone con MA e molte persone nelle prime forme di demenza sono ansiose di apprendere se queste nuove terapie potrebbero aiutarle"
, ha dichiarato la presidente dell'American Academy of Neurology Carlayne E. Jackson MD/FAAN. "Per aiutare i neurologi a fornire cure di altissima qualità, gli esperti dell'American Academy of Neurology hanno sintetizzato le prove disponibili sugli anticorpi monoclonali anti-amiloide in modo che i neurologi, i pazienti e i loro caregiver possano prendere decisioni informate su possibili cure con queste terapie".


L'articolo di Neurology è stato scritto usando le informazioni disponibili su lecanemab, aducanumab e donanemab. È importante notare che questo articolo non è una linea guida per la pratica clinica.


"I dati recenti sul lecanemab e altre infusioni di anticorpi monoclonali che puntano la proteina amiloide-ß chiariscono che i nuovi agenti hanno un'alta probabilità di far parte del kit di strumenti per i neurologi che si prendono cura delle persone con MA", ha affermato l'autore dell'articolo Vijay K. Ramanan MD/PHD, della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. "Mentre la base di prove formali è ancora in evoluzione, questo articolo è stato creato con consenso esperto fino a quando non vi saranno prove sufficienti su queste terapie per definire raccomandazioni basate sull'evidenza".


Il lecanemab ha ricevuto l'approvazione tradizionale della FDA il 6 luglio 2023, l'aducanumab ha ricevuto l'approvazione accelerata nel giugno 2021, ma non ha ancora ricevuto l'approvazione tradizionale ed è attualmente disponibile solo per i partecipanti a un esperimento clinico. Il donanemab non è ancora approvato, ma è prevista una decisione sull'approvazione tradizionale della FDA entro la fine dell'anno.


L'articolo indica chi è idoneo a ricevere queste terapie. Attualmente solo le persone con forme sintomatiche precoci della malattia, lieve compromissione cognitiva o demenza lieve dovuta al MA, sono qualificati per ricevere il lecanemab. Inoltre, l'articolo afferma che si dovrebbero informare le persone di determinati fattori di rischio genetico e che non si deve avere una storia di determinati tipi di ictus.


Ciò è dovuto al rischio di gravi effetti collaterali chiamati 'anomalie di imaging correlate all'amiloide' (ARIA): gonfiore e/o sanguinamento nel cervello che possono portare alla morte. Per questo motivo, anche le persone che assumono determinati farmaci anticoagulanti prescritti di solito agli anziani non possono essere ammissibili. Ci sono stati 3 decessi legati al lecanemab. L'articolo rileva che almeno due di quelle persone hanno avuto anticoagulanti durante la terapia.


Mentre l'obiettivo di usare queste terapie è rimuovere le placche amiloide-ß per rallentare il declino cognitivo, l'articolo rileva che non sono una cura per la malattia. Spiega anche che la riduzione del tasso di declino cognitivo visto su 18 mesi in alcuni studi potrebbe non essere evidente alle persone che ricevono queste terapie.


L'articolo evidenzia l'alto costo di queste terapie e osserva che sarà aumentato da test diagnostici, somministrazione e monitoraggio della sicurezza. I farmaci vengono somministrati con infusioni regolari e il monitoraggio richiede diverse scansioni cerebrali. Inoltre, c'è carenza di neurologi e professionisti medici necessari per fornire questa assistenza e soddisfare la domanda prevista.


L'articolo esprime preoccupazione per il fatto che i partecipanti agli studi finora siano stati principalmente bianchi, mentre le persone nere e ispaniche sono state sotto-rappresentate. Dice che devono essere fatti passi per garantire che studi futuri includano una vasta gamma di partecipanti, soprattutto perché l'incidenza della demenza ha dimostrato di essere più elevata nelle popolazioni nere e ispaniche rispetto alle popolazioni bianche.


"C'è molto ottimismo sul fatto che gli anticorpi monoclonali anti-amiloide possano facilitare il rallentamento del processo di malattia in alcune persone con MA"
, ha affermato Ramanan. "Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare meglio chi potrebbe avere maggiori probabilità di trarre benefici da queste terapie, nonché per trovare il modo di migliorare gli esiti per le persone che le usano e consentire progressi futuri in questa nuova era della cura del MA".

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: VK Ramanan, [+7], LK. Jones. Antiamyloid Monoclonal Antibody Therapy for AD: Emerging Issues in Neurology. Neurology, 26 Jul 2023, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.