Il Centro Uva (Unità Valutativa Alzheimer) e demenze di Montebelluna (TV) e Valdobbiadene (TV) nasce nel settembre 2000, in concomitanza con l'emanazione da parte del Ministero della Salute del Progetto Cronos.
Grazie a questo progetto la malattia dementigena viene sdoganata da morbo ancillare della vecchiaia ad entità clinica degna di inquadramento nosografico.
Patologia tanto epidemiologicamente in aumento a livello planetario, quanto misconosciuta dal punto di vista eziopatogenetico e terapeutico, grazie all'assidua attività svolta all'interno dell'Uva - vera se non unica novità nel panorama sanitario dell'ultimo decennio - la demenza viene identificata e classificata nei diversi tipi e sottotipi, secondo protocolli diagnostico-terapeutici standardizzati, con la possibilità di un trattamento farmacologico specifico.
Ricordo che i pazienti affetti da demenza sono in Italia intorno al milione, con un aumento di centomila nuovi casi l'anno. Il nostro Centro assiste all'incirca 1500pazienti all’anno, con un trend in continuo aumento sia per numero assoluto che relativo,di pazienti in età sempre più giovane. Solo da febbraio 2011 è in funzione l'ambulatorio di Valdobbiadene con un'affluenza da subito elevata.
L'attività nel nostro Centro viene svolta dal medico Geriatria, distaccato dal reparto di attribuzione per circa 3-4 ore al mattino per 5 giorni la settimana. Collabora un'infermiera professionale part-time, che prenota personalmente le prime visite e i controlli di follow-up, nonché la programmazione di indagini strumentali e consulenze specialistiche multidisciplinari, secondo corridoi preferenziali quanto più possibile funzionali a malati e familiari. Una particolare attenzione viene infatti rivolta allo studio della comorbidità (pluri-patologia) spesso associata alla demenza, nell'ambito di una valutazione olistica, cioè d'insieme, della persona che consenta un inquadramento diagnostico-terapeutico di qualità.
Il percorso del paziente
Il paziente viene inviato al Centro dal medico curante. Qui viene effettuata una prima valutazione clinica che, secondo un itinerario logico e sequenziale, accerta o meno la presenza di demenza. La visita comprende :
- raccolta anamnesi patologica e farmacologica;
- attenta analisi sintomatologia clinica con esame obiettivo generale completo;
- attenta analisi sintomatologia cognitivofunzionale e/o neuropsichiatrica con batteria di test psicometrici come da linee-guida internazionali;
- programmazione degli esami di routine ematochimica, di neuroimaging basale (TAC cerebrale e/o RM encefalo), esami neurofisiologici (eeg, ecocolordoppler tsa ) ed eventuali consulenze specialistiche (neuropsicologica, fisiatrica, psichiatrica, eurologica), essendo questi servizi presenti nella stessa struttura aziendale.
Viene quindi stilato un report finale con laconclusione diagnostica, il piano terapeutico
e le informazioni utili (periodicità dei controlli, supporto psicologico, centri sollievo, accesso ai benefici economici di legge.etc.), che ritorna al medico curante. Tutti i pazienti seguiti dalla nostra Uva sono successivamente sottoposti a controlli periodici e, nei casi urgenti, anche al di fuori della data programmata, spesso nel corso della stessa giornata in cui avviene la richiesta, allo scopo di ottimizzare la qualità di vita del paziente e del "caregiver", ovvero di colui che si occupa della cura.
Dal punto di vista terapeutico il criterio fondamentale è quello di garantire il massimo beneficio possibile sia dal punto di vista fisico che psicologico tanto al paziente, quanto al "caregiver". Vengono usati i farmaci specifici per l'Alzheimer (gli inibitori della colinesterasi e gli antagonisti per i recettori NMDA) e farmaci non specifici relativamente alle diverse situazioni cliniche. L'assiduo impegno profuso quotidianamente nella lotta alla demenza ci ha permesso di maturare una sensibilità clinica che, unitamente al contributo delle indagini di neuroimaging - in particolare spect e pet per lo studio del metabolismo cerebrale, eccellenza della nostra azienda sanitaria - hanno consentito di ottenere un'elevata appropriatezza nella diagnostica differenziale delle varie forme di demenza vascolare o neurodegenerativa.
Altre sfide ci attendono
Definire la sindrome predemenziale è di cruciale importanza in attesa di nuove strategie terapeutiche, onde bloccare il processo patogenetico prima della malattia e della conseguente disabilità. Viviamo in un tempo difficile dominato dalle tematiche economiche che sembrano togliere spazio a qualsiasi idea innovativa, sia pure anche di basso costo. Ma è di fondamentale importanza la valorizzazione e il riconoscimento della centralità dell'Uva come luogo di diagnosi e cura integrata, senza nulla cedere all'improvvisazione. Noi vi lavoreremo con la consueta intelligenza e generosità, non solo per dovere verso le istituzioni, ma nell'ottica di una completa presa in carico di malato e famiglia, progettando assieme un percorso di cura ed assistenza per una lunga malattia.
Un grazie particolare va poi all'associazione Alzheimer, fulcro di una rete socioassistenziale territoriale, tanto radicata quanto in continuo divenire. In una notte ancora buia, lottando spesso ad armi spuntate, la collaborazione con l'associazione rappresenta il faro che consente di colmare il vuoto terribile fra quello che la medicina può e deve e ciò di cui l'ammalato ha bisogno.
Luisa Vedovotto
responsabile Unità valutativa Alzheimer
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Pubblicato in Rivista Salute ULSS8 di Ottobre 2011
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